Un decreto deludente che non affronta alla radice il problema del caro-bollette e non eviterà alle famiglie italiane una stangata che, a fine 2022, potrebbe raggiungere quota 40 miliardi di euro solo per maggiori costi energetici.
Lo afferma Assoutenti, che boccia le misure varate oggi dal Governo per contrastare i rincari delle bollette nel secondo trimestre.
“Al di là dell’esiguità delle risorse stanziate, di cui solo 5,5 miliardi andranno a famiglie e imprese, il decreto approvato oggi non interviene sul reale problema alla base dell’emergenza attuale, ossia l’assurda forbice tra costi di produzione dell’energia e il prezzo di vendita – spiega il presidente Furio Truzzi – Senza una vera riforma del mercato energia e un cambio radicale dei criteri di calcolo delle tariffe di luce e gas, famiglie e imprese saranno sempre sotto scacco di speculazioni e rincari inaccettabili. Ancora una volta, poi, il Premier Draghi chiama in causa gli extra-profitti e le grandi imprese di Stato dell’energia che devono “condividere il peso dei rincari”, affermazioni che non sembrano trovare riscontro all’interno del decreto approvato oggi. Così lo Stato si sottrae dal fare la sua parte nella gestione delle reti e dei principi player energetici del paese, varando un decreto “annacquato” che coprirà solo una minima parte degli aumenti tariffari alle porte e non eviterà effetti a cascata su inflazione e prezzi al dettaglio”.
“A fine 2022 il conto per le famiglie italiane potrebbe essere pesantissimo, con una stangata da +40 miliardi di euro solo per maggiori costi legati all’energia, e ulteriori +38,5 miliardi come effetto indiretto del caro-bollette su prezzi e tariffe di una moltitudine di beni e servizi. Per tale motivo Assoutenti assieme ad altre associazioni dei consumatori si farà promotrice di proteste e forme di lotta legale, compresa l’autoriduzione delle bollette che negli anni passati si è rivelata un efficacissimo strumento di tutela dei consumatori” – conclude Truzzi.