Cosa significa disaccoppiamento?

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Cosa significa disaccoppiamento?
Perché il prezzo dell’energia è legato a quello del gas?
Se compro energia verde la pago di meno?

Cercheremo di rispondere in maniera semplice a queste domande e fare un quadro il più chiaro possibile della situazione passata e di quella attuale.

Cominciamo col dire che di “disaccoppiamento” se ne parla da anni, ma adesso rientra tra i provvedimenti allo studio della Ue e del governo italiano poiché diventa urgente agire al fine di ridurre e svincolare il prezzo dell’energia da quello del gas.

Infatti in pochi lo sanno, ma il prezzo dell’energia e quello del gas sono legati tra loro a doppio filo.

Nonostante le tariffe dell’energia elettrica si misurino in kWh (Kilowattora) e quelle del gas in Smc (standard metri cubi), la materia prima di entrambe le fonti sui mercati di scambio si acquista in €MWh (euro/megawattora).

Questo vuol dire che l’elettricità e il gas costano allo stesso modo?

No assolutamente. Il prezzo del gas varia quasi giorno per giorno e dipende da diversi fattori compresa la pura speculazione in momenti come questi.

In Italia nel mercato libero le aziende che poi lo rivendono agli utenti lo acquistano agli importi che negoziano con i grandi fornitori e poi lo rivendono al prezzo che vogliono.

Nel mercato di maggior tutela, che comprende circa 7 milioni di utenze domestiche rispetto alle altre 20 del mercato libero, il costo del gas (solo materia prima) è fissato dall’Autorità Garante ogni 3 mesi fino al 30 settembre prendendo a riferimento la media dei prezzi TTF (Title Transfer Facility) del mercato olandese.

Per il trimestre in corso il costo del gas metano stabilito dall’ARERA è di 1,049988 €/Smc (solo la materia prima, a questa vanno aggiunte numerose altre voci).

Ma dal primo ottobre 2022, a seguito di un provvedimento sempre dell’Autorità, il prezzo cambierà addirittura mese per mese e verrà misurato sul PSV (Punto di Scambio Virtuale più caro del TTF) per favorire i rivenditori che altrimenti verrebbero espulsi dal mercato perché per le pesanti fideiussioni e l’estremo rincaro dei prezzi non sarebbero più in grado di sopportare le differenze di prezzo così repentine come quelle odierne con una tariffa bloccata ogni 3 mesi.

Il prezzo dell’energia invece ad oggi (30 settembre 2022), nel mercato tutelato ammonta a 0,66 €/kWh e viene scambiato a 485 euro a Mwh nel PUN (Prezzo Unico Nazionale) preso a riferimento nel mercato libero dai vari fornitori per stabilire il prezzo di vendita all’utente sulla base di quanto effettivamente a loro è costato un Mwh. Infatti l’energia elettrica diversamente dal gas ha sistemi di produzione e di costi assai differenti tra loro.

Perché allora nonostante i prezzi siano diversi, il costo dell’energia è fortemente condizionato da quello del gas?

All’inizio del secolo XXI, l’Unione Europea decise di legare il costo dell’elettricità, compresa quella prodotta da fonti rinnovabili, a quello del gas perché questa unione aveva il vantaggio di incentivare gli impianti verdi con alti costi iniziali garantendo margini di guadagno maggiore e compensando gli investimenti per realizzare impianti eolici e solari in un momento in cui essi erano all’inizio della loro evoluzione ed ancora era poco vantaggioso produrre e vendere energia da fonti rinnovabili.

I costi per produrre un impianto fotovoltaico completo per una abitazione domestica erano proibitivi, oggi un impianto fotovoltaico completo per una abitazione domestica invece costa poco più o poco meno di un’auto utilitaria.

L’accoppiamento dei due prezzi ha retto fino a che il prezzo del gas non si è impennato portandosi dietro anche quello dell’elettricità.

Il costo per megawattora del gas nell’ultimo anno termico ottobre 2021 – settembre 2022 è passato da 217 a 431 euro con un aumento del 99%.

In Italia circa la metà dell’elettricità è prodotta da centrali termoelettriche a gas inoltre al momento le rinnovabili solari buttano via ben oltre il 30% dell’energia che viene prodotta perché non ci sono sistemi di accumulo sufficienti come ad esempio per l’idroelettrico.

Il problema attuale è che il prezzo dell’energia stabilito dall’Autorità a seguito delle scelte fatte a suo tempo è calcolato con il cosiddetto Sistema del Prezzo Marginale (SMP) se il prezzo del gas si impenna, l’aumento si ripercuote sul prezzo dell’elettricità prodotta, anche da rinnovabili, quindi per quanto prodotta a costi molto più bassi, è venduta a prezzi molto più alti.

Ad oggi, in un’era energetica diversa rispetto a quella del secolo scorso, grazie ad una svolta green intrapresa dall’Europa, ma anche grazie ad una consapevolezza maggiore del consumatore rispetto a tematiche quali sostenibilità ed economia circolare, si parla di disaccoppiamento(decupling) in quanto sono venuti a mancare i presupposti del passato e si vorrebbe con il disaccoppiamento consentire a ogni fornitore un prezzo in base ai reali costi di produzione e altresì creare una sorta di competizione nel mercato tra fornitori di energia e gas.

Facciamo un esempio: se oggi i prezzi di energia e gas fossero slegati, ognuno cercherebbe un’offerta basata su una fonte che fa risparmiare, pensate in estate il solare o l’eolico come potrebbero essere vantaggiosi in alcune aree!

Questo ovviamente farebbe in modo che i consumatori cercherebbero offerte da fonti rinnovabili non solo perché green, ma anche perché vantaggiose.

Di conseguenza il gas per rimanere a buon mercato rispetto alle rinnovabili dovrebbe scendere drasticamente di prezzo.

Oggi non è così, a causa del legame tra i due prezzi.

Il paradosso in questo caso è che utilizzare una fornitura da fonte rinnovabile, costa come una fornitura a fonte fossile come il gas!

Insomma è arrivata l’ora di rompere questo matrimonio e far divorziare gas da rinnovabili.

Con il nome “Decreto Energy Release” si indica il decreto voluto dal Ministero per la Transizione Ecologica che prevede il disaccoppiamento del prezzo della luce da quello del gas per ora solo per quantitativi limitati da destinare alle imprese energivore peraltro a prezzi del tutto simili a quelli del mercato domestico tutelato e lontani da un vero disaccoppiamento.