In occasione del decennale del naufragio della Costa Concordia, Assoutenti ricorda lo sforzo compiuto dall’associazione dei consumatori per far ottenere a tutti i passeggeri della nave il giusto indennizzo per i danni subiti e far valere i diritti dei naufraghi coinvolti nel tragico incidente tramite un accordo conciliativo ovviamente lasciando alle aule dei tribunali o ad altre forme giudiziali la valutazione dei risarcimenti per le persone che subirono lesioni (157 persone) e che morirono (32 persone) a cui nessun risarcimento restituirà mai la vita.
“Il caso della Concordia è unico nel suo genere non solo per la gravità dell’incidente, ma anche per la velocità con cui si è riusciti ad ottenere un risarcimento in favore dei passeggeri in soli 15 giorni – spiega il presidente Furio Truzzi – Subito dopo il naufragio Assoutenti insieme ad altre 14 associazioni di consumatori si è attivata presso Costa Crociere avviando complesse trattative volte a definire gli indennizzi per chi, la notte del 13 gennaio 2012, si trovava a bordo della Concordia: un percorso che ha portato a risarcire i naufraghi italiani con importi che variano dagli 11mila ai 14mila euro, sia per il danno da vacanza rovinata, sia per la perdita dei propri beni personali, con risarcimenti complessivi da parte di Costa Crociere per 66,4 milioni di euro in favore di 2.623 passeggeri”.
“Un successo senza precedenti per il mondo del consumerismo, poiché per la prima volta in Italia si è arrivati a risarcimenti diretti in tempi rapidissimi, senza passare per tribunali e cause legali e risparmiando ai naufraghi la complessa e costosa macchina della giustizia che (si vedano casi analoghi come quello delle vittime dell’Eternit, oltre 20 anni di tribunale per risarcimenti massimi di 27000 euro in caso di morte) avrebbe impiegato anni a riconoscere i diritti dei passeggeri” – conclude Truzzi.