Quando decidiamo di acquistare un nuovo paio di scarpe, magari Nike o Adidas, un rischio è sempre dietro l’angolo: quello di ritrovarci ai piedi un bel paio di scarpe tarocche. Le calzature contraffatte imitano il marchio originale, ci attraggono con modello, colori e magari anche un prezzo interessante, ma si rivelano poi un cattivissimo affare per la nostra salute e le nostre tasche.
L’affare è “buono” invece per le organizzazioni criminali che gestiscono questo mercato, come dimostrano le notizie dei sequestri, clamorosa quella di 140mila paia di scarpe contraffatte avvenuto nel 2020 a Roma, portando a ben otto arresti. La merce, destinata ad essere venduta in Italia e all’estero, aveva un valore di oltre due milioni di euro. Da poco invece a novembre 2022 la Guardia di Finanza ha sequestrato nel Vallo di Diano circa 5mila paia di scarpe Nike contraffatte per un valore di 1 milione di euro.
Dunque, come riconoscere un paio di scarpe originali? La maggiore attenzione al momento dell’acquisto dovrebbe essere riservata ai materiali utilizzati per le varie parti delle calzature (suola, tomaia, ecc.), ossia bisognerebbe saper leggere attentamente l’etichetta.
L’etichetta delle scarpe
L’etichetta è una sorta di carta di identità del prodotto e deve essere sempre presente su almeno una calzatura di ciascun paio preso in esame.
Indica con quali materiali è stata realizzata e, a volte, dove è stata fatta (dato utile perché offre informazioni sulle condizioni di produzione).
L’etichetta deve fornire informazioni sul materiale che costituisce almeno l’80% della superficie della tomaia (la superficie esterna attaccata alla suola), del rivestimento della tomaia e della suola interna (cioè, fodera e sottopiede che costituiscono l’interno della calzatura) e almeno l’80% del volume della suola esterna (superficie inferiore della calzatura soggetta ad usura abrasiva, attaccata alla tomaia).
Se nessun materiale raggiunge almeno l’80% devono essere fornite informazioni delle due componenti principali.
I simboli corrispondenti ai materiali:
■ Cuoio: termine generale per designare la pelle o il pellame di un animale, che ha conservato la sua struttura fibrosa originaria più o meno intatta, conciato in modo che non marcisca.
■ Cuoio rivestito: un prodotto nel quale lo strato di rivestimento o l’accoppiatura a colla non superano un terzo dello spessore totale del prodotto, ma sono superiori a 0,15 mm.
■ Materie tessili: materie naturali e materie tessili sintetiche o non tessute.
■ Altre materie: materie diverse da quelle descritte.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso le Camere di Commercio e avvalendosi della collaborazione di antri Enti aventi specifiche competenze in materia, nonché degli ufficiali e degli agenti di Polizia giudiziaria, è tenuto a vigilare in materia di etichettatura delle calzature. In mancanza di etichettatura o di etichettatura non conforme viene assegnato un termine perentorio al fabbricante o al suo rappresentante o al responsabile di prima immissione in commercio, o ancora al venditore al dettaglio, per la regolarizzazione dell’etichettatura. Decorso tale termine l’Autorità di vigilanza dispone il ritiro delle calzature dal mercato.
Altre informazioni contenute nell’etichetta
Tutti i prodotti messi a disposizione sul mercato devono inoltre obbligatoriamente riportare un’etichetta con: ragione sociale o marchio o nome e indirizzo completo del fabbricante o dell’importatore (art. 6 codice di consumo – art 104 codice di consumo).
Alcuni prodotti di calzatura per attività sportiva sono destinati alla protezione del corpo umano (ad es. stivali da moto, scarponi da sci, …): in tal caso è obbligatoria marcatura CE e identità completa del fabbricante o dell’importatore. Ai fini di non trarre in inganno il consumatore è opportuno indicare il paese di origine (art.517 codice penale, art. 3 dpr 656/1968 – art.4 comma 49 del 49 bis legge 350/2003 – art. 21-22 codice di consumo).
Le scarpe sportive
Le scarpe sportive più contraffatte non sono in prevalenza “made in Italy”, ma di grandi aziende multinazionali, spesso prodotte fuori dall’Unione Europea, dove non esistono le norme comunitarie. Questo problema si risolve con l’impegno e la serietà delle grandi imprese e della grandi firme a rendere ‘trasparente’ tutto il processo produttivo, mettendo on-line le dovute informazioni sui propri metodi e scarichi e si tratta di un processo in atto con alcuni esempi positivi. Tra i marchi più contraffatti riscontriamo Nike, Adidas, Puma, Fila, etc.
L’etichettatura delle calzature è disciplinata dal Decreto Ministeriale 11 aprile 1996 che recepisce la Direttiva 94/11/CE. Il decreto definisce calzature tutti i prodotti dotati di suole intesi a proteggere o coprire il piede, comprese le parti messe in commercio separatamente, indichiamo di seguito quelle del comparto sportivo:
• scarpe da tennis, scarpe per correre e per altre attività sportive.
