Secondo il rapporto Waste Watcher, l’Osservatorio sullo spreco alimentare domestico, e sulle abitudini di acquisto gestione e fruizione del cibo, nel 2024 in Italia lo spreco alimentare sta crescendo.
Dall’analisi emerge che l’inflazione ha portato un cambiamento nelle abitudini degli italiani. Se in un primo momento si tentava di ridurre con decisione gli sprechi, col passare del tempo e con il protrarsi del caro vita e il calo sempre più consistente del potere di acquisto, i cittadini sono stati costretti ad adottare nuove abitudini per fronteggiare la crisi.
Solo per mettere il cibo in tavola una famiglia con due figli si ritrova oggi a spendere 474 euro in più su base annua.
I rincari hanno pesato soprattutto su beni primari di cui i cittadini non possono fare a meno, spingendo le famiglie a modificare i propri consumi alimentari e cambiare le proprie abitudini di spesa, come dimostrano i dati sul boom dei discount alimentari.
Le cause dello spreco alimentare
Lo studio Waste Watcher infatti evidenzia che tra le cause dello spreco alimentare vi è principalmente la scelta di cibo si bassa qualità o in promozione e prossimo alla scadenza e quindi di più facile deterioramento o meno salutare.
Le conseguenze non solo comportano un aumento del cibo sprecato, ma anche un peggioramento nella propria dieta, salute e sicurezza alimentare.
Il rapporto inoltre mostra quali siano i principali cibi sprecati.
La frutta fresca svetta fra gli alimenti più gettati, seguono cipolle aglio e tuberi ma anche il pane fresco, le insalate e le verdure.