La relazione annuale dell’AEEG

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Il presidente Bortoni ha presentato la relazione annuale dell’Autorità per l’energia e il gas.

 

Nel settore del gas si è registra un’ulteriore restrizione della domanda nazionale: circa il 3,5% in meno nel 2012 rispetto al 2011, dopo il -6,3% dell’anno precedente. Grazie alla nuova regolazione dei prezzi all’ingrosso,per il cliente-tipo domestico in tutela, Bortoni ha potuto annunciare la riduzione attesa del prezzo finale dal 1° aprile al 1° ottobre 2013 del 7%, incorporando anche la prima riduzione del 4,2% decisa lo scorso aprile. Questo ribasso percentuale sull’intero prezzo è stato determinato dall’abbassamento di quasi 20 punti percentuali del prezzo della materia prima gas nello stesso periodo .
Nel mercato elettrico, accanto, anche qui, ad un forte ritrarsi della domanda, nella seconda parte del 2012 i prezzi all’ingrosso hanno registrato un calo, grazie al ribasso del prezzo del gas e all’ingresso di produzione rinnovabile a costo variabile nullo. I prezzi elettrici hanno poi raggiunto, nel secondo trimestre 2013, un livello confrontabile con quello di metà 2009, quando le quotazioni del Brent erano circa la metà di quelle di oggi.
Tuttavia il mercato è lungi dall’essere ben ordinato.
Pertanto è stata avviata un’indagine conoscitiva dell’Autorità per l’Energia sui prezzi unitari applicati dai venditori di elettricità al mercato libero che, in diversi casi, sono più alti di quelli del mercato tutelato. Infatti dai primi monitoraggi retail, emergono elementi di preoccupazione in relazione all’importanza di far crescere il mercato libero dell’energia e superare le barriere che oggi rallentano la maturazione del mercato retail. Non sono basatati 5 anni nel settore elettrico e più di 9 nel gas per dare al mercato il grado di maturità atteso: a fine 2011 solo il 13% delle famiglie, inclusi i condomini, era fornita di gas a condizioni di mercato diverse da quelle di tutela. Nell’elettrico è il 18%’’.
I mercati all’ingrosso dell’energia elettrica e del gas hanno sempre più una dimensione europea; gli sviluppi dei disegni di mercato, le strategie e le scelte di infrastrutturazione, gli strumenti per garantire la sicurezza e per promuovere la concorrenza devono essere almeno coerenti, se non conformi, alle decisioni assunte a livello europeo, pena il cattivo funzionamento anche a livello nazionale'’. Serve una visione europea per garantire efficienza ed efficacia alle scelte nazionali.
Per una famiglia-tipo la bolletta dell’energia elettrica è oggi determinata per circa la metà dall’andamento dei mercati, per un terzo da imposte e oneri generali di sistema e per il rimanente 15% dalle tariffe dei servizi regolati. In quattro anni, lo spazio lasciato al gioco del mercato si è contratto di ben 10 punti percentuali, ed
è stato occupato dalle componenti di natura fiscale o parafiscale. Questo segna un preoccupante ritorno verso assetti più amministrati.
Dovrà quindi essere individuata una traiettoria temporale per il superamento dei regimi di tutela di prezzo, potenziando al contempo i meccanismi di agevolazione sociale. L’Autorità è interessata a questo tema e si farà prima promotrice di un dibattito approfondito e partecipato.
Sempre nel segmento domestico, l’Autorità ha avviato una riforma per il riallineamento tra la struttura della tariffa elettrica applicata ai clienti domestici per i servizi di rete e la struttura dei costi ingenerati dagli stessi con i relativi comportamenti di consumo. Tale progetto di riforma, prevede un ampio coinvolgimento nel processo di consultazione degli stessi consumatori, mira a superare le ormai datate logiche di sussidi tariffari tra clienti domestici nel settore elettrico, sempre meno sostenibili perché introducono distorsioni nelle scelte di consumo.
Bortoni si è poi soffermato sul tema della incentivazione per le energie rinnovabili per le quali ha affermato che serve un deciso aumento della trasparenza e della selettività del sistema di incentivazione e delle valutazioni circa l’impatto delle scelte pubbliche.
Nel 2015 gli incentivi alle rinnovabili arriveranno a 12,5 miliardi di euro e graveranno sulle bollette. Per evitare ulteriori aggravi di spesa è necessaria una positiva integrazione di queste fonti con quelle tradizionali. Lo squilibrio appare evidente se si confronta quanto poco fatto finora con i costi e i benefici ottenibili sul fronte dell'efficienza energetica e delle rinnovabili termiche. Il solo sistema dei certificati bianchi negli ultimi due anni ha consentito un abbattimento dei consumi di energia, ulteriore rispetto a quanto ascrivibile alla crisi, pari al 2,7%".
Ora, per non gravare i consumatori di ulteriori costi, l'unica prospettiva è che i due cicli di investimento si integrino, convivendo positivamente sullo stesso mercato elettrico. Alle fonti rinnovabili si chiede responsabilizzazione sugli alti costi indotti al sistema; alle fonti convenzionali si chiede innovazione del loro prodotto, cioè flessibilità, e allargamento degli orizzonti con sbocco sul mercato europeo".
Quanto alla rete di trasmissione dell’energia elettrica, all’inizio di quest’anno, l’Autorità, dopo un confronto tecnico con Terna, ha individuato le infrastrutture strategiche oggetto di incentivazione. Per tali infrastrutture è stato definito un impegno realizzativo, prevendendo anche, per la prima volta in Italia, che l’eventuale mancato rispetto delle scadenze comporti una penalizzazione del gestore del sistema di trasmissione.
Nell’ottica di maggiore trasparenza e accountability si collocano alcuni progetti ai quali l’Autorità ha lavorato relativi alla piena attuazione del criterio della selettività nella regolazione delle infrastrutture. Nei prossimi anni, infatti, il sistema dovrà essere in grado di dedicare ingenti risorse agli investimenti infrastrutturali, ad esempio nel rinnovamento dei sistemi di misura del gas naturale e nel rafforzamento delle connessioni del sistema energetico italiano con il resto d’Europa, nonché nell’adeguamento delle reti di distribuzione di energia elettrica. Da qui l’esigenza di una regolazione delle infrastrutture in grado di incentivare facendo premio sull’utilità per la collettività, cioè in maniera selettiva.
 
