Polizze FWU: carenze nella vigilanza europea, urge una riforma di IVASS

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COMUNICATO STAMPA 

3 febbraio 2025

Polizze FWU: carenze nella vigilanza europea.

Urge una riforma di IVASS

 

Il caso FWU mette in luce gravi lacune nella vigilanza strutturale, sia a livello europeo che nazionale. Sebbene la compagnia sia soggetta al controllo dell’istituto di vigilanza lussemburghese e non di quello italiano, la supervisione si è rivelata inefficace. Inoltre, resta da chiarire il ruolo degli intermediari italiani vigilati, che hanno commercializzato queste polizze senza garantire una trasparenza adeguata sui rischi.

Le informazioni fornite agli assicurati sulla possibilità di ottenere indennizzi sono lente e complesse, dipendendo dalle decisioni del Tribunale lussemburghese e del commissario liquidatore. Questo aumenta l’incertezza per i risparmiatori, esponendoli a un’attesa potenzialmente lunga e difficoltosa. Agli assicurati si raccomanda prudenza: diffidare di chi promette rimborsi immediati e soluzioni rapide, poiché il processo sarà inevitabilmente lungo e articolato.

“La responsabilità politica non può ricadere esclusivamente sulle autorità lussemburghesi,” dichiara Gabriele Melluso, Presidente di Assoutenti. “Serviva un controllo più attento sugli intermediari italiani che hanno commercializzato questi prodotti, spesso senza fornire adeguate informazioni sui rischi. Inoltre, è necessaria una maggiore coesione nel sistema di vigilanza europeo per rafforzare la tutela dei consumatori, anche tramite interventi normativi mirati.”

Oltre a chiedere misure più incisive per garantire la restituzione dei capitali investiti, Assoutenti ribadisce la necessità di una riforma che renda il sistema di vigilanza più trasparente ed efficace.

L’attuale meccanismo di nomina dei vertici dell’IVASS è eccessivamente accentrato nelle mani di pochi soggetti: il Presidente della Repubblica, il Governatore della Banca d’Italia, la Presidente del Consiglio, il Consiglio dei Ministri e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Questi decidono la composizione dell’istituto senza un vero confronto pubblico.

Il paradosso di tale sistema è che il presidente dell’IVASS, indipendentemente da meriti e competenze specifiche nel settore assicurativo, è automaticamente il Direttore Generale della Banca d’Italia, una figura del tutto esclusa da un processo decisionale realmente democratico. “Questa concentrazione di potere deve lasciare spazio a maggiore trasparenza e democrazia,” continua Melluso. “Il Parlamento e le commissioni competenti devono essere coinvolti nel processo di nomina attraverso audizioni pubbliche, per assicurare che l’IVASS sia guidato da personalità indipendenti dal mondo assicurativo e finanziario.”

Assoutenti continuerà a battersi affinché l’IVASS diventi un organismo realmente autonomo e incisivo, in grado di proteggere gli assicurati con strumenti adeguati e di prevenire situazioni di crisi come quella attuale. Il futuro dei risparmiatori non può più dipendere da interventi tardivi e inefficaci.

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