Roma 05/06/2020 – Sono 250.000 le cause di risarcimento e di indennizzo di natura assicurativa per un valore di oltre 8 miliardi di euro bloccate da inizio pandemia per via della chiusura dei tribunali. Un enorme vantaggio per le assicurazioni che vedranno passare i propri utili a non meno 12 miliardi di euro in una fase storica che per il resto del paese ha i tratti di una crisi economica senza precedenti.
Assoutenti lancia un grido di allarme e preoccupazione di fronte alla spregiudicatezza delle compagnie assicurative da cui sarebbe lecito aspettarsi gesti concreti per sbloccare le ingenti risorse bloccate: “Pagare i danneggiati con la massima efficienza e nei tempi più rapidi consentirebbe di rimettere nelle tasche degli italiani una liquidità di cui vi è evidente bisogno” spiega il Presidente Furio Truzzi.
Rispetto alla grave recessione economica che si prospetta le assicurazioni sono anticicliche: alla raccolta premi di oltre 130 miliardi di EURO nel 2019, di cui oltre trenta nel settore danni, corrisponde il crollo attuale della frequenza di eventi e di prestazioni da risarcire o erogare. “In RC auto le compagnie risparmieranno per il periodo di lockdown non meno un miliardo e mezzo di euro di risarcimenti dovuti ad una riduzione degli incidenti dell’80%” dice ancora Truzzi.
Assoutenti chiede quindi alle compagnie assicurative di farsi promotrici di un’importante iniziativa di carattere sociale e di pagare subito tutto quello che è possibile ai danneggiati, rinunciando ad avvalersi della proroga dei termini per rispondere ai reclami (passata da 45 a 75 giorni!) e di strumenti quali cassa integrazione e ferie anticipate dei propri dipendenti.
Chiede inoltre al legislatore un’azione che vada nella medesima direzione. “Abbiamo bisogno di leggi che obblighino questo settore ad essere efficiente – dichiara il Presidente Truzzi – e non di norme come quella che proroga i termini di legge di 60 gg per risarcire i sinistri nel caso di necessario intervento di un perito o di un medico legale”. “C’è la possibilità di effettuare, almeno per tipologie di danno lievi, video perizie, perizie su documentazione fotografica o medica – prosegue Truzzi – dunque per noi si tratta di un’iniziativa ingiustificata e a tutto vantaggio del debitore assicurativo, economicamente forte, con buona pace delle decine di migliaia di danneggiati in ansiosa attesa di ricevere un congruo risarcimento”.
Assoutenti auspica che le assicurazioni, potendo già iniziare a prevedere gli enormi risparmi su risarcimenti, indennizzi e prestazioni, inizino a comunicare e lanciare programmi seri di riduzione di premi utilizzando tutti gli strumenti di comunicazione istituzionale possibili e, nelle compagnie tradizionali, valorizzando i canali agenziali.
“Le compagnie assicuratrici facciano innovazione di prodotto e di processo accelerando una vera e sostanziale applicazione della direttiva sulla trasparenza dei contratti – conclude Furio Truzzi – e si vada avanti su una riforma organica seria basata su scelte che consentano più concorrenza, più mercato e più diritti, come quelle da noi proposte già da tempo e ora ricontestualizzate al periodo che stiamo vivendo”.
Le proposte di Assoutenti per il mercato assicurativo
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- Portabilità del certificato assicurativo (sul modello di quanto già accade nella telefonia), per ridurre i premi, visto l’ampio utile di cui godono le compagnie.
- Credito di imposta per chiusura di posizioni radicate in giudizio: concedere al debitore, in questo caso le assicurazioni, un credito di imposta direttamente proporzionale all’importo da risarcire e inversamente proporzionale al livello di radicamento in giudizio con lo scopo di liberare i tribunali da centinaia di migliaia di cause civili pendenti.
- Riduzione dei termini per la risposta ai reclami da 45 giorni a 20 giorni. Le compagnie assicuratrici in tale periodo hanno assolutamente tempo e personale per rispondere nei termini di legge
- Divieto dell’uso di strumenti quali cassa integrazione e ferie anticipate. Le compagnie assicuratrici hanno raccolto premi per pagare sinistri e i dipendenti. L’assenza di nuovi eventi non può essere usata quale strumento di risparmio del personale per rallentare i risarcimenti in essere. I sindacati e il governo devono monitorare comportamenti che generano tattiche dilatorie.
- Inasprimento delle sanzioni, fino alla revoca dell’autorizzazione, all’attività assicurativa alle assicurazioni che non si sono ancora adeguate a fornire chiare informative pre-contrattuali. È noto che molte compagnie ancor oggi non hanno semplificato i contratti, le informative, lasciando ancora gli assicurati in una giungla di clausole difficilmente comprensibili e spesso vessatorie.
- Accorciamento termini di legge e sanzioni: per le pratiche già istruite e mature per la liquidazione non vi devono essere dilazioni termini di pagamento o mancate sanzioni da parte dell’Organismo di Vigilanza.
- Eliminazione delle clausole limitative del risarcimento integrale, per evitare che la vittima di un incidente subisca indebite decurtazioni del danno.
- Il contratto base per consentire finalmente ai consumatori di comparare le offerte per la sola RC auto.
- Misure atte ad incentivare l’introduzione di operatori esteri così da incentivare la concorrenza.
- Rottamazione del risarcimento diretto e ritorno ad un sistema di responsabilità civile pura, dove “chi rompe paga” e chi paga possa accertare con scrupolo il danno.
- Riparazioni a regola d’arte ripartendo dalla norma della Legge sulla Concorrenza che prevedeva la costituzione di un tavolo tra ANIA, Riparatori e Consumatori.
- Scatola nera: è necessario mettere mano a tutto l’impianto normativo che ne regola l’utilizzo per evitare che lo strumento, nato con finalità antifrode, venga utilizzato con finalità di pricing.
- Riforma Autorità di Vigilanza: è anomalo aver passato le competenze in materia di assicurazioni alla Banca d’Italia. Occorre ripristinare il controllo del Parlamento, con rigorose procedure di selezione, nella nomina dei quadri apicali.