C’è la portabilità dell’assicurazione (sul modello di quanto già accade nella telefonia) tra le proposte che Assoutenti ha portato fino al Parlamento in merito al tema RC Auto: proposte organiche basate sul buon senso, finalizzate ad abbassare i premi, migliorare la concorrenza sul mercato e garantire i diritti dei danneggiati, in una prospettiva opposta a quella che ha di recente portato l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass) a proporre un aumento delle accise sui carburanti per poter abbassare le tasse sulle assicurazioni.
Sulla proposta di Ivass ci siamo espressi con grande contrarietà (leggi il comunicato stampa “RC Auto: no all’aumento dei carburanti proposto da IVASS”), convinti che non abbia senso pensare di abbassare il costo delle polizze introducendo nuovi balzelli a carico dei cittadini.
Cosa fare quindi per migliorare il settore RC Auto? Le nostre proposte sono molte.
Assicurazioni meno gravose per le auto green e sicure
Sul tema RC auto, proponiamo una misura fiscale sulle polizze che ci pare saggia e praticabile, come già suggerito in Audizione alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati: ridurre cioè la pressione fiscale sulle polizze RC auto del 6-9% (raggiungendo quindi la media europea) a chi acquista auto a basso impatto ambientale e dotate di sistemi di sicurezza attivi e passivi avanzati.
Si tratterebbe di una misura virtuosa, tesa a incentivare il rinnovamento del parco circolante italiano, il più datato d’Europa, sostituendolo con veicoli meno inquinanti e più sicuri. Significherebbe inoltre meno costi sociali derivanti da incidenti e di conseguenza meno risarcimenti.
Portabilità del certificato assicurativo
Gli utili abnormi nella RC Auto (quasi 10 miliardi di euro su 100 di raccolta premi negli ultimi sette anni) segnalano che i premi possono essere ridotti attraverso la portabilità del certificato assicurativo. La misura, già adottata in Francia e simile a quanto già accade nella telefonia, consentirebbe una maggiore mobilità in un mercato dove la pluralità dell’offerta è scarsa (85% del mercato RC auto in mano a dieci compagnie e il 60% a quattro).
Eliminazione delle clausole limitative del risarcimento integrale
Il Provvedimento n. 26255 dell’AGCM ha chiarito che un sinistro stradale ricade nella responsabilità extracontrattuale. Molte compagnie, al contrario, continuano ad introdurre clausole limitative del risarcimento integrale. Data la sostanziale inerzia dell’IVASS in merito, il legislatore dovrebbe intervenire per evitare che la vittima di un incidente subisca indebite decurtazioni del danno.
Il contratto base per comparare i premi
La norma sul contratto base, che consentirebbe ai consumatori di comparare le offerte per la sola RC auto, giace da oltre sette anni al Ministero dello Sviluppo Economico. Un anno fa, lo stesso MISE ha messo in consultazione un documento che ha peggiorato il perseguimento di questa finalità, introducendo altre variabili che non renderebbero la comparazione omogenea. Le compagnie devono essere obbligate a fornire indicazioni comparabili relative al solo al premio puro della RC auto.
Misure atte ad incentivare l’introduzione di operatori esteri
Per gruppi omogenei di assicurati è urgente adottare misure atte ad esentare, per un periodo limitato di tempo, nuovi operatori dall’obbligo a contrarre, per incentivare la concorrenza.
Rottamazione del risarcimento diretto
Tale sistema, introdotto oltre dodici anni fa, ha mostrato numerosi difetti e distorsioni quali: aumento del moral hazard, ridotta capacità antifrode generata dalla difficoltà del gestionario di operare riscontri sul mezzo del responsabile civile, prassi risarcitorie orientate non alla migliore tecnica liquidativa ma al seguire un percorso burocratico e amministrativo che ha impoverito la professionalità degli addetti, etc
Lo strumento non è più emendabile: si ritorni, come è successo in altri paesi, ad un sistema di responsabilità civile pura, dove “chi rompe paga” e chi paga, il responsabile, può accertare e valutare con scrupolo il danno.
Riparazioni a regola d’arte
La norma della Legge sulla Concorrenza che prevedeva la costituzione di un tavolo tra ANIA, Riparatori e Consumatori per definire linee guida sulle riparazioni a regola d’arte non ha sortito gli effetti sperati. E’ necessario un intervento legislativo in cui si ipotizzi che le auto devono essere riparate tramite l’utilizzo di ricambi originali, gli unici, al momento, che possono garantire la massima sicurezza. Ne abbiamo già parlato qui: Riparazioni a regola d’arte: interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico
Scatola nera nelle auto: i dubbi
Siamo il paese che ha un numero di scatole nere installate pari a quelle che circolano in tutto il mondo e ciò desta la nostra seria preoccupazione. Tale strumento, nato con finalità antifrode, è ancor oggi collocato in una nebulosa legislativa inquietante e rischia, tra l’altro, di creare un meccanismo di selezione avversa nella tariffazione.
Si deve mettere con urgenza mano a tutto l’impianto normativo che ne regola l’utilizzo e riflettere se lo stesso possa essere utilizzato con finalità di pricing. Lo sfaldamento del concetto di bonus malus, attraverso l’utilizzo della scatola nera, rischia di creare in futuro perversi meccanismi di modulazione tariffaria.
Riforma Autorità di Vigilanza
L’IVASS, sorta sette anni fa sulle ceneri dell’ISVAP, non ha mostrato alcun segnale di rinnovamento nel vigilare in maniera efficace ed efficiente su un mercato di oltre 132 miliardi di euro. E’ del tutto anomalo aver deciso di passare le competenze in materia di assicurazioni alla Banca d’Italia, aver deciso il quadro apicale in termini funzionali (il Direttore Generale) e non per competenza. E’ ora di cambiare passo e procedere con urgenza a riformare profondamente questo organismo.
Occorre ripristinare il controllo del Parlamento, con rigorose procedure di selezione, nella nomina dei quadri apicali. Traendo spunto dalle migliori esperienze internazionali, i consumatori e altri organismi devono avere inoltre il diritto di poter accedere agli atti della Vigilanza e invertire un percorso più che ventennale dove si sono osservate rappresentanze di controllati nei quadri dirigenziali del controllore. Non siamo aprioristicamente ostili a nomine che provengano dal mercato, ma non possono certo essere esclusivamente di matrice assicurativa come è sempre accaduto.