L’Antitrust accetta gli impegni presentati da alcune importanti società per eliminare comportamenti in contrasto con i principi della libera concorrenza
Nel 2009, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto un procedimento per esaminare le segnalazioni della Sorgenia (società operante nella produzione di energia e nella vendita di energia e gas) sui comportamenti di alcune società (A2A 1, Acea 2, Eni e Italgas 3, Iren 4) che avrebbero ostacolato l’ingresso di nuovi operatori nel settore della vendita al dettaglio di energia elettrica e gas.
L’Antitrust ha voluto verificare l’eventuale abuso di posizione dominante da parte delle società che gestiscono in regime di concessione la distribuzione di energia elettrica e gas eche, con i loro comportamenti, avrebbero di fatto favorito le società da loro controllate che operavano anch’esse nel settore della vendita al dettaglio.
Al termine di una lunga e complessa indagine 5, l’Agcm ha fettivamente constatato che alcuni importanti gruppi societari, che operano sia nel campo della distribuzione che della vendita al dettaglio, avevano reso più difficile il passaggio alla Sorgenia (e ad altri operatori) degli utenti che ne avevano fatto richiesta; ciò è avvenuto attraverso ritardi ed errori nelle operazioni di:
– verifica della correttezza dei dati identificativi di un utente (nome, cognome, codice fiscale, numero contatore etc), fase indispensabile per effettuare il nuovo allaccio (c.d. switching): se tutti i dati non coincidono il cambio operatore non può infatti effettuarsi;
– fornitura periodica dei dati sui consumi degli utenti interessati (che, in base alla normativa vigente, spetta alle società di distribuzione): questi dati sono essenziali per emettere bollette con consumi corrispondenti a quelli effettivi.
Tali comportamenti hanno determinato un danno agli altri operatori (ed in particolare alla Sorgenia) non solo in termini di costi di gestione ma anche di numero effettivo di clienti acquisiti: infatti il cliente ha finito inevitabilmente per attribuire la responsabilità di ritardi e altre disfunzioni alla società venditrice al dettaglio, pur non essendo questa responsabile, e perciò ha spesso rivisto la decisione iniziale di cambiare fornitore.
L’azione dell’Antitrust ha indotto alcuni importanti gruppi che operano nel settore ad adottare impegni volti a migliorare ulteriormente – rispetto a quanto già disposto dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas – i propri sistemi informatici e le procedure di scambio dati, riducendo così in maniera significativa le possibilità di errori e ritardi.
L’8 settembre 2010 l’Antitrust ha accettato gli impegni, senza irrogare sanzioni, riservandosi peraltro di aprire nuovi procedimenti in caso di mancato rispetto degli impegni assunti ovvero di emersione di nuovi ostacoli al processo di liberalizzazione del settore e ad una reale concorrenza tra i diversi operatori.
21 settembre 2010