Sintesi del documento dell’Autorità per proseguire i processi di liberalizzazione, rendere più efficienti i servizi, favorire la crescita e tutelare i consumatori
Il 2 ottobre 2012 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha reso noto il documento inviato a Governo e Parlamento ai fini della predisposizione della legge annuale sulla concorrenza: l’Antitrust utilizza tale strumento per effettuare una ricognizione generale dello stato di attuazione dei processi di liberalizzazione avviati nei diversi settori (vedi da ultimo le misure contenute nel c.d. Cresci Italia ) e formulare proposte riguardanti nuovi interventi legislativi, qui di seguito riassunte 1.
Pubblica amministrazione più rapida ed efficiente:
– revisione del federalismo e contrasto dell’espansione della sfera pubblica da parte di regioni ed enti locali, favorendo l’ingresso dei privati;
– meno oneri amministrativi, prevedendo anche la detraibilità a favore di cittadini e imprese in caso di introduzione di nuovi oneri burocratici, sia nella legislazione statale che in quella regionale;
– tempi certi dell’azione amministrativa e misure anti ritardo (ad es. indennizzo automatico e forfettario; poteri sostitutivi in caso di inerzia dell’ente competente, estensione del ricorso alla SCIA – Segnalazione Certificata di inizio Attività);
– previsione di un Tutor che faciliti le imprese negli adempimenti amministrativi, in particolare per i procedimenti più complessi;
– messa a disposizione delle informazioni in possesso delle pubbliche amministrazioni ai fini del loro riutilizzo all’interno di banche dati gestite in modo trasparente da privati.
Trasporto pubblico locale:
– parere obbligatorio dell’Antitrust in caso di gestione diretta del servizio da parte degli enti locali con popolazione superiore a 50.000 abitanti;
– ingresso dei privati nei comparti in cui sono reali margini di profitto, con contestuale compensazione a loro carico da destinare all’ente locale che contribuisce al finanziamento dei comparti non profittevoli.
Gestione dei rifiuti:
– definizione di ambiti territoriali ottimali (ATO) anche su base sovraregionale;
– durata inferiore del periodo di affidamento dei servizi (oggi la durata minima è di 15 anni).
Ridurre i prezzi all’ingrosso di energia elettrica e gas:
– realizzazione in tempi rapidi delle infrastrutture energetiche prioritarie, anche attraverso nuove procedure di consultazione delle popolazioni interessate;
– penalizzazioni a carico degli Enti locali che non procedono alle gare per l’assegnazione delle concessioni di distribuzione del gas;
– bollette basate sempre sui consumi reali (e non su quelli presunti) al fine di rafforzare la consapevolezza dei consumatori in ordine alle diverse offerte presenti sul mercato.
Efficienza della rete di distribuzione dei carburanti:
– potere sostitutivo di Regioni e Governo in caso di mancato intervento razionalizzatore dei Comuni;
– meno restrizioni all’esercizio dell’attività di distribuzione carburanti, attualmente previste da diverse leggi regionali;
– possibilità per il consumatore di verificare in tempo reale i prezzi effettivi praticati dagli esercenti.
Telecomunicazioni:
– utilizzo più efficiente delle frequenze per favorire l’accesso di nuovi operatori in concorrenza tra loro, anche attraverso l’utilizzo della frequenza 1.4 mhz (banda L) per i servizi di telefonia mobile;
– snellimento delle procedure per la realizzazione delle nuove reti;
Editoria:
– possibilità per i rivenditori di praticare sconti sui libri in misura maggiore rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente (15% o 20%);
– eliminazione dei vincoli alla possibilità degli edicolanti di rifornirsi presso qualunque distributore.
Poste:
– nuove procedure trasparenti per l’affidamento del servizio universale e sua limitazione ai servizi essenziali che l’utente non sarebbe in grado di acquistare individualmente, favorendo così l’accesso di nuovi operatori: nella stessa ottica va eliminata la riserva oggi esistente per l’invio con raccomandata per le procedure giudiziarie e per i servizi di notificazioni a mezzo posta;
– obbligo per Poste Italiane di predisporre tariffe wholesale (all’ingrosso) per l’accesso ai vari segmenti dei servizi ora integrati nella sua infrastruttura;
Banche e assicurazioni:
– separazione di BancoPosta dalle attività postali tradizionali per aumentare il grado di concorrenza nel settore bancario e garantire maggior trasparenza nel settore postale tradizionale;
– nuova governance e struttura delle banche popolari quotate;
– limiti all’abbinamento tra contratti di finanziamento e polizze assicurative;
– rimozione delle difficoltà operative per gli agenti plurimandatari, consentendo in particolare all’agente di offrite più alternative contrattuali alla polizza della compagnia rappresentata.
