E’ quanto emerge dall’indagine trimestrale IVASS al 1°aprile 2013 condotta su alcuni profili standard di soggetti assicurati
Sono disponibili oggi, 18 giugno 2013, sul sito dell’IVASS i risultati al 1° aprile 2013 dell’indagine trimestrale sui prezzi delle polizze RC Auto, che l’Istituto di vigilanza realizza in riferimento ad 11 tipologie di soggetti assicurati.
I profili campione sono stati individuati sulla base dei criteri utili ai fini degli adempimenti assegnati all’Autorità dall’art. 136 del Codice delle Assicurazioni che focalizza l’analisi dei prezzi r.c.a. su particolari categorie di assicurati, zone geografiche e sul sistema bonus malus, per monitorare nel tempo anche l’andamento degli sconti localizzati nelle diverse aree geografiche. Ad alcuni profili-tipo di genere maschile sono affiancati gli speculari profili di genere femminile. La rilevazione al 1° aprile 2013 è, infatti, la seconda dopo il recepimento da parte del mercato italiano della sentenza della Corte di Giustizia Europea del marzo 2011 in materia di parità di trattamento tra uomo e donna nell’accesso ai servizi assicurativi. A partire dal 21 dicembre 2012, infatti, non vi possono più essere differenze nei premi e nelle prestazioni dei contratti assicurativi dovute al genere. I dati consentono, pertanto, di apprezzare gli effetti di tale sentenza, che ha essenzialmente comportato, rispettivamente per gli assicurati di sesso femminile e maschile, incrementi e decrementi dei prezzi medi, variabili con i profili e le provincie oggetto di indagine.
Per ciascuna delle 21 provincie che compongono il campione oggetto di indagine (18 capoluoghi di regione, le province autonome di Trento e Bolzano e la provincia di Reggio Calabria), sono rilevati, in riferimento a ciascun assicurato-tipo:
· i prezzi medi di listino, intesi come media aritmetica dei prezzi praticati dalle imprese in ogni singola provincia. A livello nazionale è indicata la media aritmetica dei 21 capoluoghi rilevati;
· i prezzi medi corrisposti ovvero i prezzi medi di listino ponderati con la quota di mercato r.c.a. delle imprese presenti. I prezzi medi di listino, così ponderati, rappresentano una proxy dei prezzi medi “effettivamente pagati” dagli assicurati-tipo.
Per ciascuno dei due indicatori di prezzo sono forniti sia i valori assoluti, sia le variazioni percentuali annue. Tenuto conto dell’avvenuta parificazione tariffaria per genere, nel periodo aprile 2012 –aprile 2013, i prezzi di listino medi nazionali hanno subìto notevoli variazioni comprese tra -7,1% (per il profilo tariffario 1, relativo ad un diciottenne di sesso maschile, con autovettura di 1.300 cc. alimentata a benzina, in classe Bonus-Malus di ingresso C.U. 14, massimale minimo di legge) e 13,5% (per il profilo tariffario 5, relativo ad un diciottenne di sesso femminile, con autovettura di 1.300 cc. alimentata a benzina, in classe Bonus-Malus di ingresso, C.U. 14, massimale minimo di legge). Anche la stima dei prezzi medi “pagati” (prezzi di listino ponderati con la quota di mercato di ogni impresa) evidenzia variazioni significative comprese tra -6,4% (per il profilo tariffario 1, relativo ad un diciottenne di sesso maschile, con autovettura di 1.300 cc. alimentata a benzina, in classe Bonus-Malus di C.U. 14, massimale minimo di legge) e 12% (per il profilo tariffario 5, relativo ad un diciottenne di sesso femminile, con autovettura di 1300 cc. alimentata a benzina, in classe Bonus-Malus di C.U. 14, massimale minimo di legge).
Per le autovetture, su base nazionale, rispetto alla rilevazione di aprile 2012, il livello medio dei prezzi di listino è rimasto immutato per la tipologia di assicurati quarantenni di entrambi i generi, alla guida di vetture di piccola cilindrata ed in classe di massimo sconto. A livello territoriale si riscontrano, invece, andamenti notevolmente differenziati che penalizzano soprattutto le donne ed i giovani. Continua, inoltre, ad accrescersi il divario tra le tariffe praticate nelle regioni settentrionali ed in quelle centro-meridionali. In queste ultime, infatti, i prezzi medi di listino, già più elevati in termini assoluti, scontano anche gli aumenti più consistenti. Ad esempio, un cinquantacinquenne di sesso maschile alla guida di un’autovettura di piccola cilindrata a Napoli, pur se in classe B/M di massimo sconto, paga una tariffa media di 1.221€, in aumento del 6% rispetto allo scorso anno, a fronte di tariffe inferiori ai 350€ che il medesimo assicurato pagherebbe a Bolzano o Aosta, dove peraltro si sono registrate tariffe medie in lieve diminuzione (anche fino a -1,7%).
Riguardo alle “due ruote”, per i motocicli con cilindrata di 200 cc, i prezzi nazionali medi di listino hanno subìto incrementi del 7,9% per gli uomini e del 5,6 % per le donne quarantenni in classe B/M di C.U. 4. I diciottenni con ciclomotori in classe B/M d’ingresso hanno visto le tariffe medie nazionali per gli assicurati di sesso maschile sostanzialmente stabili (-0,5%), mentre quelle degli assicurati di sesso femminile hanno registrato un 9,8%. Sul territorio, le tariffe medie praticate alle diciottenni che guidano un ciclomotore assicurato in classe B/M d’ingresso, aumentano del 16% a Cagliari (740 €) e del 15% a Campobasso (398€). Anche il quarantenne con motociclo di 200 cc in classe B/M di C.U. 4 vede la propria tariffa media aumentare sensibilmente nelle grandi città del centro-sud, quali Napoli e Roma, fino al 12% per gli assicurati di genere maschile e fino al 10% per quelli di genere femminile.