Come i mezzi di informazione affrontano il tema delle pratiche commerciali scorrette
Nel periodo 17 ottobre 2011 – 9 gennaio 2012 l’Autorità garante della concorrenza del mercato ha reso note le sanzioni per pratiche commerciali scorrette nei confronti di 51 società: in 23 casi gli importi sono stati superiori a 80.000 euro; 14 procedimenti si sono chiusi senza multe, avendo l’Autorità accettato gli impegni assunti dalle aziende per modificare comportamenti non conformi al codice del consumo. Nello stesso periodo abbiamo registrato 6 sentenze del Tar e del Consiglio di Stato riguardanti ricorsi di società sanzionate dall’Antitrust: in 4 casi le decisioni dei giudici amministrativi hanno riguardato importi superiori a 80.000 euro.
Nel documento allegato è riportato l’elenco dei casi più importanti con l’indicazione dello spazio dato a tali notizie dai maggiori sei quotidiani italiani, accompagnato anche da qualche altra notizia sull’atteggiamento del resto della stampa nazionale.
La tabella evidenzia la scarsissima attenzione data dai mezzi di informazione al tema delle pratiche commerciali scorrette. Solo nel caso della maxi multa di 900.000 euro ad Apple la grande stampa ha informato in modo adeguato i cittadini, mentre sulle altre vicende il silenzio è quasi assoluto: talora la notizia è stata relegata alle edizioni locali (come nel caso della multa di 500.000 euro ad Acea o a quella di 360.000 euro a Sky). Scarsissima attenzione anche alle decisioni dei giudici amministrativi. Leggermente migliore la situazione dei quotidiani con tiratura meno elevata, che hanno fornito ogni tanto le notizie anche sull’apertura di procedimenti di fronte all’Antitrust o su provvedimenti di minore importanza.
Il peso di informare l’opinione pubblica dei comportamenti scorretti delle aziende, che possono incidere in modo rilevante sulle tasche dei cittadini, sta ricadendo tutto sulle spalle della Rete, grazie allo sforzo di siti come il nostro e delle altre associazioni dei consumatori (vedi il progetto Guarda che ti riguarda). Speriamo che il nostro appello dello scorso novembre sia recepito in futuro; daremo conto su questo sito dell’evolversi della situazione.
10 gennaio 2012