Multe Autovelox: come fare ricorso e difendersi da sanzioni ingiuste

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Il tema delle multe autovelox è tornato al centro del dibattito grazie a una recente sentenza della Corte di Cassazione (10505/2024) che rischia di provocare un’ondata di ricorsi in tutta Italia. La decisione è nata dal caso di un automobilista di Treviso, che ha contestato la multa per eccesso di velocità rilevata da un autovelox non omologato.

La sentenza e i suoi effetti

La Corte ha stabilito che, affinché una multa autovelox sia valida, è necessario che l’apparecchiatura sia non solo approvata dal Ministero delle Infrastrutture, ma anche omologata in modo puntuale. Questo doppio requisito è essenziale per garantire la legalità delle sanzioni, ma la maggioranza degli autovelox attualmente in uso non sembra soddisfare questi criteri. La sentenza, quindi, potrebbe aprire la strada a numerosi ricorsi, a patto che l’automobilista non abbia già pagato la multa e che i termini per contestarla non siano scaduti.

Il nuovo decreto sugli autovelox

Parallelamente alla sentenza, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) sta per completare un nuovo decreto che riforma la disciplina degli autovelox, stabilendo regole più rigorose per la loro installazione sulle autostrade. L’obiettivo è garantire che questi dispositivi vengano utilizzati per migliorare la sicurezza stradale e non solo come strumenti per generare entrate, un problema che Assoutenti ha già denunciato in passato.

https://www.assoutenti.it/autovelox-sequestri-confermano-anomalie-nellutilizzo-degli-apparecchi/

Come difendersi dalle multe ingiuste

Gli automobilisti che ritengono di aver ricevuto una multa ingiusta a causa di un autovelox non omologato o installato in maniera irregolare hanno la possibilità di contestare la sanzione attraverso un ricorso. Ecco i passaggi chiave per difendersi correttamente:

Tempi per presentare il ricorso

Il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni dalla data di notifica della multa. Questo termine è molto importante: una volta scaduto, la sanzione diventa definitiva e non sarà più possibile contestarla. È quindi essenziale agire rapidamente non appena si riceve la notifica.

A chi va presentato il ricorso?

  • Al Giudice di Pace: la procedura può essere avviata presso il Giudice di Pace del luogo in cui è stata commessa l’infrazione.
  • Al Prefetto: In alternativa, si può presentare il ricorso al Prefetto del luogo di residenza o dove è stata commessa l’infrazione. Questa modalità potrebbe essere più rapida, ma in caso di rigetto del ricorso da parte del Prefetto, la sanzione può raddoppiare.
  • Ad una Associazione di Consumatori che si occuperà di inviare il ricorso per te.

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Documentazione necessaria per il ricorso

Per contestare una multa è necessario presentare:

  • La copia della multa contestata.
  • Eventuali fotografie o prove che dimostrino l’errata installazione del dispositivo.

Costi del ricorso

Presentare un ricorso presso il Giudice di Pace comporta il pagamento di un contributo unificato, il cui costo varia in base all’importo della multa contestata. Invece, il ricorso al Prefetto è gratuito.

Consigli pratici per evitare multe ingiuste

Oltre a presentare un ricorso quando necessario, ci sono alcune buone pratiche che gli automobilisti possono seguire per prevenire sanzioni:

  • Verificare sempre che l’autovelox sia segnalato chiaramente con adeguati cartelli e posizionato in punti visibili.
  • Assicurarsi di rispettare i limiti di velocità, specialmente in aree dove gli autovelox sono noti per essere frequentemente utilizzati.
  • In caso di dubbio sulla legittimità della multa, consultare subito un esperto legale o un’associazione di tutela dei consumatori come Assoutenti, che può fornire assistenza e consulenza per la contestazione della sanzione.

Assoutenti ha sempre sostenuto che gli autovelox debbano essere utilizzati esclusivamente per migliorare la sicurezza stradale. Tuttavia, molti casi dimostrano che questi dispositivi sono spesso impiegati in modo improprio, con l’unico scopo di fare cassa a danno degli automobilisti. Gli ultimi sequestri di autovelox non omologati confermano le anomalie nel loro utilizzo, alimentando il sospetto che molte amministrazioni locali sfruttino queste apparecchiature per incrementare le entrate comunali, piuttosto che per prevenire incidenti stradali.

Tuttavia, la sentenza della Cassazione rappresenta una svolta cruciale per la legittimità delle multe autovelox. Se da un lato conferma l’importanza della sicurezza stradale, dall’altro evidenzia come molti dispositivi siano stati utilizzati senza rispettare pienamente le norme, mettendo in discussione migliaia di sanzioni emesse negli ultimi anni. Assoutenti continuerà a monitorare da vicino la situazione e a fornire assistenza ai consumatori nella difesa dei propri diritti.

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