L’operazione avrebbe creato una posizione dominante lesiva della concorrenza nel mercato delle future aste per la concessione del servizio in alcuni Atem del Nord – Est
Nella riunione dello scorso 17 aprile, l’Antitrust ha deciso di bloccare un’operazione di concentrazione consistente nel passaggio del controllo congiunto di IRG da Eni ed Acegas-Aps ad Italgas ed Acegas-Aps 1. L’operazione avrebbe dovuto realizzarsi in due fasi successive. La prima fase è regolata da due distinti contratti preliminari di compravendita aventi ad oggetto la partecipazione di Eni in IRG. Con il primo, Eni si impegna a cedere ad Italgas il 50% delle azioni possedute in IRG, mentre con il secondo, Eni si impegna a cedere ad Acegas-Aps il restante 20% delle azioni possedute in IRG. La seconda fase è regolata da un Contratto Quadro stipulato tra Acegas-Aps e Italgas in data 10 dicembre 2012 in base al quale, successivamente all’esecuzione dei suddetti contratti di cessione delle quote partecipative, le due società intendono conferire in IRG i rami d’azienda attualmente gestiti singolarmente e relativi agli affidamenti ed alle concessioni di distribuzione del gas naturale nei Comuni delle province di Padova, Pordenone e Trieste nei quali Italgas e Acegas-Aps sono presenti, i relativi atti amministrativi e convenzioni, le reti, gli impianti, le dotazioni patrimoniali e gli altri beni strumentali di cui le due società sono titolari e le relative passività.
Per effetto dei conferimenti, il capitale sociale di IRG risulterà suddiviso come segue: il 49% sarà in capo a Italgas ed il 51% a Acegas-Aps. Il Consiglio di Amministrazione sarà composto da sette membri, di cui quattro designati da Acegas-Aps e tre da Italgas. Specifiche previsioni statutarie stabiliscono, tuttavia, misure di governance finalizzate a conferire a Italgas e Acegas-Aps il controllo congiunto di IRG. Secondo quanto accertato dall’Antitrust, l’operazione sarebbe finalizzata a consentire ad IRG di partecipare alle prossime gare per l’assegnazione in esclusiva delle concessioni per la gestione del servizio della distribuzione del gas naturale negli Ambiti Territoriali Minimi (Atem) di Padova 1, Padova 2, Padova 3, Pordenone, Trieste e Gorizia. Inoltre, è previsto un patto parasociale tra Italgas e Acegas-Aps che prevede l’astensione di entrambe dalla partecipazione alle prossime gare nei sei Atem interessati.
Nel corso della fase istruttoria, l’Antitrust ha svolto un analitico market test al fine di attingere dalle imprese di distribuzione e dalle relative associazioni di categoria elementi fattuali e valutativi in merito ad aspetti volti a individuare il mercato dominante ed a prevedere le probabili strategie comportamentali degli operatori di mercato in vista delle prossime gare d’appalto.
Le evidenze acquisite nel corso del procedimento istruttorio hanno consentito all’Autorità di affermare che l’operazione è suscettibile di determinare la costituzione di una posizione dominante in capo all’entità post merger (IRG) e una sostanziale riduzione della concorrenza nei mercati rilevanti delle future gare per la concessione della distribuzione del gas naturale negli ambiti di Gorizia, Pordenone, Trieste e Padova 1, in violazione dell’articolo 6 della legge n. 287/90. In particolare nei quattro Atem interessati, ciascuna delle imprese coinvolte nell’operazione (IRG a Gorizia, Hera/Acegas-Aps a Trieste e Padova 1, Italgas a Pordenone), in base alla sua dimensione ad alla attuale titolarità delle concessioni negli stessi Atem, detiene una posizione di grande vantaggio competitivo in vista delle future gare, con le quali verranno assegnate per 12 anni in esclusiva le concessioni attualmente scadute o in fase di scadenza. Attraverso l’operazione Italgas e Acegas avrebbero partecipato congiuntamente alle gare per la concessione del servizio di distribuzione del gas in tali Atem, con l’effetto di eliminare, in sede di gara, la concorrenza del principale competitor potenziale (Italgas a Gorizia, Trieste e Padova 1, Hera/Acegas-Aps a Pordenone), dando così luogo alla costituzione di una posizione dominante. Sulla base di tali evidenze, l’Autorità ha pertanto ritenuto di bloccare l’operazione di concentrazione.
Da recenti notizie di stampa, si rileva, altresì, che Acegas- Aps ed Italgas sembrano intenzionate a ricorrere al TAR avverso la decisione dell’Autorità. Come sempre daremo conto su questo sito degli ulteriori sviluppi della vicenda.