La valutazione dei danni per i cittadini derivanti dalle violazioni delle norme per la concorrenza
Su questo sito abbiamo seguito il caso del “cartello” dei produttori di pasta del 2007-2008, che ha alterato gli equilibri del mercato, portando ad ingiustificati e duraturi aumenti del prezzo dei prodotti; l’Autorità garante della concorrenza ha deliberato forti sanzioni, sostanzialmente confermate dai giudici amministrativi: per approfondimenti leggi qui.
Proprio partendo da quella vicenda, l’Antitrust pubblica un contributo 1 che passa in rassegna i differenti metodi e tecniche di quantificazione dei danni (ed i relativi pregi e difetti), tra i quali scegliere quello ritenuto più adatto: nel caso in esame, l’Autorità doveva individuare l’impatto del cartello sui prezzi dei prodotti distinguendolo dagli altri fattori (aumento del costo del lavoro e dell’energia). La lunga istruttoria effettuata dall’Antitrust ha consentito di verificare le responsabilità dei diversi soggetti e di quantificare le sanzioni, anche se in questo studio si evidenzia che le sanzioni comminate non risultano probabilmente adeguate agli effetti reali del cartello sul livello dei prezzi e ai danni determinati ai consumatori: l’analisi indica che i benefici per i consumatori derivanti dall’intervento dell’Autorità – e della conseguente interruzione del cartello dei produttori di pasta – siano quantificabili in circa 420 milioni di euro (7 volte il budget annuale dell'Agcm); le sanzioni (11 milioni di euro circa) potrebbero non costituire un efficace deterrente al ripetersi di tali comportamenti.
Assoutenti continuerà a seguire con particolare interesse l’intera attività dell’Autorità garante della concorrenza, dando notizia dei provvedimenti che hanno un impatto – diretto o indiretto – sui consumatori, evidenziano così gli effetti benefici per la collettività di una efficace applicazione delle norme antitrust.
