ATAC, IL VERO SPRECO È IL 64

1234

Roma 5 settembre 2014 – Dopo un decennio di gestione “allegra”, i conti dell’ATAC sono talmente dissestati da rendere inevitabili tagli di costi. E sono arrivati i tagli delle linee, inizialmente quelle poco frequentate, ma con gli ultimi provvedimenti si sono abbattuti anche su importanti linee “storiche” (52 e 217) , e ora si prospettano ancor più consistenti riduzioni di servizio.
 

In realtà -contesta l’Associazione Utenti del Trasporto Pubblico- il vero spreco è proprio la linea 64, viceversa anche fin troppo sovraffollata, insieme a quelle ad essa sovrapposte.
È noto -spiega l’Associazione- che l’ 80% dei costi dei trasporti pubblici è dato dal personale, ed un conducente costa uguale sia che porti 15 persone, sia che ne porti 100, sia che ne porti 300.
L’affollatissimo asse Termini-S.Pietro (linee 40 e 64 ed altre con percorso in comune) richiede l’impiego di un numero spropositato di vetture e di conducenti, con produzione altresì di ingenti emissioni e con consistente ingombro.
L’uso di autobus da 100 posti è antieconomico -prosegue l’UTP- con tram da 300 posti basterebbero un terzo di vetture e, conseguentemente, di conducenti, e quindi di costi; azzerando anche le emissioni e abbattendo l’ingombro. I conducenti residui andrebbero a rafforzare la periferia anziché sguarnirla, cioè l’inverso di quel che dice l’ATAC, che vuol togliere conducenti dalle linee periferiche per spostarli sul 64.
Il progetto tramviario Termini-S.Pietro è fermo nei cassetti da troppo tempo. La sua mancata realizzazione, dal Giubileo ad oggi, è già costata dieci volte la spesa occorrente per i lavori (gli studi dell’epoca dimostrarono che la linea si sarebbe ripagata in un anno e mezzo con i risparmi sui costi di esercizio).
La linea tramviaria va fatta subito -afferma l’UTP- inutile chiedersi dove prendere i soldi, visto che costa molto di più non farla.
Il risanamento dell’ATAC passa anche per un consistente ampliamento della rete tramviaria -conclude l’UTP- i circa 30 progetti dormienti devono essere sbloccati, finché restano solo proclami non servono a niente.

Ne ha parlato questa mattina Roberto Donzelli -delegato UTP-Assoutenti per il trasporto locale romano- in un'intervista a Radio Città Futura