Quest’anno la Pasqua degli italiani rischia di essere particolarmente salata, e potrebbe risultare indigesta alle famiglie meno abbienti. L’aumento dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa – come già rilevato nei giorni scorsi da Assoutenti – avrà infatti effetti negativi per le tasche dei consumatori, effetti che si faranno sentire proprio in occasione delle prossime festività.
Aumento dei prezzi della benzina, il petrolio traina il costo
Il Brent è salito oggi sopra i 70 dollari al barile segnando il massimo da maggio del 2019, e subito alla pompa i listi dei carburanti hanno subito rialzi, al punto che oggi un litro di benzina costa il 13,6% in più rispetto allo scorso maggio, quando alla pompa si toccarono i livelli più bassi degli ultimi due anni. Cresce anche il prezzo del gasolio: costa il 13,4% in più rispetto a maggio 2020. Questo significa che per un pieno ad un’auto di media cilindrata si spendono oggi 9,2 euro in più per la benzina, 8,4 euro in più per il diesel.
Aumento carburanti, un costo per tutti i consumatori
Questi aumenti dei carburanti non renderanno solo più costoso fare rifornimento e spostarsi, ma si ripercuoteranno anche sui prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari: oggi l’85% delle merci in Italia viaggia su gomma, e un pasto percorre circa 2mila km prima di finire sulle tavole. I costi di trasporti e logistica incidono per circa il 35% sui prezzi finali dei prodotti. Questo significa che una moltitudine di beni subiranno nelle prossime settimane sensibili incrementi dei listini al pubblico, dovuti appunto al rincaro dei carburanti.
Abbiamo provato a calcolare quanto costerà in più quest’anno il tradizionale pranzo di Pasqua, che porta sulle tavole degli italiani circa 1,2 miliardi di euro tra cibi e bevande, e il conto è presto fatto: i rialzi dei carburanti rischiano di determinare una stangata da +50 milioni di euro rispetto allo scorso anno, stangata causata dai rincari dei prezzi di ortofrutta e alimentari legati all’andamento di benzina e gasolio.
📢Assoutenti: ridurre la tassazione e bloccare le speculazioni
Nel comunicato stampa che segue Assoutenti chiede con forza al Governo di intervenire, sia sul fronte delle imposte sia su quello del mercato. Se da un lato infatti si ravvisa con sempre maggiore urgenza la necessità di intervenire sulla tassazione, che oggi pesa per il 66% sul costo del carburante, Assoutenti richiede anche un intervento sulle speculazioni a danno dei consumatori, che molto spesso si fanno più pressanti proprio nei momenti di rincaro del prezzo del petrolio al barile.
Benzina, Assoutenti: Pasqua salata per consumatori. Solo per alimentari stangata da 50 milioni di euro
Oggi benzina costa il 13,6% in più rispetto a maggio, gasolio +13,4%. Maggiore spesa da +9,2 euro a pieno
Costi di trasporto incidono per il 35% sui prezzi finali dei prodotti trasportati. Subito interventi per ridurre tassazione e bloccare speculazioni
La corsa del petrolio, con il Brent che sale oggi sopra i 70 dollari al barile segnando il massimo da maggio del 2019, renderà più salata la Pasqua degli italiani, con una stangata solo per il tradizionale pranzo pasquale che potrebbe raggiungere quota 50 milioni di euro.
Lo denuncia oggi Assoutenti, associazione specializzata nel settore dei trasporti, che fa i conti sulle ricadute dell’andamento dei carburanti per le tasche delle famiglie, in vista delle festività pasquali.
“Oggi un litro di benzina costa il 13,6% in più rispetto allo scorso maggio, quando alla pompa si toccarono i livelli più bassi degli ultimi due anni, mentre il gasolio costa il 13,4% in più – spiega il Presidente Furio Truzzi – Questo significa che per un pieno ad un’auto di media cilindrata si spendono oggi +9,2 euro per la benzina, +8,4 euro per il diesel”.
Aumenti dei listini alla pompa che si ripercuoteranno anche sui prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari, con rincari a cascata sulla Pasqua degli italiani.
“Oggi l’85% delle merci in Italia viaggia su gomma, e un pasto percorre circa 2mila km prima di finire sulle tavole – prosegue Truzzi – I costi di trasporti e logistica incidono per circa il 35% sui prezzi finali dei prodotti: questo significa che solo per il pranzo di Pasqua, che in Italia vale complessivamente 1,2 miliardi di euro di consumi tra cibi e bevande, i rincari dei carburanti potrebbero determinare una stangata da +50 milioni di euro rispetto allo scorso anno. Una maggiore spesa per le famiglie determinata dai rincari dei prezzi di ortofrutta e alimentari, causata proprio dall’elevato costo dei carburanti alla pompa”.
Per tale motivo, e a fronte della crescita inarrestabile dei listini ai distributori, Assoutenti chiede al Governo di intervenire, riducendo la tassazione che oggi pesa per il 66% su ogni litro di benzina venduto in Italia, e applicando misure in grado di limitare gli effetti negativi immediati del petrolio sui prezzi alla pompa, bloccando le speculazioni che danneggiano i consumatori.