Sintesi del documento approvato dall’AEEG il 3 febbraio 2011
Il mercato dell’elettricità
L’AEEG rileva che nel settore della generazione elettrica esistono ormai numerosi produttori di dimensione efficiente ed il peso dell’operatore maggiore, l’Enel, si è ridotto al 30% del totale della produzione nazionale nel 2010 rispetto al 38% del totale della produzione nazionale nel 2005. Tuttavia, in specifiche zone geografiche del Paese il livello di competizione sul mercato è ancora lontano da quello proprio di mercati compiutamente concorrenziali.
I clienti domestici passati al mercato libero nel periodo 1 luglio 2007 –30 settembre 2010 sono il 12,9% del totale, mentre per quanto riguarda le piccole imprese, ad oggi circa il 34,7% sono servite a condizioni di libero mercato, percentuale che è pari al 16,9% se non si considerano le imprese già presenti sul libero mercato prima del 1° luglio 2007. D’altra parte, occorre considerare anche la percentuale dei clienti che è passata sul mercato libero scegliendo come fornitore la società di vendita facente parte del medesimo gruppo societario dell’esercente la maggior tutela. In questo caso, la percentuale risulta pari a circa il 9,4% per i clienti domestici e a circa il 9,6% per i clienti non domestici, se non si considerano le imprese già presenti sul mercato libero prima del 1° luglio 2007.
L’AEEG osserva che nel settore elettrico tali passaggi al mercato libero non sono meramente formali, come invece si può affermare nel caso del gas, in quanto il cliente passa da una situazione (la maggior tutela), nella quale l’energia viene approvvigionata all’ingrosso dall’Acquirente Unico e solo “fornita” dall’esercente del servizio, ad una nuova situazione (il mercato libero) in cui l’energia è approvvigionata direttamente dal venditore. Proprio per questo motivo è alto l’interesse dei venditori ad acquisire i clienti nel mercato libero anche quando sono già serviti da società dello stesso gruppo.
Infine, un ulteriore indicatore da considerare riguarda il tasso di rientro nel servizio di maggior tutela. Nel periodo 1 luglio 2007 – 30 settembre 2010 i rientri in maggior tutela sono stati circa lo 0,9% per i clienti domestici e il 4 % per le piccole imprese.
L’AEEG elenca quindi gli interventi utili ad una maggior concorrenzialità.
Fra questi, cita gli interventi sul mercato della vendita al dettaglio, che devono essere volti a garantire, in primo luogo, la parità di trattamento di tutti gli operatori che svolgono l’attività di vendita. In questo senso, occorrerebbe definire una regolazione specifica per le società che svolgono l’attività di vendita nel mercato libero ma che fanno parte del medesimo gruppo societario dell’esercente la maggior tutela e per le società che operano sia in qualità di esercenti la maggior tutela sia come fornitori sul mercato libero.
In questi casi, infatti, è possibile che le società possano trarre un vantaggio dalla conoscenza di particolari informazioni relative al cliente finale, si pensi a titolo di esempio al possesso di informazioni puntuali circa il rischio creditizio del cliente finale precedentemente servito in maggior tutela o ai dati relativi al profilo di consumo del cliente finale. La regolazione specifica dovrebbe avere quindi la finalità di eliminare eventuali asimmetrie informative tra gli operatori.
In secondo luogo, gli interventi sul mercato della vendita al dettaglio devono essere rivolti alla rimozione di potenziali barriere all’entrata legate alle difficoltà operative del fornitore di interfacciarsi con diverse imprese distributrici, con riferimento allo scambio di dati necessari all’acquisizione e gestione dei clienti finali e dei relativi contratti.
L’Autorità segnala, quindi, l’aumento del fenomeno relativo alla morosità dei clienti finali, dovuto anche a comportamenti opportunistici di questi che, cambiando fornitore, non ottemperano al pagamento delle ultime fatture nei confronti del fornitore uscente. In questo caso, la regolazione deve poter definire appositi strumenti volti al contenimento del rischio creditizio, quali la definizione di strumenti di tutela nei confronti del fornitore uscente nonché la messa a disposizione di informazioni al fornitore entrante circa l’affidabilità e puntualità dei pagamenti dei clienti finali.
