COMUNICATO STAMPA
3 novembre 2022
Bollette, Assoutenti: su tariffe gas è roulette russa sulla pelle degli italiani. Lo Stato si riprenda per intero ENI e ENEL
Nonostante riduzione di ottobre spesa sale a 1.702 euro a famiglia, ma tariffe possono schizzare in alto nei prossimi mesi. Governo Meloni scelga la strada dei prezzi amministrati e proroghi mercato tutelato
Sulle tariffe del gas si assiste ad una “roulette russa” sulla pelle degli italiani, con le bollette che ad ottobre hanno registrato una riduzione del 12,9% del tutto insufficiente a colmare gli effetti degli aumenti dell’ultimo anno, e i prezzi che potrebbero schizzare al rialzo nei prossimi mesi aggravando ulteriormente la spesa delle famiglie. Lo afferma Assoutenti, commentando l’aggiornamento di ottobre disposto oggi da Arera.
“Grazie alle temperature miti la bolletta del gas sale “solo” a quota 1.702 euro a famiglia, ma non possiamo affidare le tariffe del mercato tutelato alla roulette russa del PSV italiano – spiega il presidente Furio Truzzi – Se avessimo infatti applicato per il mese di settembre il nuovo criterio di calcolo tariffario deciso da Arera, per i consumatori sarebbe stato un bagno di sangue. Da ottobre 2021 a settembre 2022 ben 7 volte su 12 i valori del mercato PSV sono stati più alti di quelli del TTF, con il mercato italiano che ha cumulato un differenziale annuo pari a +104 €/Mwh rispetto al mercato olandese”.
“Serve passare urgentemente a prezzi amministrati del gas senza aspettare l’Europa e procedere alla “nazionalizzazione” delle ex aziende di Stato Eni e Enel, come ha fatto la Francia, tramite il Ministero dell’economia che ne detiene le quote di maggioranza – prosegue Truzzi – In tal senso rivolgiamo un appello alla Premier Giorgia Meloni, affinché metta famiglie e imprese al riparo dalla “roulette russa” dei prezzi del gas” una volta per tutte. Indispensabile poi posticipare la fine del mercato tutelato, considerato che sul mercato libero i prezzi medi del gas si avvicinano ai 2 euro a mcs, divario abissale che non lascia dubbi nè spazio ad equivoci sulla maggior convenienza del tutelato per le famiglie italiane”.