Assicurazioni: basta scuse per negare i diritti

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Urge una riforma organica della RC Auto e dell’Ivass
L’antitrust prosegua con determinazione la sua azione di censura nei confronti delle compagnie di assicurazione

Non basta la drammatica contingenza pandemica per frenare lo strapotere delle compagnie nel negare, ridurre, rallentare il diritto dei danneggiati ad ottenere un equo risarcimento.

La problematica sollevata dalla recente contestazione  dell’Antitrust restituiscono un quadro inquietante secondo il quale le tre principali compagnie assicuratrici ALLIANZ, GENERALI, UNIPOL-SAI, i market maker del settore, adotterebbero strategie dilatorie per negare ed erodere i diritti dei loro clienti.

La segnalazione di tale Autorità di garanzia del mercato e della concorrenza, per altro, è conseguenza di un mancato intervento dell’IVASS, che, secondo la normativa in vigore, avrebbe dovuto sanzionare con decisione tali comportamenti sistemici come è stato ripetutamente richiesto dai consumatori.

Tralasciando le dietrologie, che vorrebbero attribuire l’assenza di severità alla presenza, nei quadri apicali dell’IVASS, di un ex consulente dell’Unipol, una delle compagnie soggette a segnalazione, riteniamo che urga una riforma radicale dell’Istituto volto a trasformarlo in una “casa di vetro” in cui le opacità del passato e del presente siano definitivamente eliminate.

Se dalla padella della defunta ISVAP siamo passati alla brace dell’IVASS, è pressoché “obbligatorio” rivolgersi all’unico soggetto attivo nei confronti dello strapotere delle assicurazioni e auspicare che l’Antitrust già fortemente impegnato nel settore assicurativo prenda provvedimenti esemplari, non solo sulla materia oggetto della segnalazione effettuata ma anche su altre questioni oggetto di attenzione.

A tal proposito urge un intervento sulle ristrette valutazioni delle auto usate e sui cosiddetti “danni antieconomici” del tutto favorevoli alle compagnie assicuratrici e limitanti dei diritti dei consumatori a un equo risarcimento dei danni subiti.

“E’ inoltre improcrastinabile disboscare i contratti da un ginepraio di clausole vessatorie – dichiara Furio Truzzi Presidente Assoutenti – che costringono l’assicurato a navigare in confuse nebulose contrattuali che assomigliano ad una tavola da gioco dove il banco, ovvero le assicurazioni, vince sempre”.

Le assicurazioni, anticicliche rispetto alla grave recessione economica, stanno, secondo dati ANIA, guadagnando miliardi di euro derivanti dall’attuale crollo della frequenza di sinistri e quindi di risarcimenti da pagare.

Inoltre si fermi subito l’extraprofitto derivante da comportamenti elusivi e da clausole contrattuali capestro da eliminare immediatamente.

I consumatori italiani non sono fessi e tali comportamenti, se non corretti, pregiudicano la reputazione delle imprese dissuadendo i consumatori dal contrarre altri rischi più complessi di una semplice polizza RC Auto, resa ormai un prodotto incomprensibile e ingannevole.

Urge infine una riforma organica seria basata su seguenti punti che consentirebbero più concorrenza, più mercato e più diritti:

  • Estensione durata del premio assicurativo in relazione alla riduzione degli eventi. Nel settore RC Auto e Danni si proroghino di almeno tre mesi e per legge la durata dei certificati di assicurazione
  • Portabilità del certificato assicurativo (sul modello di quanto già accade nella telefonia), per ridurre i premi, visto l’ampio utile di cui godono le compagnie.
  • Credito di imposta per chiusura di posizioni radicate in giudizio: concedere al debitore, in questo caso le assicurazioni, un credito di imposta direttamente proporzionale all’importo da risarcire e inversamente proporzionale al livello di radicamento in giudizio con lo scopo di liberare i tribunali da centinaia di migliaia di cause civili pendenti.
  • Riduzione dei termini per la risposta ai reclami da 45  giorni a 20 giorni. Le compagnie assicuratrici in tale periodo hanno assolutamente tempo e personale per rispondere nei termini di legge.
  • Inasprimento delle sanzioni, fino alla revoca dell’autorizzazione all’attività assicurativa alle assicurazioni che non si sono ancora adeguate a fornire chiare informative pre-contrattuali. E’ noto che molte compagnie ancor oggi non hanno semplificato i contratti, le informative, lasciando ancora gli assicurati in una giungla di clausole difficilmente comprensibili e spesso vessatorie.
  • Accorciamento termini di legge e sanzioni: per le pratiche già istruite e mature per la liquidazione non vi devono essere dilazioni termini di pagamento o mancate sanzioni da parte dell’Organismo di Vigilanza.
  • Eliminazione delle clausole limitative del risarcimento integrale, per evitare che la vittima di un incidente subisca indebite decurtazioni del danno.
  • Il contratto base per consentire finalmente ai consumatori di comparare le offerte per la sola RC auto. Fallite monte tentativi di comunicare il presso reale di una polizza perché manca tale dato.
  • Misure atte ad incentivare l’introduzione di operatori esteri così da incentivare la concorrenza. 
  • Rottamazione del risarcimento diretto e ritorno ad un sistema di responsabilità civile pura, dove “chi rompe paga” e chi paga possa accertare con scrupolo il danno.
  • Riparazioni a regola d’arte ripartendo dalla norma della Legge sulla Concorrenza che prevedeva la costituzione di un tavolo tra ANIA, Riparatori e Consumatori. 
  • Scatola nera: è necessario mettere mano a tutto l’impianto normativo che ne regola l’utilizzo per evitare che lo strumento, nato con finalità antifrode, venga utilizzato con finalità di pricing
  • Riforma Autorità di Vigilanza: è anomalo aver passato le competenze in materia di assicurazioni alla Banca d’Italia. Occorre ripristinare il controllo del Parlamento, con rigorose procedure di selezione, nella nomina dei quadri apicali. 

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