Intercity: da cenerentola a servizio ferroviario universale di qualità?

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Gli ultimi anni degli IC

La condizione e il vissuto degli IC degli ultimi anni era sotto gli occhi di tutti: treni relegati a svolgere la cenerentola del servizio, schiacciati fra il ricco business rappresentato dal mercato delle Frecce e le centinaia di milioni di euro garantiti dai lunghi contratti di servizio per i Regionali.

Gli IC sopravvivevano, nell’indifferenza dei più e nel disagio dell’utenza, grazie ad elemosine annuali spesso elargite con grande ritardo da parte del MIT e del MEF, il personale impiegato (migliaia di addetti fra produzione, commerciale e manutenzione) lavorava demotivato, la qualità dell’esercizio era ai limiti della decenza (locomotori e materiale rotabile vecchio anche 50 anni), gli interventi manutentivi erano spesso effettuati con logiche emergenziali e non erano quasi mai risolutivi delle problematiche, la comunicazione e il marketing, da parte aziendale, potevano solo gestire i vincoli e le criticità e non cogliere le opportunità.

In estrema sintesi:

  • Il vissuto degli IC da parte dei viaggiatori occasionali (e dei media quando ne trattavano) era nel migliore dei casi quello di un’esperienza a bordo di un treno “vintage”, fuori dal tempo e dalla “modernità”. Un tuffo in un’Italia in bianco e nero, una sorta di riedizione dei treni del sole degli anni sessanta.
  • Il vissuto degli IC da parte dei pendolari era quello di treni spesso bistrattati nella circolazione, poco manutenuti e perennemente in ritardo. L’unico plus che veniva riconosciuto a quegli IC erano la privacy, il silenzio e “l’intimità” garantita dagli scompartimenti.
  • Il vissuto degli IC da parte di chi doveva gestire la clientela immaginiamo dovesse essere molto complicato, quasi marginalizzato dalle strategie aziendali, così come altrettanto frustrante immaginiamo fosse il vissuto di molti addetti che lavoravano con passione facendo salti mortali con locomotori vecchi di 50 anni e con carrozze ormai logore da decenni di servizio.

 

Il (nuovo) contratto di servizio (non ancora firmato) fondamentale per liberare investimenti

Da http://www.mit.gov.it/comunicazione/nuovo-contratto-intercity

19 gennaio 2017: il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero dell’Economia e Finanza hanno definito con Trenitalia il nuovo contratto per il servizio ferroviario “universale”, Intercity Giorno e Intercity Notte.

Il contratto avrà una durata decennale, con decorrenza dal 1° gennaio 2017 e scadenza il 31 dicembre 2026.

“Sono particolarmente felice del lavoro che è stato fatto perché erano due anni che il contratto veniva prorogato e rischiavamo un taglio drammatico del 40% dell’offerta di un servizio che ha una utilità pubblica seria, muove più di 12 milioni di passeggeri” ha detto il Ministro Delrio.

“Attraverso un contratto di lunga scadenza sul servizio Intercity andiamo a dare certezza ad un servizio pubblico riservato a fasce più deboli della popolazione, che serve luoghi e territori più lontani e che presentava una situazione di forte criticità. Questo servizio era un po’ un ‘figlio di nessuno’: oggi cerchiamo di dargli un’identità, prima di tutto perché è un servizio pubblico e deve essere fatto in modo dignitoso e con grande rispetto.

Da http://www.programmazioneeconomica.gov.it/2017/03/03/trenitalia/

3 marzo 2017: Parere favorevole del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) , nel corso della seduta del 3 marzo,  al “Contratto di servizio Trenitalia in ambito di obblighi di servizio pubblico per il trasporto ferroviario di passeggeri a media e lunga percorrenza 2017-2026” con un aumento degli stanziamenti per garantire sia la qualità (con l’acquisto di nuovi treni) che la disponibilità di servizi essenziali di trasporto per il Paese.

Ad oggi, 2 maggio, però, il contratto di servizio non è stato ancora firmato per una serie di rilievi del Ministero dell’Economia e Finanza, malgrado il parere favorevole del Cipe.

Parimenti nessun corrispettivo, per i primi tre mesi di esercizio degli IC, è arrivato a Trenitalia da parte del MEF.

Di questa situazione siamo preoccupati perché nessuna firma e nessun corrispettivo significano un rallentamento dello start-up degli investimenti.

In sintesi:

Dopo anni di poca attenzione, se non di totale indifferenza, del MIT riguardo al trasporto universale rappresentato dagli IC, il Ministro Delrio va in coraggiosa discontinuità con il passato decide di investire risorse per dieci anni in un nuovo contratto di servizio volto a trasformare gli IC in treni efficienti, decorosi e utili.

