Sotto accusa gli ostacoli ai tentativi effettuati dalla concorrente Esselunga di avviare punti vendita di medie e grandi dimensioni nella Provincia di Modena. Il Tar sospende il provvedimento
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 6 giugno 2012, ha contestato alla società Coop Estense di aver abusato della posizione dominante detenuta nel mercato dei supermercati e degli ipermercati della provincia di Modena, ostacolando, o quanto meno ritardando fortemente, l’ingresso o l’espansione del concorrente Esselunga in tale provincia 1.
L’istruttoria era stata avviata nel febbraio 2011 alla luce di alcune notizie di stampa, suffragate dalle informazioni richieste dagli uffici dell’Autorità a Esselunga. Dalla documentazione acquisita è emerso che Coop Estense (che aderisce, insieme ad altre otto grandi cooperative, al consorzio Coop Italia) ha messo in atto una strategia unitaria, continuata e ripetuta dal 2001 al 2009, i cui effetti permangono ancora oggi. In particolare, la società si è frapposta, in maniera sistematica, ai tentativi del concorrente di avviare nuovi punti vendita alimentari, in aree potenzialmente idonee ad insediamenti commerciali e già nella sua disponibilità (in particolare nei Comuni di Modena e di Vignola), anche intervenendo strumentalmente negli iter amministrativi avviati da Esselunga per ottenere le necessarie autorizzazioni. Tale strategia si è inserita in un contesto di mercato già caratterizzato da una scarsa disponibilità di aree idonee ad insediamenti commerciali e da significative barriere all’ingresso di natura amministrativa.
In particolare, nel Comune di Modena, la condotta escludente posta in atto da Coop Estense si è concretizzata nell’acquisto di una quota di minoranza di un’area consortile (area ex Consorzio agrario del Comune di Modena), di cui Esselunga già deteneva la quota maggioritaria, al solo scopo di esercitare un potere di veto sui progetti di edificazione dell’area per porre in essere una strategia dilatoria volta a ritardare l’urbanizzazione dell’area stessa ed evitare l’insediamento di una struttura commerciale alimentare da parte di Esselunga, struttura che si sarebbe posta in diretta concorrenza con il vicino punto vendita di Coop. Nel comune di Vignola, con la presentazione di una tardiva proposta urbanistica e commerciale alternativa, Coop Estense ha di fatto bloccato l’adozione da parte del Comune di una variante al Piano regolatore generale che avrebbe consentito ad Esselunga di realizzare un grande supermercato di circa 2.500 metri quadrati.
Secondo l’Antitrust la condotta di Coop Estense, che non appare giustificabile sul piano strettamente economico, volta a ritardare i procedimenti di valutazione dei progetti (e, quindi, il rilascio della relative autorizzazioni) ha di fatto inciso sulla valutazione economica degli stessi progetti di sviluppo commerciale e contribuito, pertanto, ad aumentare i costi di ingresso nei mercati rilevanti.
Per effetto di tali comportamenti, Coop Estense ha mantenuto, ed anzi rafforzato, la propria posizione dominante nei mercati rilevanti, con quote crescenti nel tempo e che si attestano, per il 2011, al 66% nel mercato degli ipermercati e al 47% in quello dei supermercati nella provincia di Modena. Inoltre, impedendo ad un concorrente – considerato dalla stessa Coop Estense efficiente e fortemente aggressivo – di accedere al mercato, Coop Estense ha determinato un danno ai consumatori in termini di maggiori prezzi e/o di minore possibilità di scelta. Il fatto che gli effetti sui mercati rilevanti della condotta di Coop Estense possano essere dipesi anche da decisioni di autorità pubbliche non esclude, secondo l’Antitrust, l’imputabilità di una condotta abusiva in capo alla società.
In conclusione, per effetto della decisione dell’Antitrust Coop Estense dovrà sbloccare la situazione di stallo che si è creata nelle due aree oggetto delle pratiche contestate e dovrà farsi promotrice di iniziative, anche alternative, che, entro sei mesi, consentano l’avvio di attività commerciali da parte della concorrente Esselunga. L’Antitrust ha anche deciso di comminare a Coop Estense una sanzione di circa 4,66 milioni di euro. Pur in presenza di un grave abuso di posizione dominante che ha prodotto concreti effetti restrittivi sul mercato e che si è protratto per circa otto anni, l’importo della sanzione risulta di ammontare limitato, in ragione dei comportamenti imposti alla società, tesi ad agevolare l’accesso dei concorrenti nel mercato. La sanzione, su istanza di parte, potrà comunque essere rateizzata: l’Autorità, infatti, ha espressamente affermato che, nel valutare i presupposti per concedere la rateazione della sanzione, terrà conto dello stato di calamità naturale in cui si trova il mercato geografico interessato, a seguito dei recenti eventi sismici.
Il Tar del Lazio ha però sospeso in via cautelare il provvedimento, in attesa di pronunciarsi nel merito (ordinanza n. 3047 del 2012).
2 luglio 2012 (aggiornamento del 2 settembre 2012)