L’attività della Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle pubbliche amministrazioni – Civit

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Sintesi della relazione relativa all’anno 2012 

 L’ultima relazione annuale   fa il punto sul terzo anno di attività della Commissione, che va inquadrata nell’ambito delle significative innovazioni del quadro legislativo, caratterizzato da una serie di misure volte a migliorare l’efficienza delle pubbliche amministrazioni, introdurre nuovi sistemi di valutazione e verifica delle performances (ad esempio nel settore sanitario – D.L. n. 158/2012), maggiore trasparenza (vedi i numerosi obblighi di pubblicazione sui siti istituzionali) e favorire il contenimento della spesa.

Con la legge n. 190/2012, inoltre, è stata varata una disciplina organica per la prevenzione e repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione, individuando nella Civit l’Autorità Nazionale Anticorruzione; alle tradizionali competenze della Commissione (valutazione della performance, qualità dei servizi, trasparenza ed integrità), strettamente connesse una all’altra 1, si sono aggiunte così nuove funzioni nel campo della prevenzione e sanzione di fatti, situazioni e comportamenti sintomatici di fenomeni corruttivi: a tal fine spetta alla Civit, tra, l’altro, l’analisi dei fenomeni di corruzione; l’approvazione del Piano nazionale anticorruzione e la vigilanza e controllo sull’effettiva applicazione ed efficacia delle misure previste ivi previste – fino alla rimozione di atti e comportamenti in violazione; l’elaborazione di linee guida riguardanti i codici di comportamento delle singole amministrazioni.

L’attività si è svolta su diversi livelli (regolazione, vigilanza, pareri consultivi), i cui risultati possono essere valutati solo in una prospettiva di medio termine. La relazione esprime una valutazione solo parzialmente positiva sull’avvio del processo di riforma, caratterizzato da forti differenziazioni tra le diverse amministrazioni, inadempienze e ritardi, con particolare riguardo alla scarsa capacità dimostrata da alcune amministrazioni di programmare e misurare la performance; all'adozione di Piani, Sistemi, Programmi e Standard poco coerenti tra loro; alla mancanza di analisi approfondite del funzionamento delle articolazioni periferiche e di elementi quantitativi per la valutazione e la misurazione dei risultati. Nell'applicazione delle norme sulla trasparenza, in particolare, ci sono ritardi soprattutto nel rendere funzionali gli obblighi di trasparenza ad un controllo sociale sull’operato delle amministrazioni, a fronte di una notevole attenzione manifestata da cittadini e associazioni sugli adempimenti agli obblighi di trasparenza, soprattutto per quel che riguarda gli enti locali.



1 Come afferma la relazione “la valutazione della performance è funzionale a soddisfare esigenze interne gestionali all’amministrazione, ma anche esterne, con il ricorso ad azioni di miglioramento e predisposizione di strumenti necessari ad assicurare la qualità dell’azione pubblica. La trasparenza, riguarda anzitutto i risultati della valutazione della performance, mira ad assicurare forme di controllo diffuso sull’attività amministrativa e sull’uso delle risorse pubbliche e finisce per svolgere una funzione di promozione dell’integrità della pubblica amministrazione e, conseguentemente, di prevenzione della corruzione”.