Dopo di noi: ritardi e pochi fondi per la legge a tutela dei disabili

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Non sono solo architettoniche le barriere da superare in Italia per chi convive con una disabilità. Oggi è il 3 dicembre, si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità, ma – come scrive Renato La Cara su Il Fatto Quotidiano – l’Italia si fa trovare ancora impreparata.

Tra i tanti punti critici vi è sicuramente l’indebolimento economico ed operativo della legge sul Dopo di noi, introdotta nel 2016 e ancora in attesa di una vera attuazione.

Alla legge sul Dopo di Noi è dedicata una guida approfondita realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato insieme ad Assoutenti e alle altre Associazioni dei Consumatori: “Dopo di noi”, Amministratore di sostegno, gli strumenti per sostenere le fragilità sociali, questo il titolo del vademecum, analizza i provvedimenti che la legge ha introdotto per garantire al disabile, per tutta la durata della sua vita, dunque anche quando non avrà più accanto i propri famigliari, un’assistenza non solo morale ma anche materiale rispettosa della sua dignità.

La legge ha voluto dare rilevanza alle forti problematiche che riguardano la vita delle persone con disabilità grave dopo la scomparsa delle persone più care e vicine, come i genitori. È stata pensata e promulgata per favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone disabili, in particolare quelle con disabilità grave: obiettivi importanti, per raggiungere i quali il legislatore ha previsto altrettanto importanti agevolazioni fiscali. Oggi tuttavia molte associazioni del settore si trovano a dover denunciare la scarsità dei fondi a disposizione per dare attuazione al Dopo di Noi.

Sempre nel sopra citato articolo del Fatto Quotidiano, Marco Rasconi, presidente nazionale UILDM, Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, sostiene che per lottare contro le discriminazioni “è necessario investire a lungo termine”. “Il fondo sul Dopo di noi non solo ha subito un taglio di10 milioni di euro nella legge di Stabilità votata lo scorso anno, ma la sua attuazione è ancora fortemente in ritardo. A oggi – aggiunge Rasconi – solo in Lombardia, Marche, Molise e Toscana si è partiti con i progetti individuali per una vita autonoma”.

Ancora molta strada da fare, dunque, nel nostro paese per poter davvero garantire il pieno rispetto dei diritti dei disabili.

LEGGI LA GUIDA ALLA LEGGE SUL DOPO DI NOI