SCIOPERO TRASPORTI: I CONSUMATORI PROTESTANO E CONVOCANO SINDACATI E PARTI SOCIALI

753

RINNOVARE CONTRATTO E METTERE FINE A SCIOPERI CHE DANNEGGIANO UNICAMENTE GLI UTENTI.

IN 5 ANNI SCIOPERI NEI TRASPORTI AUMENTATI DEL 55%. 6.060 ORE DI INTERRUZIONE DEI SERVIZI SOLO NEL 2011

 

Le associazioni dei consumatori italiane aderenti a Casper-7 (Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Confconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori), di fronte all’ennesimo sciopero dei trasporti che ha gettato nel caos le città creando immensi disagi agli utenti, hanno deciso oggi di intervenire in prima persona per tentare di sbloccare la situazione dei lavoratori ed evitare una stagione di agitazioni nel settore dei trasporti pubblici.
Le 7 associazioni annunciano oggi la decisione di convocare a un tavolo il prossimo 7 novembre i sindacati di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa-Cisal, le Associazioni Datoriali Asstra ed Anav, il Governo e gli Enti Locali, allo scopo di tentare di sbloccare l’empasse sul rinnovo del contratto per gli autoferrotranvieri, al centro delle numerose proteste dei lavoratori.
Nell’interesse degli utenti – spiegano Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Confconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori – chiameremo ad un serio confronto tutte le parti sociali, allo scopo di ottenere il riconoscimento delle ragioni degli autoferrotranvieri, il cui contratto non viene rinnovato dal 2007, ed evitare al tempo stesso una stagione di scioperi a ripetizione che hanno come unico risultato quello di danneggiare gli incolpevoli cittadini, sottoponendoli a disagi enormi ed ingiustificati.
Negli ultimi 5 anni, infatti, le ore di sciopero nel settore dei trasporti sono cresciute del 55%, e solo nel  2011 aerei, treni, navi, mezzi di trasporto pubblico sono rimasti fermi complessivamente per 6.060 ore. Di fronte all’immobilismo delle istituzioni, le associazioni aderenti a Casper-7 chiederanno ai sindacati di attuare in futuro forme di protesta che non danneggino l’utenza, e al Governo sanzioni salate nei confronti dei datori di lavoro i quali, attuando comportamenti illegittimi sul fronte contrattuale, portano i lavoratori a scioperi ad oltranza.