Trasporto ferroviario passeggeri. Ferma restando l’urgenza di attivare l’Autorità di regolazione dei trasporti si propone:
– parere obbligatorio dell’Antitrust sulle scelte in merito alle modalità di realizzazione del servizio pubblico di trasporto ferroviario regionale (regime di libera iniziativa economica, affidamento in esclusiva con gara e affidamento ad una società mista il cui socio privato è scelto con gara);
– compensazione economica a beneficio dell’ente pubblico che finanzia un contratto di servizio per salvaguardare l’equilibrio economico del contratto medesimo.
Autostrade: selezioni ad evidenza pubblica per l’individuazione del concessionario, limitando la durata delle concessioni e il loro ambito oggettivo, e attuando da subito una ridefinizione delle tariffe, collegate all’aumento della produttività.
Aeroporti: nuove procedure di gara per aprire effettivamente la gestione degli aeroporti a soggetti privati competitivi, con durata delle concessioni utile a perseguire l’equilibrio economico – finanziario degli investimenti del concessionario.
Porti:
– separazione del ruolo di impresa portuale da quello di regolatore e controllore del porto (di spettanza delle Autorità portuali);
– procedure di selezione degli operatori con evidenza pubblica per l’affidamento delle concessioni delle banchine, con ridefinizione della loro durata;
– gestione dei servizi tecnico-nautici affidata con procedura pubblica, volta a massimizzare l’efficienza ed a minimizzare le tariffe.
Sanità:
– maggiore libertà di accesso per gli operatori privati per le prestazioni sanitarie non finanziate dal SSN;
– eliminazione del regime di accreditamento provvisorio;
– criteri di trasparenza nella selezione delle imprese convenzionate;
– contenimento della spesa pubblica sanitaria, con particolare riferimento all’acquisto di beni e servizi.
Settore farmaceutico:
– retribuzione a forfait per il servizio di vendita di ciascun medicinale, indipendentemente dal suo prezzo, invece che sul valore dei prodotti venduti, al fine di incentivare la vendita dei farmaci a minor prezzo (soprattutto generici);
– multi-titolarità delle farmacie con economie di scala e benefici per gli utenti;
– semplificazione della normativa sui farmaci generici per favorirne la diffusione.
Servizi professionali:
– impedire la reintroduzione, anche in via surrettizia, di tariffe obbligatorie;
– abrogare la possibilità degli Ordini notarili di indagare sulla “concorrenza sleale” dei notai;
– nuovi criteri per le piante organiche dei notai (svincolate dall’obiettivo del “reddito minimo” ai professionisti) e per la determinazione del numero chiuso per l’accesso ai corsi universitari;
Tutela dei consumatori: per garantire la chiarezza dei rapporti contrattuali e informazioni adeguate sulle caratteristiche dei prodotti e sui i diritti degli utenti (in un contesto caratterizzato da una crescita sempre maggiore del commercio elettronico e dell’attività di telemarketing) si propone:
– sollecito recepimento della direttiva europea n. 83 del 2011 sui contratti a distanza ;
– modifica del codice del consumo con introduzione obbligatoria, nei contratti per adesione, di una sintesi dei contenuti essenziali del contratto (prezzo, durata, recesso, garanzie etc).
Contrastare i cartelli anticoncorrenziali tra le imprese: per rafforzare l’azione dell’Antitrust è necessario in particolare:
– prevedere l’immunità penale per le persone fisiche appartenenti all’impresa che collabora;
– escludere dalla responsabilità solidale l'impresa che ottiene l'immunità, alla quale saranno contestabili solo i danni provocati ai propri diretti partner contrattuali.
Concentrazioni: occorre armonizzare la normativa italiana a quella europea.
Aiuti di Stato: si propone il rafforzamento del ruolo dell’Antitrust sulla rispondenza degli aiuti agli indirizzi maturati in sede europea.
4 ottobre 2012