La sentenza annulla la c.d. “tassa sulla disgrazia”
Con la suddetta sentenza, la Corte ha dichiarato illegittima la norma, recata dal decreto c.d. “milleproroghe” del 2010, all’art. 2, comma 2 quater, che autorizzava le Regioni ad aumentare fino alla misura massima i tributi di propria competenza in caso di insufficienza del bilancio regionale a sostenere gli oneri conseguenti alla dichiarazione di stato di emergenza (norma battezzata come “tassa sulla disgrazia”).
La Corte ha ritenuto che:
a) la norma era del tutto estranea alla materia regolata del decreto “milleproroghe”, e come tale spezzava “il legame logico-giuridico tra la valutazione fatta dal Governo dell’urgenza del provvedere e i provvedimenti provvisori con forza di legge”, questi ultimi resisi necessari e urgenti;
b) la norma ledeva l’autonomia costituzionalmente garantita alle Regioni in materia di finanza regionale, poiché lo Stato, “pur trattenendo per sé le funzioni in materia di protezione civile, ne accolla i costi alle Regioni”.