L’Antitrust ed il Tar hanno sanzionato la società per pratica commerciale scorretta
Il 7 luglio 2010 l’Autorità garante della concorrenza ha esaminato la campagna promozionale, realizzata dalla società Gioco digitale Italia tra il 2009 ed il 2010, tramite internet ed inserzioni su quotidiani e riviste a tiratura nazionale, riguardante il gioco poker on line:1: chi si iscrive al sito www.giocodigitale.it aveva la possibilità di partecipare a tornei organizzati dalla società, che si svolgono in sale da poker “virtuali”.
L’Antitrust ha contestato il carattere ambiguo ed ingannevole dei messaggi pubblicitari, nella parte in cui prospettavano all’utente interessato la possibilità di usufruire di un bonus in “chips” con le quali partecipare immediatamente al gioco: “200 € di bonus di benvenuto”…Ricevi subito fino a 200 € di bonus di benvenuto per cominciare a giocare”…..“Iscriviti subito a Gioco Digitale: in omaggio per te un bonus da 200 €. Registrati e gioca” ..“400 € di bonus Poker”.
Il messaggio tendeva cioè ad “agganciare” il soggetto interessato con questa falsa promessa: in realtà, solo consultando il regolamento o altre pagine del sito l’utente apprendeva che per ottenere questi bonus era necessario effettuare una prima ricarica ed accumulare una certa quantità di punti.
L’Agcm in conclusione ha applicato una sanzione di 70.000 euro alla società Gioco digitale Italia.
Il Tar del Lazio ha confermato il carattere scorretto del comportamento di Gioco digitale, ribadendo che la possibilità di ottenere informazioni più dettagliate in una fase successiva alla registrazione non fa venir meno il carattere ingannevole del messaggio: in particolare, non era previsto un passaggio obbligatorio alle pagine del sito dove è riportato il regolamento e, quindi, l’utente poteva registrarsi senza averle previamente consultate.
Peraltro, il Tar ha deliberato una riduzione della sanzione a 55.000 euro, tenendo conto del fatto che l’utile registrato dalla società nel 2008 era stato pari a 85.000 euro 2.
27 luglio 2010 (aggiornamento del 2 marzo 2011)