Nel capitolo della relazione specificatamente dedicati alle responsabilità dei consumatori come agenti importanti del mercato l’Autorità ha affermato che nei loro confronti anche la regolazione deve assumere un nuovo approccio, meno paternalistico e meno populistico, che, attraverso la responsabilizzazione dei loro comportamenti, riesca a conseguire l’obiettivo primario di tutelarli. Occorre abbandonare un concetto di esercizio della funzione di tutela come limitazione delle libertà del medesimo supponendo che il consumatore non sia consapevole del proprio ruolo nel mercato. Adottando invece il modello della “prossimità” si capovolge tale presupposto, dando il massimo rispetto per le libertà e confidando nella possibilità di indurre un livello adeguato di capacità nel consumatore che generi consapevolezza responsabile. Interessa che il consumatore possa scegliere con consapevolezza e responsabilità: ovvero che sia libero e possa  bene esercitare la propria libertà. Ma il modello cui tendere è raggiungibile solo se si abbattono le attuali asimmetrie informative ancora rilevanti tra venditori e clienti. Lo sforzo dell’Autorità per superare l’asimmetria informativa, che ad oggi rappresenta un freno per la capacitazione del cliente, è nell’approccio volto alla prossimità, al fine di garantire massima trasparenza. In tal ambito si inquadrano le azioni volte al monitoraggio del mercato nonché al miglioramento degli strumenti a disposizione dei clienti, quali lo Sportello del consumatore il cui servizio è stato ampliato e migliorato. In particolare, allo Sportello sono stati assegnati compiti in merito alla gestione dei contratti non richiesti ( finalmente in diminuzione) e del sistema indennitario.
Il dato più rilevante sui contratti non richiesti è che la regolazione ha indotto interventi tempestivi da parte dei venditori nella quasi totalità dei casi segnalati dai clienti finali. Si segnalano anche positive iniziative di autoregolazione degli operatori. È nel progetto del Regolatore proseguire l’azione per contrastare l’odioso fenomeno che mina la fiducia nel mercato, completando il relativo sistema di monitoraggio.
Quanto al sistema indennitario, (strumento che contrasta gli eventuali comportamenti opportunistici insiti nella morosità di alcuni clienti con ricadute negative sullo sviluppo della concorrenza nel mercato al dettaglio e in termini di possibili rialzi dei prezzi praticati agli altri clienti finali), nel corso dei due anni di funzionamento, tale sistema ha, invece, permesso di recuperare gli ammontari relativi alle suddette ultime fatture non pagate per un livello pari a circa 2,5 milioni di euro al mese, con riferimento sia al mercato libero che alla maggior tutela. La morosità rimane un fenomeno preoccupante – segno tangibile della situazione economica attuale – cui il Regolatore continua a prestare attenzione, attraverso diversi provvedimenti. Per citare un dato, nel settore elettrico le richieste di sospensione hanno quasi raggiunto il 5% per i clienti domestici e il 9% per le piccole imprese rispetto al totale dei punti di prelievo. Tra le iniziative adottate dal Regolatore, nel 2012 è stata avviata una consultazione in merito alla disciplina della banca-dati relativa agli inadempimenti contrattuali dei clienti finali, prevedendo inizialmente elenchi per la morosità; ipotesi che, a seguito delle osservazioni pervenute dalle associazioni dei consumatori, è oggi superata e resta allo studio per una sua eventuale implementazione per le sole piccole e medie imprese, le cui associazioni hanno dichiarato di poter sperimentare.
Nel corso del 2012 si è verificata una riduzione del volume complessivo dei reclami allo Sportello, legata soprattutto alla soluzione con opportuni interventi di alcune problematiche relative al bonus sociale. Dal 1° gennaio 2013 è operativo il meccanismo rinnovato dall’Autorità del bonus elettrico per disagio fisico, cioè il bonus dedicato ai malati che necessitano di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita, che può cumularsi a quello riservato alle famiglie a basso reddito.
A fine 2012, per l’energia elettrica, i bonus interessavano oltre due milioni di famiglie ed uno per il gas.
Quanto al Servizio Conciliazione Clienti Energia dell’Autorità questo oggi è realtà (in una prima fase sperimentale) e si colloca appunto tra le procedure di risoluzione stragiudiziale delle controversie di cui può disporre il cliente, in linea con l’evoluzione normativa dell’Unione Europea in materia di (ADR)
Sul versante del miglioramento informativo al cliente finale fornito dai documenti di fatturazione, cioè dalle bollette è stato avviato un nuovo rinnovato progetto di semplificazione e razionalizzazione del documento “bolletta”.
Le vigenti disposizioni regolatorie sulla leggibilità e trasparenza della bolletta non sono giudicate soddisfacenti dal cliente medio da noi consultato nel 2012, né quest’ultimo ritiene che la bolletta attuale fornisca un aiuto alla comprensibilità dei propri comportamenti ed esigenze energetiche. Il progetto avviato seguirà un percorso innovativo, ad alta partecipazione dei consumatori e dei venditori attraverso le rispettive associazioni, in cui vedranno la luce documenti di ricognizione redatti dalle parti coinvolte (domanda e offerta).
 
