Le banche non possono applicare commissioni e penalità al momento della chiusura di un conto corrente bancario

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L’Antitrust ha considerato scorretto il comportamento della Banca popolare di Milano e della Webank

Il 19 maggio 2010 l’Antitrust ha esaminato il caso della Banca popolare di Milano (BPM) e della Webank (società ad essa collegata) le quali, al momento della chiusura del conto, addebitavano una commissione bancaria in caso di trasferimento del saldo residuo su altro conto corrente oppure di invio a domicilio di un assegno postale. Tale commissione non era invece richiesta se il cliente ritirava la somma presso uno degli sportelli della banca oppure si faceva consegnare un assegno circolare.

Secondo l’Agcm, tale pratica risulta in contrasto con la legge n. 248 del 2006 che, all’art. 10, esclude esplicitamente la possibilità di addebitare penalità o spese in caso di chiusura di un conto corrente bancario. Nello stesso senso si era espresso anche il Ministero dello sviluppo economico 1.

Il costo della singola commissione può apparire di lieve entità (3 euro). Però, sottolinea l’Agcm, la pratica ha riguardato un numero assai significativo di consumatori: in caso di chiusura di un conto corrente, la totalità dei clienti che hanno un conto on line opta infatti per il trasferimento su altro conto bancario e la stessa scelta la fa il 18% dei clienti che hanno un conto corrente tradizionale.

L’Autority ha pertanto giudicato scorretta questa pratica (messa in atto per circa due anni dalla Banca popolare di Milano e per 1 mese dalla Webank), punendo la BPM con una sanzione di 50.000 euro e la Webank con una sanzione di 10.000 euro  2.

 

14 giugno 2010



1 Cfr. circolare del 21 febbraio 2007 del Ministero – Direzione generale per l’armonizzazione del mercato e la tutela dei consumatori.
2 Vedi il procedimento PS2833, provvedimento n. 21144, pubblicato sul Bollettino n. 21 del 2010 dell’Agcm.