COMUNICATO STAMPA
11 ottobre 2023
Bollette, Assoutenti: con stop a gasdotto Finlandia e conflitto in Israele torna incubo caro-energia. In cinque giorni prezzo gas +23%
Possibili ripercussioni da +314 euro annui a famiglia, per forniture energetiche spesa salirebbe a 2.405 euro a nucleo. Società del mercato libero potrebbero modificare condizioni
Con lo stop al gasdotto Finlandia-Estonia e il conflitto scoppiato in Israele torna l’incubo caro-energia. Lo afferma Assoutenti, che segnala come le quotazioni internazionali stiano subendo i contraccolpi della attuale situazione, con il gas che ieri ad Amsterdam ha chiuso a 49,4 euro al megawattora e una impennata del +30% in pochi giorni.
Al momento il prezzo del gas è più alto di circa il 23% rispetto alle quotazioni di venerdì 6 ottobre, ma le tensioni sul fronte israeliano unitamente al sabotaggio del gasdotto Finlandia-Estonia potrebbero portare a nuove fiammate delle quotazioni che si farebbero sentire sulle bollette energetiche degli italiani – afferma Assoutenti – Considerati gli attuali prezzi sul mercato tutelato, un incremento del +15% per le tariffe della luce farebbe salire la spesa di +115 euro annui a famiglia, portando la bolletta della luce a quota 879 euro. La bolletta del gas, sempre ipotizzando un aumento del 15%, salirebbe invece a 1.526 euro annui a nucleo, con un incremento pari a +199 euro annui; un rincaro complessivo tra luce e gas di +314 euro annui a famiglia con una spesa totale per le forniture energetiche che volerebbe a quota 2.405 euro all’anno a nucleo.
Sul mercato libero, invece, le società fornitrici potrebbero reagire modificando le condizioni contrattuali – avvisa Assoutenti – Questo significa la possibilità di un rialzo a breve delle tariffe sia per i contratti a prezzo fisso (previo preavviso di 3 mesi ai clienti), sia per quelli a prezzo variabile, per i quali come noto le condizioni economiche sono legate all’andamento dei mercati.
“L’Europa deve intervenire per evitare l’escalation dei prezzi dell’energia e bloccare sul nascere qualsiasi speculazione sui mercati – afferma il presidente Furio Truzzi – Una impennata del gas nei mesi invernali riporterebbe l’Italia indietro di due anni, con ripercussioni enormi per famiglie e imprese, inflazione alle stelle e danni miliardari per la nostra economia”.