Lunedì 26 marzo CONSAP ha reiterato la proposta di aumentare l’aliquota a carico dell’assicurato dal 2,5 al 4% per sanare lo squilibrio economico del fondo.
Attendiamo da anni una compiuta riforma del settore rc auto, che ridefinisca il rapporto tra premi e indennizzi e tra liquidazioni dei sinistri e ricavi. La riduzione dei margini di profitto è l’unica misura possibile e doverosa per consentire la riduzione delle polizze.
Ricordiamo che l’obbligatorietà della polizza RCA deriva dal fatto che si tratta di un settore “socialmente protetto”, nel quale la tutela del danneggiato non può essere pregiudicata da selvagge regole di mercato.
Chiediamo da subito, quale misura alternativa all’aumento strutturale anche per risanare il Fondo Vittime della Strada, l’adozione di un decreto legge urgente per fermare l’evasione assicurativa ormai vicina al 20%.
Proporre invece, come fa CONSAP, nuovi aumenti dell’aliquota per finanziare il Fondo Vittime della Strada, che gode, proporzionalmente alla tariffa pagata, di un alto contributo, è sbagliato perchè si scaricano su chi già paga nuovi insopportabili costi.
La via maestra è quella di far pagare tutti per pagare meno che, tradotto nel settore rc auto, vuol dire portare via le targhe del veicolo a chi non paga l’assicurazione. Una misura semplicissima che azzera l’evasione e consente 2 enormi vantaggi: l’aumento degli introiti per il fondo vittime e la riduzione pressoché totale di incidenti tra veicoli non assicurati, limitando l’intervento del fondo vittime solo ai casi di pirati della strada – che fuggono senza essere identificati dopo il sinistro, meritevoli di ben altre sanzioni – e far gestire dalle compagnie le posizioni con modulo CAI a firma congiunta, o rapporti stradali con responsabilità acclarata in regime di risarcimento diretto con rivalsa finale sul fondo.
Infine, la strada intrapresa di una maggior efficienza e risparmio nella liquidazione dei sinistri da parte delle concessionarie regionali del fondo vittime va assolutamente potenziata, con meccanismi bonus-malus nei confronti delle concessionarie stesse, prevedendo penality a quelle che abbiano livelli di combined ratio superiori a 100 o non allineati alla media territoriale delle compagnie di assicurazione (nel 2017, per quanto inferiore al 2016 il valore è pari al 116,6%).
Sempre nell’ottica dell’efficienza vanno adottate misure più trasparenti per il rinnovo delle concessioni, spesso confermate senza che il concessionario abbia dimostrato buone prassi gestionali.
Se è vero che il Fondo è in perdita una delle cause va, infatti, ricercata nel comportamento dei concessionari, che invece di investire in istruttorie rapide e attente per l’accertamento del danno, spesso restano in passiva attesa, dando luogo ad un contenzioso che genera due profonde distorsioni: la prima consente ai sinistri fraudolenti di avere il tempo per costruire false prove; la seconda, ancor più odiosa, danneggia il diritto alla giustizia delle vittime, costringendole per anni a sopportare cause dolorose e defatiganti, utili ad altri interessi ma non alla tutela della vittima, per la quale una giustizia ritardata è una giustizia negata.
Un’ultima proposta. Nel quadro di un rinnovo generale delle autorità di controllo e di Vigilanza riteniamo che anche la CONSAP, la sua pianta organica, le collaborazioni e le consulenze vadano profondamente riviste in un quadro di estrema trasparenza e gestione manageriale, evitando di distribuire cariche a parenti di politici o di dirigenti decotti provenienti da altri settori e spesso non esperti della materia.
per le associazioni del settore aderenti alla Carta di Bologna
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni – Presidente Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada – AIFVS
Furio Truzzi – Presidente Assoutenti – Rete Consumatori Italia
Davide Galli – Presidente Federcarrozzieri