Il 19 luglio il deputato Andrea Colletti ha presentato un’interrogazione al Ministro dello sviluppo economico per sapere quali iniziative s’intenda intraprendere al fine di giungere, in tempi rapidi, a una corretta redazione delle linee guida tecniche per la riparazione dei veicoli a regola d’arte. Una questione da risolvere con urgenza, con il coinvolgimento e il contributo di tutti gli attori legittimati a proseguire i lavori, per aumentare il livello di sicurezza del parco circolante e adempiere alla norma e alle procedure previste.
Colletti ha ricostruito l’intera vicenda riguardante il tavolo di confronto, che – in base alla legge 124 del 2017 – era stato istituito presso il Ministero dello sviluppo economico e che avrebbe dovuto redigere le linee guida per le riparazioni a regola d’arte dei veicoli.
Al tavolo istituito dal Mise hanno partecipato quali invitati 17 associazioni dei consumatori, l’Ania, Federcarrozzieri e Ivass e Unipol. Al contrario, Cna, Confartigianato e Casa artigiani, seppur invitati, non vi hanno partecipato, contestando la natura del consesso a causa della presenza di Federcarrozzieri (in base a motivazioni non inerenti alla natura tecnica della materia in discussione). A sua volta Ania, con un’altra comunicazione, ha subordinato la propria partecipazione al tavolo a quella delle summenzionate confederazioni.
Nel frattempo, il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti con delibera del 4/18 ha costituito un preciso coordinamento tra le associazioni dei consumatori per la prosecuzione dei lavori, mentre Mise, per risolvere l’impasse, ha formulato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali un quesito in merito alla rappresentatività di Cna, Confartigianato, Federcarrozzieri, Casa artigiani.
Quest’ultimo ha censito le quattro organizzazioni e, considerando la natura tecnica del tavolo, ha sollecitato una partecipazione il più possibile plurale e inclusiva, ma Ania, Cna, Confartigianato, Casa artigiani e alcune organizzazioni dei consumatori hanno costituito un altro tavolo di confronto, presso le sedi di Confartigianato.
Arriviamo al 2019. Il 4 febbraio il Vice Ministro Galli, anche nella sua qualità di presidente del Cncu, ha inviato una comunicazione a tutte le organizzazioni artigianali e all’Ania, stimolando nuovamente la massima incisività e partecipazione ai lavori. Ma il 16 maggio, Cna, Confartigianato, Casa artigiani, Ania e una ristretta minoranza delle associazioni aderenti al Cncu hanno sottoscritto un documento intitolato «Linee Guida per la definizione di Standard Minimi e raccomandazioni per un servizio di qualità». Questo nonostante le proteste di molte associazioni dei consumatori, dell’Associazione familiari vittime della strada e di Federcarrozzieri e un articolo del Fatto Quotidiano che riassumeva l’intera ingarbugliata vicenda.
Il documento redatto non contiene alcun elemento «oggettivamente riscontrabile» che possa definire una riparazione eseguita a regola d’arte e propone una procedura risarcitoria irrituale che si sovrappone a quella attualmente prevista dalla legge. Una procedura che a detta di Colletti presenta elementi “palesemente restrittivi della concorrenza e limitazioni al diritto di difesa del danneggiato”, senza prevedere alcun indicatore in merito alla sicurezza del veicolo riparato.