L’aumento rilevante dei prezzi dei traghetti per e dalla Sardegna del 2011 non è giustificato

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L’Antitrust delibera sanzioni per complessivi 8,1 milioni di euro

L’11 maggio scorso l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto un procedimento volto a verificare l’esistenza di accordi contrari all’art. 101 del Trattato per il funzionamento dell’Unione europea riguardanti le tratte da e verso la Sardegna (Civitavecchia-Olbia/Golfo Aranci, Genova-Olbia, Livorno-Olbia/Golfo Aranci e Genova/Vado Ligure-Porto Torres), nelle quali l’offerta dei servizi di trasporto marittimo di linea di passeggeri tramite traghetti è effettuata da pochi operatori 1.  In seguito alle segnalazioni pervenute dalle associazioni dei consumatori, dalle regioni Sardegna e Liguria e dal Ministero delle infrastrutture e trasporti, l’Antitrust deciso di verificare l’anomalo aumento dei prezzi praticati dalle maggiori compagnie di navigazione. In particolare, la Regione Sardegna ha osservato che il repentino incremento dei prezzi ha prodotto sia una riduzione del flusso turistico sia un aumento del costo di trasporto delle merci, con inevitabili conseguenze negative sul diritto alla mobilità da e per la Sardegna.

Al termine di una lunga e complessa istruttoria 2, l’Autorithy ha verificato l’esistenza di un’intesa tra Moby, Grandi Navi Veloci e Snav (con ilcoinvolgimento della società Marinvest, controllante di SNAV e di GNV) volta a definire, per la stagione estiva (giugno-settembre) dell’anno 2011, gli incrementi dei prezzi per l’attività di trasporto di passeggeri tramite traghetti (con o senza auto al seguito), sulle rotte sopracitate. Nel 2011, a fronte di una sensibile riduzione del numero dei passeggeri si è verificato un notevole aumento dei ricavi, grazie proprio al forte incremento delle tariffe praticate nella stagione estiva, con un repentino cambiamento della precedente politica tariffaria (caratterizzata invece da scelte autonome delle varie compagnie sul costo dei biglietti): gli aumenti sono arrivati anche all’80/85% e non possono trovare giustificazione nell’aumento dei costi di produzione (come quello del carburante, che ha registrato incrementi inferiori), come invece sostenuto, anche sulla stampa, dalle compagnie di navigazione. L’Agcm ha invece escluso responsabilità della Forship.

In conclusione, considerata anche la particolare gravità della violazione delle norme in materia di libera concorrenza, l’Antitrust ha deliberato sanzioni per complessi 8,1 milioni di euro, così ripartite:

Moby: 5.462.000 euro

Grandi Navi Veloci: 2.370.000 euro

Snav: 231.000 euro

Marinvest: 42.500 euro

18 maggio 2011 (aggiornamento del 14 giugno 2013)

 


1 Vedi procedimento I575 – provvedimento n. 13622.

2 Per il testo della delibera vedi il sito dell’Agcm