Infine il Presidente ha dedicato una parte della relazione ai SERVIZI IDRICI
Sono state avviate le attività di competenza del Regolatore su quattro aree di intervento: la regolazione tariffaria, la regolazione della qualità del servizio, la tutela del consumatore e la regolazione degli assetti del servizio.
L’obiettivo è stato quello di creare, anche attraverso la regolazione, i presupposti per lo sviluppo del settore, sviluppo necessario perché “la risorsa primaria acqua” possa davvero essere non solo “bene comune”, ma “bene comune di qualità” per tutti i consumatori. Tutto ciò nella consapevolezza che il nostro Paese necessita di ingenti investimenti infrastrutturali, indispensabili anche per le generazioni future. Servono strumenti finanziari, anche innovativi, che consentano di non dover reperire i fondi necessari esclusivamente nelle tariffe dei consumatori e alla fiscalità generale, che soffre ormai da tempo di ristrettezze. Sono quindi da considerare strumenti di finanziamento ulteriori, come i fondi rotativi, o gli hydrobond e i project bond, che possono avere anche un forte connotato etico.
Con l’attuale metodo tariffario transitorio, ossia dei criteri per la definizione delle tariffe relative agli anni 2012-2013, l’Autorità ha individuato alcuni profili (quali la trasparente corrispondenza tra costi efficienti sostenuti e prezzi corrisposti) che assumono valenza di principi fondanti e troveranno conferma nei provvedimenti tariffari di prossima emanazione. Essi si collocano nell’ambito del completamento del quadro regolatorio sia con la valorizzazione delle scelte di programmazione coerenti con le priorità comunitarie, nazionali e locali, che con gli orientamenti in materia di obblighi di separazione contabile, nel rispetto dell’esito referendario.
Particolare importanza riveste la sostenibilità sociale della tariffa idrica, ossia la tematica delle compensazioni della spesa sostenuta dagli utenti domestici bisognosi di supporto sui beni vitali per la salvaguardia completa delle utenze deboli e di quelle non disalimentabili