• Calzature speciali concepite per un’attività sportiva, che possono essere munite di punte, ramponi, attacchi, barrette o accessori simili, calzature per il pattinaggio, la lotta, lo sci, il pugilato e il ciclismo.
• Scarpe da ballo.
• Calzature in un unico pezzo formato da gomma o plastica, esclusi gli articoli usa e getta realizzati in materiale poco resistente (carta o plastica leggera) e senza suole riportate.
Possono essere poste in commercio solamente calzature munite di etichettatura conforme alla normativa in vigore. L’etichetta deve fornire informazioni scritte in lingua italiana relative ai materiali di cui sono costituite le tre parti che compongono la calzatura: tomaia, rivestimento della tomaia e suola interna, suola esterna.
A titolo puramente esemplificativo, tra i tanti marchi di prodotti sportivi si riporta il caso Nike calzature.
Come riconoscere le scarpe false Nike
In primo luogo osserva il simbolo Nike. Compare sul lato di tutte le scarpe. Quelle false ce l’hanno attaccato, le scarpe Nike vere cucito. Controlla bene questo aspetto.
Inoltre, le Nike vere presentano sempre delle cuciture regolari, al contrario delle false che nelle loro cuciture mostrano diverse irregolarità.
La suola delle Nike false è sempre di plastica e, pertanto, sono scarpe scivolose. Le Nike vere non fanno scivolare. La confezione in cui ti devono consegnare le scarpe, se sono Nike vere, sarà sempre una scatola di cartone molto forte e resistente con il simbolo dell’azienda. Al contrario, se sono false, ti daranno una scatola qualsiasi.
Guarda bene se il numero di riferimento dell’etichetta è lo stesso che compare nella scatola. Nelle scarpe vere coincidono.
Le scarpe Nike false sono di plastica. È facile da capire, con una semplice passata della mano. Potrai renderti conto se è plastica o pelle. E a volte non si è coscienti dell’errore nel nome della marca. La scarpa Nike vera deve avere il nome scritto correttamente NIKE. Al contrario, a volte in quelle false troviamo nomi come NIKKE o NAIK.
Le buone regole per difendersi dal falso
La vendita di merce contraffatta avviene attraverso differenti canali di distribuzione, nei quali la contraffazione non è sempre evidente. Spesso può compiersi attraverso mercati esterni alla distribuzione regolare, come le bancarelle o le spiagge, oppure tramite Internet ed, infine, all’interno di negozi appartenenti alla distribuzione regolare.
Per evitare di acquistare inconsapevolmente merce contraffatta è tuttavia importante seguire alcune semplici regole di base:
• evitare di comprare prodotti troppo economici; un prezzo troppo basso può essere invitante ma è indice di scarsa qualità; può sembrare un’occasione e invece si compra un prodotto che non dura, e si deteriora molto prima dell’originale.
• Per gli acquisti rivolgersi sempre a venditori autorizzati, che offrono evidenti garanzie sull’origine della merce; diffidare di prodotti generalmente commercializzati attraverso canali ufficiali di vendita che vengono proposti per strada o sulla spiaggia da venditori irregolari, in banchetti e mercatini improvvisati, ecc.
• Avvalersi, prima di eseguire acquisti di rilevante valore, della consulenza di persone che abbiano maggiore conoscenza del prodotto.
• Controllare sempre le etichette dei prodotti acquistati (l’etichetta è la loro “carta d’identità”) e diffidare di quelli con scritte minuscole o poco chiare o privi delle indicazioni d’origine e del “marchio CE”; le etichette più corrette sono quelle che garantiscono la migliore conoscenza del prodotto: trasparenza del marchio, processo produttivo, luogo di produzione e caratteristiche.
• Acquistare solo prodotti in confezioni e con imballaggi integri, con il nome del produttore, assicurandosi della loro provenienza e di eventuali marchi di qualità o certificazione.
• Prestare cautela per le vendite effettuate “porta a porta”: se non si ricevono notizie precise sull’identità e sui recapiti (telefono, domicilio ecc.) del venditore, è possibile che si tratti di prodotti contraffatti.
• Porre attenzione all’acquisto di prodotti proposti su internet o da programmi televisivi, soprattutto nei casi in cui non sia prevista la possibilità di prendere visione della merce prima dell’acquisto e restituirla una volta ricevuta.
Se hai il ragionevole dubbio di aver inconsapevolmente acquistato un prodotto falso, potrai segnalare il fatto a:
Per maggiori informazioni: www.mise.gov.it e www.uibm.gov.it
Per leggere le guide integrali sul tema affrontato in questo speciale
Vademecum per il consumatore – Abbigliamento e calzature sportive
Assoutenti promuove il progetto IO Sono Originale del Ministero dello Sviluppo Economico – UIBM
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