Il Governo sbaglia sull’Rc Auto: basta regali alle compagnie assicuratrici!

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Assoutenti manifesta un forte e radicale dissenso all’ampliamento dell’applicazione del risarcimento diretto contenuto nelle bozze del DDL concorrenza attualmente in circolazione. Tale misura obbligherebbe le compagnie estere ad aderire a tale procedura creando una grave distorsione della concorrenza e una riduzione dei diritti degli assicurati nella scelta polizze RC auto tradizionali.
“ll mercato assicurativo, con la pandemia, ha giovato di una forte riduzione dei sinistri e dei costi consolidando il suo assetto non concorrenziale e oligopolistico maturando, nel solo settore RC auto, un record mondiale di utili” – dichiara Furio Truzzi, presidente nazionale di Assoutenti, aggiungendo che “il risarcimento diretto non va esteso alle compagnie cosiddette estere ma abolito del tutto restituendo agli assicurati polizze RC auto semplici, il ripristino di un sano meccanismo bonus malus, il pieno diritto alla libera scelta del riparatore di fiducia così come stabilito dalla legge sulla concorrenza approvata nel 2017 costantemente aggirata dalle assicurazioni”.
“Contestualmente all’abolizione del risarcimento diretto” – sostiene Truzzi – “va subito introdotta la norma sulla portabilità dei certificati assicurativi che consentirebbe una maggiore mobilità delle polizze e la depurazione dei contratti da clausole vessatorie e complesse che comprimono i diritti degli assicurati nella loro debole veste di danneggiate.”
“Assoutenti” – conclude Truzzi – “annuncia una raccolta firme per l’eliminazione del risarcimento diretto”

MERCATO ASSICURATIVO: LE PROPOSTE DI ASSOUTENTI

Portabilità certificato assicurativo (sul modello di quanto già accade nella telefonia), per ridurre i premi, visto l’ampio utile di cui godono le compagnie.
Eliminazione delle clausole limitative del risarcimento integrale, per evitare che la vittima di un incidente subisca indebite decurtazioni del danno.
Rottamazione del risarcimento diretto e ritorno ad un sistema di responsabilità civile pura, dove “chi rompe paga” e chi paga possa accertare con scrupolo il danno.
Riparazioni a regola d’arte ripartendo dalla norma della Legge sulla Concorrenza che prevedeva la costituzione di un tavolo tra ANIA, Riparatori e Consumatori. Misure atte ad incentivare l’introduzione di operatori esteri così da incentivare la concorrenza.
Scatola nera: è necessario mettere mano a tutto l’impianto normativo che ne regola l’utilizzo per evitare che lo strumento, nato con finalità antifrode, venga utilizzato con finalità di pricing.
Riforma Autorità di Vigilanza: è anomalo aver passato le competenze in materia di assicurazioni alla Banca d’Italia. Occorre ripristinare il controllo del Parlamento, con rigorose procedure di selezione, nella nomina dei quadri apicali.
Credito di imposta per chiusura di posizioni radicate in giudizio: concedere al debitore, in questo caso le assicurazioni, un credito di imposta direttamente proporzionale all’importo da risarcire e inversamente proporzionale al livello di radicamento in giudizio con lo scopo di liberare i tribunali da centinaia di migliaia di cause civili pendenti.
Riduzione dei termini per la risposta ai reclami da 45 giorni a 20 giorni. Le compagnie assicuratrici in tale periodo hanno assolutamente tempo e personale per rispondere nei termini di legge
Inasprimento delle sanzioni, fino alla revoca dell’autorizzazione, all’attività assicurativa alle assicurazioni che non si sono ancora adeguate a fornire chiare informative pre-contrattuali. È noto che molte compagnie ancor oggi non hanno semplificato i contratti, le informative, lasciando ancora gli assicurati in una giungla di clausole difficilmente comprensibili e spesso vessatorie.
Accorciamento termini di legge e sanzioni: per le pratiche già istruite e mature per la liquidazione non vi devono essere dilazioni termini di pagamento o mancate sanzioni da parte dell’Organismo di Vigilanza.