Anche il Consiglio di Stato dà ragione all’Antitrust
In passato Assoutenti si è interessata dei “falsi biglietti da visita” di aziende che pubblicizzano in modo non corretto le proprie caratteristiche e l’attività svolta al fine di attrarre un maggior numero di clienti (leggi questa scheda ).
Torniamo sull’argomento sulla base di una recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha definitivamente respinto il ricorso di un’agenzia di pompe funebri di Monza avverso un provvedimento adottato nel 2009 dall’Autorità garante della concorrenza.
L’Antitrust aveva deliberato una sanzione di 50.000 euro 1 contestando l’inesattezza dei messaggi utilizzati dall’agenzia Antonio Pirovano sulle Pagine Bianche e Gialle e su cartelloni stradali, incentrati sul messaggio “Funerali completi con convenzioni comunali”; in realtà esisteva un accordo con il comune di Monza relativo solo ai cd. “funerali di povertà”, cioè riguardanti i casi di indigenza del defunto, stato di bisogno della famiglia o disinteresse da parte dei familiari, per i quali il comune sosteneva le spese, sulla base di tariffe ridotte concordate con diverse agenzie funebri. Secondo l’Agcm la pubblicità era fuorviante, perché non erano indicati i servizi realmente offerti con quella convenzione, inducendo il consumatori a credere che quelle tariffe più favorevoli fossero applicabili all’intera gamma dei servizi funebri.
Inoltre i messaggi pubblicitari facevano riferimento ad un’esperienza nel settore “da oltre cento anni”: ma l’agenzia non è stata in grado di dimostrare tale dato, anch’esso funzionale ad accrescere l’affidabilità dell’impresa.
Come già detto, i giudici amministrativi hanno respinto i ricorsi presentati dall’agenzia, condividendo pienamente le argomentazioni dell’Autorità 2.
25 gennaio 2012