Traffico illecito di rifiuti: un’emergenza ambientale tra criminalità e salute pubblica

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Il traffico illecito di rifiuti è un grave problema ambientale e sanitario. Quali sono le cause, i danni e le soluzioni?

Il traffico illecito di rifiuti è una delle più gravi piaghe ambientali e sociali che affligge il nostro Paese. Nonostante un apparente calo degli incendi dolosi nei centri di raccolta, lo smaltimento illegale dei rifiuti resta un problema diffuso, con gravi conseguenze per l’ambiente, la salute pubblica e l’economia.

🔴 Cos’è il traffico illecito di rifiuti e perché avviene?

Il traffico illecito di rifiuti è un’attività criminale che consiste nella gestione e nello smaltimento non autorizzato di rifiuti industriali, tossici o pericolosi. Questo fenomeno avviene principalmente per motivi economici: le aziende disoneste risparmiano sui costi di smaltimento affidandosi a soggetti legati alla criminalità organizzata.

I rifiuti illeciti spesso vengono:

  • seppelliti in discariche abusive;
  • incendiati per eliminare rapidamente grandi quantitativi di materiali;
  • trasportati in Paesi esteri con minori controlli ambientali.

Uno degli esempi più tristemente noti di questo fenomeno è la “Terra dei fuochi”.

La “Terra dei Fuochi”: una crisi ambientale e sociale

La Terra dei Fuochi, un’area compresa tra le province di Napoli e Caserta, rappresenta uno degli esempi più drammatici di smaltimento illecito di rifiuti tossici in Italia. Per decenni, la criminalità organizzata ha gestito un vasto traffico di rifiuti pericolosi, sotterrandoli in discariche abusive o bruciandoli senza alcun controllo. Queste pratiche hanno causato una vera e propria emergenza ambientale e sanitaria, con un aumento significativo di malattie respiratorie, tumori e patologie cardiovascolari tra i residenti.

Tra i comuni più colpiti c’è Acerra, da anni al centro di numerose inchieste sullo smaltimento illecito di rifiuti industriali provenienti da tutta Italia. L’area ospita il più grande inceneritore d’Italia, costruito per affrontare l’emergenza rifiuti campana, ma spesso al centro di polemiche per il suo impatto ambientale. Numerosi studi e denunce di cittadini e associazioni segnalano livelli elevati di inquinanti nell’aria, nel suolo e nelle acque, con gravi conseguenze per la salute pubblica.

Un aspetto particolarmente allarmante riguarda l’agricoltura locale: molti terreni sono stati contaminati dallo smaltimento illecito di rifiuti tossici, compromettendo la sicurezza dei prodotti destinati al consumo. Ciò ha danneggiato non solo la salute dei cittadini, ma anche l’economia locale, mettendo in difficoltà le aziende agricole oneste della zona.

La gravità della situazione ha portato la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) a emettere una sentenza storica, condannando l’Italia per non aver adottato misure adeguate a proteggere la vita e la salute dei cittadini della Terra dei Fuochi. La Corte ha ordinato al governo italiano di intervenire con urgenza, implementando misure concrete per bonificare le aree contaminate e garantire ai residenti informazioni trasparenti sui livelli di inquinamento e sui rischi sanitari.

Recentemente, sono stati avviati interventi di bonifica su tre siti emblematici: Agrimonda a Marigliano, l’ex Pozzi Ginori nell’Agro Caleno e Calabricito ad Acerra. Questi interventi rappresentano un passo significativo nella riqualificazione ambientale dell’area. Tuttavia, le bonifiche procedono a rilento e molte aree necessitano ancora di interventi urgenti. I residenti continuano a denunciare problemi di salute e la contaminazione delle falde acquifere utilizzate per l’irrigazione. Nonostante gli sforzi per la bonifica, la situazione rimane critica e richiede interventi immediati per garantire la sicurezza alimentare.

🔴 Il traffico illecito di rifiuti: una rete criminale ben radicata

Secondo la Commissione bilaterale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, i roghi dolosi di rifiuti sono diminuiti dai 2.220 casi del 2019 ai 1.044 del 2022, ma il problema non è affatto risolto. Le indagini evidenziano un’intensa attività di traffico illecito che coinvolge diverse regioni italiane e si estende anche oltre i confini nazionali, verso paesi come Tunisia, Albania, Montenegro e Slovacchia. Il porto di Bari si conferma uno dei principali snodi di questo traffico illecito.

🔴 Il Rentri: il nuovo sistema per la tracciabilità dei rifiuti

Dopo anni di tentativi fallimentari con il sistema Sistri, oggi la lotta allo smaltimento illecito si affida al Rentri (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti). Questo nuovo sistema, gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, mira a digitalizzare il monitoraggio dei flussi di rifiuti, rendendo più difficile manipolare i documenti relativi al trasporto e allo smaltimento.

Il Rentri prevede che:

  1. le imprese che trattano rifiuti speciali e pericolosi si adeguino entro il 13 febbraio 2025;
  2. gli altri operatori del settore seguano le scadenze stabilite fino a febbraio 2026.

Questa innovazione, se correttamente implementata, potrebbe finalmente porre un freno alle attività criminali legate al ciclo dei rifiuti.

🔴I rischi per l’ambiente e la salute pubblica

Lo smaltimento illegale dei rifiuti non solo alimenta i guadagni della criminalità organizzata, ma causa danni devastanti all’ambiente e alla salute. I rifiuti pericolosi vengono spesso bruciati in aree non controllate, sprigionando sostanze tossiche dannose per l’aria, il suolo e le falde acquifere.

Alcuni materiali particolarmente coinvolti nel traffico illecito includono:

  • Pneumatici fuori uso
  • Gas refrigeranti
  • Scarti industriali tossici
  • Materiali elettronici e RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche)

🔴 Il ruolo delle istituzioni e dei cittadini

La lotta al traffico illecito dei rifiuti richiede un impegno congiunto. Le istituzioni devono:

  • rafforzare i controlli con l’impiego di tecnologie avanzate;
  • investire in impianti di trattamento e riciclo per garantire un corretto smaltimento;
  • promuovere la cultura del riciclo e della legalità, sensibilizzando i cittadini sui rischi connessi al traffico illecito.

Come consumatori, possiamo contribuire:

  • ✅ segnalando attività sospette alle autorità;
  • ✅ adottando comportamenti responsabili nella gestione dei rifiuti;
  • ✅ preferendo aziende e servizi che garantiscono processi di smaltimento certificati e sostenibili.

Assoutenti non si limita a denunciare i danni del traffico illecito di rifiuti, ma agisce concretamente per contrastarlo attraverso l’educazione e la sensibilizzazione.

Grazie a progetti come LESS, promuove un consumo sostenibile, puntando a un cambiamento culturale che coinvolga non solo i consumatori, ma anche imprese e istituzioni. L’obiettivo è rendere la sostenibilità un valore condiviso e diffondere pratiche responsabili che riducano alla radice la produzione di rifiuti e il rischio di smaltimenti illeciti.

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