Manifesto di Assisi: anche i consumatori pronti a dare un contributo

1522

La crisi climatica come occasione di fare finalmente scelte importanti, per un’economia e una società a misura d’uomo: è il pensiero portante del Manifesto di Assisi presentato il 24 gennaio da Fondazione Symbola e Sacro Convento di Assisi con gli altri promotori San Francesco, Coldiretti, Confindustria, Enel e Novamont.

Il Manifesto si caratterizza per una forte trasversalità e per la pluralità delle voci che di dichiarano pronte a lavorare perché l’economia italiana ed europea sia sempre più verde, circolare e sostenibile. “Siamo convinti che, in presenza di politiche serie e lungimiranti, sia possibile azzerare il contributo netto di emissione dei gas serra entro il 2050. Questa SFIDA può rinnovare la missione dell’Europa dandole forza e centralità. E può vedere un’Italia in prima fila” si legge nel Manifesto. E ancora: “La nostra GREEN ECONOMY rende più competitive le nostre imprese e produce posti di lavoro affondando le radici, spesso secolari, in un modo di produrre legato alla qualità, alla BELLEZZA, all’efficienza, alla storia delle città, alle esperienze positive di COMUNITÀ e territori. Fa della COESIONE SOCIALE un fattore produttivo e coniuga EMPATIA e tecnologia. Larga parte della nostra economia dipende da questo”.

Una prospettiva in cui Assoutenti si riconosce pienamente, essendo la nostra associazione portatrice di un’idea di “crescita felice”, nel segno dell’innovazione, della sostenibilità e della solidarietà, come dimostra il messaggio portato avanti con l’evento EXPO Consumatori 4.0 sin dal 2018.

Ho sottoscritto in modo convinto il Manifesto di Assisi ma ho potuto farlo solo a livello personale” spiega Furio Truzzi Presidente di Assoutenti “Spero sia possibile farlo presto come associazioni degli utenti e dei consumatori, perché il concetto di partecipazione cui richiama lo stesso manifesto è quello che vuole il coinvolgimento di tutti: istituzioni, imprese, cittadini, mondo economico e anche associativo”. “Le associazioni dei consumatori – conclude Truzzi – devono avere pari dignità di rappresentazione in processi importanti come quello avviato ad Assisi, poiché rappresentano i cittadini in quanto consumatori e utenti, protagonisti indispensabili nel contribuire con i propri comportamenti quotidiani alle sfide che il nostro tempo pone dinnanzi all’uomo e alla società”.

Assoutenti auspica che il Manifesto di Assisi non resti un atto formale limitato alle buone intenzioni, ma si faccia strumento di effettivo cambiamento attraverso atti concreti e coraggiosi da parte di tutti i sottoscrittori.