E se guidassimo meno?

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Guidare meno la macchina può aiutare l’ambiente? In che modo? Se lo è chiesto in questi giorni Tik Root del New York Times, riflettendo sull’uso dell’auto negli Stati Uniti e sulle sue conseguenze ecologiche.

“Non stiamo parlando di liberarci della nostra auto, ma di usarla meno frequentemente” spiega Root. “Se tutti guidassero anche solo il 10% in meno, avremmo un grande impatto sui gas serra. Equivarrebbe a spegnere 28 centrali a carbone per un anno”.

Gli americani guidano trilioni di miglia ogni anno facendo del capitolo trasporti il più grande contributore alle emissioni di gas serra degli USA. Nel 2017, veicoli come automobili, SUV, pick up e simili hanno prodotto 1.098 milioni di tonnellate cubiche di anidride carbonica ovvero circa un quinto del totale delle emissioni del paese.

Ma a quali e quanti spostamenti in auto dovrebbe concretamente rinunciare un americano ogni anno per raggiungere l’obiettivo del -10%? Root calcola un taglio medio di 1350 miglia annue: target non semplice ma neppure irrealistico, se si pensa che oltre un terzo dei tragitti in auto compiuti in America ogni giorno è un tragitto che potremmo definire “breve”, di meno di 2 miglia. C’è lo spazio quindi per aumentare l’abitudine di andare a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, magari con l’ausilio di app che suggeriscano i percorsi e le combinazioni migliori per chi non vuole prendere la macchina.

“Il punto non è far sentire le persone in colpa se prendono l’auto” sottolinea Root, citando Gretchen Goldman del Center for Science and Democracy. “Piuttosto dobbiamo tutti mettere l’accento sul fatto che l’attuale sistema di trasporto incoraggia l’uso dell’automobile e non delle sue alternative. Il cambiamento può arrivare solo da scelte politiche differenti”.

Una riflessione di grande attualità anche in Italia, dove le emissioni dovute ai trasporti continuano a crescere (dati ISPRA) e dove ogni settimana perdiamo 10 ore per spostarci utilizzando auto e moto a causa dell’inefficienza del trasporto pubblico (Osservatorio Europeo della Mobilità).