COMUNICATO STAMPA
31 luglio 2024
Confermati nostri allarmi su mancato ribasso tariffe sul mercato libero
La risalita dell’inflazione al +1,3% a luglio è un segnale preoccupante perché, dopo mesi di stabilità, i listini al dettaglio invertono la rotta e registrano una sensibile crescita su base annua. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati Istat diffusi oggi.
A trainare il dato sull’inflazione è l’andamento dei beni energetici, con quelli regolamentati che passano su base tendenziale dal +3,5% al +11,3%, mentre si attenua fortemente a luglio la flessione per i beni energetici non regolamentati: da -10,3% a -6,1% – analizza Assoutenti – Dati che, purtroppo, confermano i nostri allarmi: “La fine del mercato tutelato dell’energia scattata a luglio ha portato ad un rialzo delle tariffe sul mercato libero, con effetti diretti sul tasso di inflazione e sulle tasche di milioni di famiglie – spiega il presidente Gabriele Melluso – La concorrenza che con la fine del regime di maggior tutela avrebbe dovuto spingere gli operatori a ribassare i prezzi finora non si è vista, e i dati Istat certificano purtroppo tutti i nostri allarmi delle ultime settimane. A ciò si aggiungono le tensioni sui prezzi dei servizi relativi ai trasporti, agli alloggi e a tutto il comparto turistico, che peseranno in modo non indifferente sulle vacanze degli italiani” – conclude Melluso.