Roma – Nuove proteste dai Pendolari che lamentano la crescente discriminazione dei viaggiatori da parte degli operatori dell’Alta Velocità. Decisioni che, di fatto, rendono sempre meno conveniente e più difficoltoso l’utilizzo dei treni AV da parte di chi si sposta con regolarità lungo percorsi ben definiti.
“L’Alta Velocità deve essere utile a tutti gli italiani, abbonati compresi”. E’ la richiesta di Assoutenti e dei comitati dei pendolari federati che protestano per la serie di eventi che rischiano di rendere sempre più complesso l’utilizzo dei treni AV da parte di chi viaggia per lavoro.
Di recente, infatti, lo scenario AV-Pendolari è stato caratterizzato da 3 fatti importanti: NTV (Nuovo Trasposto Viaggiatori) ha deciso di non emettere più abbonamenti per i treni Italo, Trenitalia ha reso difficoltoso l’utilizzo dei Frecciarossa agli abbonati e ha annunciato aumenti a partire da gennaio per gli abbonamenti AV ed inoltre l’alta velocità – a partire dal mese di dicembre – caratterizzerà la Milano-Venezia dove gli attuali Frecciabianca saranno sostituiti da Frecciarossa costringendo gli abbonati a pagare molto di più l’abbonamento a fronte di pochi minuti di taglio dei tempi di percorrenza o a utilizzare i treni regionali dilatando i tempi di percorrenza rispetto ad oggi.
Per questo motivo Assoutenti e i comitati dei pendolari federati hanno deciso di chiedere al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una risposta forte che eviti la stupida e improduttiva equazione AV = nemica dei pendolari e, nel contempo, ribatta all’affermazione contraddittoria delle imprese ferroviarie “i treni AV sono treni a mercato svolti a rischio di impresa”, dimenticando di dire che gli ingenti finanziamenti per la costruzione della rete dell’Alta Velocità sono stati pagati da tutti i contribuenti italiani e quindi non può essere trasformata in una sorta di servizio d’élite che discrimina migliaia di lavoratori italiani.
“Fra l’altro – precisa Assoutenti e i comitati dei pendolari federati – con il diffondersi dei collegamenti AV, l’offerta di prodotti intermedi, ovvero Intercity e Frecciabianca – molto usati dai pendolari a media distanza) sta gradualmente sparendo lasciando la scelta unicamente fra un costosissimo prodotto AV e un lentissimo prodotto Treno Regionale. Questo fenomeno sta riportando indietro di 30 anni il Paese e migliaia di lavoratori, condannati o a viaggiare peggio di prima impiegando molto più tempo di prima o a dissanguarsi finanziariamente per potersi permettere un abbonamento Alta Velocità. Chiediamo pertanto al MIT di eliminare questa fastidiosa apartheid ferroviaria attraverso l’implementazione di alcuni provvedimenti”.
“In Italia – proseguono ad Assoutenti – la responsabilità sociale di impresa caratterizza da tempo le relazioni industriali e i rapporti fra imprese e società. Non emettere abbonamenti per i treni Italo, come sta facendo NTV, significa disattendere questi principi. Per questo chiediamo al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di intervenire attraverso l’implementazione di una sovrattassa AV da far pagare alle imprese ferroviarie che disattendono la responsabilità sociale di impresa. Inoltre chiediamo la creazione di una Carta Tutto Treno AV da parte del MIT, Trenitalia e NTV sul modello delle Carte Tutto Treno emesse da anni da numerose Regioni italiane per l’accesso degli abbonati regionali e sovraregionali ai treni IC e FB. La Carta Tutto Treno AV, a fronte del finanziamento del MIT del 75% dei costi e degli abbonati del restante 25%, dovrà permettere a tutti gli abbonati a tariffa FB di accedere sui treni AV di Trenitalia o di NTV e contemporaneamente poter fruire del resto dell’offerta di Trenitalia (eventuali IC, FB e Regionali). Secondo noi, infatti, l’alta velocità non è stata costruita per i bisogni di una minoranza di privilegiati ma per rendere più efficiente il Paese. Concedere l’accesso ai treni AV agli abbonati ad un prezzo ragionevole non è assistenzialismo ma significa andare nella direzione originaria del progetto dell’Alta Velocità ovvero rendere l’Italia più efficiente e competitiva”.
Nei prossimi giorni Assoutenti e i comitati pendolari federati attiveranno i propri canali per chiedere al MIT di prendere una posizione sulle richieste formulate e per studiare insieme un percorso che porti a concreti risultato nella direzione auspicata dai pendolari di tutte le tratte ferroviarie servite dall’Alta Velocità