L’impresa ferroviaria si impegna ad attuare ingenti investimenti per migliorare la qualità del servizio svolto dagli IC.

Ci auguriamo che i rilievi del MEF al contratto di servizio siano velocemente superabili, si addivenga alla ratifica definitiva del contratto di servizio, si sblocchino risorse per gli investimenti programmati.

La svolta?

Il nuovo contratto di servizio, di durata decennale, garantisce livelli di qualità più rilevanti rispetto al passato, gli elementi interessati sono la puntualità, la regolarità e la pulizia del treno.

Questo nuovo “clima” è anche riscontrabile attraverso la pubblicazione, da parte di Trenitalia, per la prima volta, di una indagine sulla customer-care sugli IC. L’analisi ha sottolineato il miglioramento dell’opinione della clientela, le ultime rilevazioni indicano infatti che oltre il 90% degli intervistati si ritiene soddisfatto del viaggio. Le voci che migliorano questo indice di soddisfazione sono relative alla pulizia dei convogli, alle informazioni di viaggio e al comfort a bordo treno. La puntualità del servizio è aumentata (nel range 0-15 minuti) e la percentuale delle corse cancellate è pari al 0.18%.

tabella

 

italia

Il materiale Rotabile

Locomotori e nuove pilota z1, Eliminazione progressiva dei locomotori E444R, introduzione dei locomotori E402B e E403 e dei locomotori monocabina E401 in composizione bloccata. Tutto ciò è quasi in dirittura d’arrivo come fase sperimentale. Saranno immesse, nel breve periodo, alcune composizione sulla Milano>Genova>Ventimiglia/Livorno dopo che saranno completate le ulteriori prove tecniche richieste dall’Ansf. Il progetto semipilota è relativo a 53 carrozze UIC-Z1 che sono state trasformate da Alstom e saranno utilizzate con le nuove locomotive E401.

Rinnovo materiale rotabile: in attesa dell’inserimento nella flotta IC degli ETR460/465 si sta procedendo ad avere un numero sempre maggiore di convogli revampizzati: tutte le aziende interessate da queste procedure sono in fase di lavoro e sviluppo. Nei prossimi mesi entreranno in funzione altre carrozze a salone ex scompartimenti. L’upgrading dei treni porterà, già a partire da fine 2017, ad abbassare progressivamente l’età media dei rotabili dagli attuali 25 a 15 anni grazie all’entrata in servizio di materiale ex Frecciabianca e dei locomotori elettronici E401, E402B e E403.


1Figura 1 E 401

2Figura 2 E 402B

3Figura 3 E 403

4Figura 4 Semipilota Z1

5Figura 5 Nuova livrea IC

Guasti alle porte: Saranno progressivamente sostituiti gli impianti di apertura/blocco porte attualmente meccanico-pneumatici con impianti elettronici.

CONCLUSIONI

La qualità del servizio degli IC ed il rilancio del brand passa, secondo noi, anche attraverso questi passaggi ineludibili:

    • Ridare orgoglio e entusiasmo a tutta la forza lavoro del servizio universale. Dal personale di bordo e di macchina alle maestranze impiegate nella manutenzione. Dopo lunghi anni in cui operare nel processo industriale degli IC significava svolgere un servizio di “frontiera”, relegato ai margini del business aziendale, riteniamo indispensabile una nuova attenzione aziendale agli Intercity ed al raggiungimento di standard qualitativi paragonabili a quelli delle Frecce, accompagnata da una comunicazione efficace al personale con il fine di ridare orgoglio e motivazioni.
    • Considerare dalle 6 alle 9 e dalle 17 alle 20 gli IC treni pendolari. Il 20% degli utilizzatori degli IC sono pendolari abbonati. Questa percentuale, nelle ore di punta lavorativa su determinate linee, raggiunge anche il 60% sul totale dei viaggiatori a bordo degli IC. Attualmente, in molte occasioni, la circolazione degli IC è penalizzata da precedenze concesse a treni regionali.  Deve essere quindi assolutamente rovesciata questa impostazione estendendo anche agli IC, in circolazione fra le 6 e le 9 del mattino e fra le 17 e le 20, lo “status” di treni pendolari. Forse così si potrà anche cominciare a conteggiare il ritardo degli IC oltre i 5 minuti (e non oltre i 15 come avviene oggi in considerazione del lungo percorso che devono effettuare).
  • Creare un tavolo di monitoraggio permanente della qualità del servizio. Il contratto di servizio, uscito dalle trattative fra impresa ferroviaria e committente, deve essere accompagnato dalla costituzione di un tavolo di monitoraggio permanente della qualità del servizio erogato (puntualità, pulizia, comfort, guasti, etc.) al quale partecipino, oltre a Trenitalia e MIT, anche i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori.