Inefficiente e inutile il servizio Intercity di Trenitalia: subito la revoca del contratto nazionale

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La richiesta di Assoutenti dopo l’episodio di oggi tra Liguria e Piemonte

Roma, 19/08/2019 – L’ennesimo episodio di inefficienza e sprezzo dei diritti dei passeggeri accaduto questa mattina, con l’intercity 35662 Livorno-Milano che ha accumulato ben 237 minuti di ritardo nel suo percorso da Genova Principe al capoluogo lombardo, spinge Assoutenti a chiedere l’immediata revoca del contratto tra Ministero delle Infrastrutture e Trenitalia per la circolazione degli intercity.

“E’ impensabile che questo servizio continui così com’è. Collegamenti così importanti per il traffico ferroviario devono avere lo stesso standard delle frecce, anche se purtroppo l’intero sistema – a mercato (frecce), sussidiato (intercity) e regionale – dimostra ripetute e gravi mancanze nell’assicurare il servizio per cui gli utenti pagano” dichiara Furio Truzzi, Presidente di Assoutenti, che aggiunge: “Ai viaggiatori che hanno dovuto subire l’assurda odissea di oggi deve essere riconosciuto al più presto il giusto risarcimento”.

Assoutenti coglie l’occasione per esprimere apprezzamento circa la posizione dell’Assessore ai Trasporti della Regione Liguria Giovanni Berrino, a sua volta pronto a rescindere il contratto con Trenitalia dopo che lo scorso 16 agosto sono stati soppressi ben 23 treni in tutta la Liguria. “Condividiamo la contestazione di Berrino circa i servizi regionali” spiega Truzzi. “Per noi che ci battiamo per i diritti degli utenti e un servizio finalmente di qualità, l’Assessore Berrino vicepresidente della Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni è un importante alleato, così come lo è il Presidente della Commissione Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania: è necessario che le regioni siano compatte per prendere un’azione decisiva su questo versante”.

“Questo servizio nazionale sussidiato dallo Stato si sta rivelando inutile” conclude Truzzi. “Meglio revocarlo e ripensare il ruolo tra stato-regioni e azienda ferroviaria per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini oggi troppo spesso negato”.

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