Il mercato del gas
Quanto al mercato del gas, a quasi dieci anni dall’apertura dei mercati, persiste ancora una elevatissima concentrazione dell’offerta che vede Eni mantenere il ruolo di operatore dominante del mercato. Nel 2009 Eni deteneva una quota dell’84,5% della produzione nazionale e del 49,9% delle importazioni, valore che aumenta fino a ben oltre il 60% se si considerano anche le cessioni effettuate ad altri operatori oltre frontiera (le cosiddette vendite innovative) che pure non contribuiscono ad incrementare il livello di concorrenza nel mercato all’ingrosso.
Dei restanti operatori solo due superano la soglia del 5% dei quantitativi importati: Edison con il 15,7% e Enel Trade con il 13%; tuttavia tali quantitativi sono in larga parte destinati ad autoconsumi nel settore elettrico. Di fatto la quota di gas “non Eni” disponibile per il mercato all’ingrosso è assai ridotta e del tutto insufficiente ad attivare una reale concorrenza.
Il quadro concorrenziale peggiora ulteriormente se si considera che la struttura proprietaria delle principali infrastrutture di produzione, approvvigionamento dall’estero, trasporto e stoccaggio di gas naturale è ancora caratterizzata dal controllo esercitato dall’operatore dominante.
In questo quadro il decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 130, pur contenendo alcune criticità connesse alle modalità di determinazione delle quote di mercato degli operatori e alle disparità introdotte a carico delle diverse categorie di clienti finali, va nella corretta direzione, individuando sia interventi per l’incremento della concorrenza nel breve periodo (con la previsione di gas release in caso di violazione delle soglie di mercato da parte degli operatori), sia un sistema di norme ed incentivi per l’operatore dominante a realizzare nuove infrastrutture di stoccaggio.
La mancata realizzazione degli interventi di sviluppo, pur previsti nei piani di sviluppo della principale impresa di stoccaggio e pur a fronte di una congrua remunerazione riconosciuta dal sistema tariffario vigente, e la necessità di un intervento legislativo per promuovere la realizzazione dei medesimi mostrano ancora una volta l’importanza della separazione degli interessi dei soggetti che operano nei settori regolati della filiera dai singoli operatori di mercato, in particolare dall’operatore dominante; obiettivo che può essere ottenuto compiutamente ed efficientemente solo attraverso la separazione proprietaria (ad esempio quella di Snam Rete Gas da Eni).
Con riferimento allo stato generale della concorrenza nel mercato al dettaglio, al 30 giugno 2010 la percentuale dei clienti, domestici e non domestici, che risultano serviti sul mercato libero è pari a circa il 10%. Limitatamente ai clienti domestici (individuali e condomini) la percentuale è pari a circa l’8%.
Il dato relativo i clienti serviti nel mercato libero risulta relativamente contenuto, a sette anni dall’apertura del mercato finale del gas naturale e specie se confrontato con il settore elettrico. Tale risultato dipende essenzialmente da:
– un esiguo grado di concorrenzialità che caratterizza il mercato all’ingrosso;
– la struttura della filiera del gas naturale, caratterizzata da un elevato numero di imprese di distribuzione e l’elevato grado di integrazione con società di vendita;
– l’ancor insufficiente grado di informazione dei clienti finali e la loro capacità di esprimere una domanda largamente consapevole.
La tutela dei consumatori
Le linee di intervento più direttamente riconducibili alla tutela dei consumatori in senso stretto – oltre quindi alla regolazione delle condizioni economiche dei servizi e agli interventi più focalizzati sulla promozione della concorrenza – si possono raggruppare in:
– interventi che hanno inciso sulla qualità del servizio;
– interventi che hanno migliorato l’informazione a disposizione dei clienti finali;
– interventi che hanno rafforzato la tutela individuale.
L’obiettivo del miglioramento della qualità del servizio elettrico e gas è stato perseguito attraverso obblighi di servizio, standard specifici e generali di qualità commerciale e meccanismi incentivanti orientati a migliorare la continuità del servizio elettrico e la sicurezza del servizio gas; ciò ha consentito di assicurare al consumatore italiano una qualità certa, progressivamente uniforme (per quanto riguarda la continuità del servizio) ed in continuo miglioramento sul territorio.
Nel settore elettrico la continuità del servizio ha segnato costanti progressi: i minuti di interruzione (per anno e per cliente) di responsabilità dei distributori di energia elettrica sono scesi da 130 (2000) a 46 (2009); la frequenza delle interruzioni si è ridotta di oltre il 50% nello stessi periodo. Questi dati si collocano tra i migliori della UE, grazie al sistema di incentivi e penalità che l’Autorità ha applicato ai distributori di energia elettrica.
Sono risultati inoltre particolarmente efficaci gli standard di qualità unici nazionali relativi al servizio di distribuzione (tempi per attivazioni o disattivazioni, per preventivazione od esecuzione lavori) con indennizzi automatici a favore dei clienti finali nel caso di mancato rispetto degli standard stessi per causa degli operatori. Il meccanismo è stato introdotto in sostituzione della precedente disciplina della Carta dei servizi ed i risultati ottenuti sono di indubbio rilievo. Di fatto dal 2000 sono stati pagati, ad esempio, ai soli consumatori elettrici circa 28,65 milioni di euro di indennizzi e da gennaio 2009 gli indennizzi a favore dei clienti vengono anche raddoppiati o triplicati a seconda del ritardo nella esecuzione della prestazione. Da luglio 2009 sono stati infine introdotti nuovi indennizzi a favore dei clienti nel caso in cui il venditore non abbia provveduto tempestivamente alla rettifica di fatture non corrette, per i casi di doppia fatturazione o qualora non abbia risposto in modo completo ad un reclamo entro quaranta giorni solari dal ricevimento. Passando al tema delle chiamate di pronto intervento, il tempo medio effettivo di arrivo sul luogo di chiamata si attesta su valori nettamente inferiori al tempo massimo previsto, pari a 60 minuti.
Il Trova offerte è un sistema di ricerca disponibile sul sito della stessa Autorità, che consente al cliente finale domestico, inserendo alcune informazioni che sono presenti nella sua bolletta, di individuare e confrontare le proposte di fornitura di energia elettrica. L’adesione dei venditori al Trova offerte è volontaria e, allo stato attuale, da aprile 2009 (mese di pubblicazione dello strumento) hanno aderito 23 venditori, tra cui tutti quelli che operano sull’intero territorio nazionale. A partire dal 2010 il Trova offerte è stato potenziato per consentire ai clienti finali domestici anche la ricerca delle offerte di gas naturale e dual fuel.
Con l’istituzione dello Sportello per il Consumatore e la sua gestione mediante avvalimento di Acquirente unico ai sensi della Legge n. 99/09, l’Autorità ha risposto in particolare alle esigenze di assicurare:
– una tempestiva risposta alle segnalazioni e ai reclami scritti inviati dai consumatori;
– un facile accesso ai consumatori a tutte le informazioni relative ai mercati liberalizzati dell’energia, consentendo di conoscere i propri diritti e di provvedere ad una scelta consapevole del proprio fornitore.
Sempre al fine di promuovere il rispetto delle tutele già stabilite per il cliente finale di energia, l’Autorità ha pubblicato l’Atlante dei diritti del consumatore domestico di energiaelettrica e di gas: uno strumento, aggiornato e di agevole consultazione, per verificare le regole previste dall’Autorità ed i conseguenti diritti da far valere.
Quanto alla gestione del bonus per l’elettricità,le domande complessivamente presentate alla fine del 2010 erano circa 2.500.000; le famiglie che sono state agevolate o per le quali è in corso l’agevolazione, alla stessa data, risultano essere oltre 1.500.000. Quanto al bonus per il gas, alla fine dell’anno 2010 risultavano essere state presentate circa 825.000 domande; quelle erogate da parte delle imprese distributrici di gas circa 640.000.
10 febbraio 2011