Vendite porta a porta scorrette: il caso UTET

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L’Antitrust applica una sanzione di 100.000 euro

 

Nella seduta del 9 maggio 2012 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha esaminato, su segnalazione di una consumatrice, le modalità di promozione e vendita a domicilio adottate, almeno dal gennaio 2009, da UTET, importante società del gruppo De Agostini, checommercializza opere di pregio ovvero riproduzioni pregiate di testi antichi 1.
In particolare, UTET ha diffuso messaggi promozionali (attraverso il proprio sito internet, quotidiani a diffusione nazionale etc) volti a promuovere la vendita di opere editoriali di pregio, realizzate in concomitanza di particolari eventi storici, culturali ed artistici, prospettando la possibilità di ricevere “in regalo”, “senza alcun impegno”, particolari pubblicazioni in disponibilità limitata. Uno di questi messaggi così recitava “Richiedi informazioni sull’opera di pregio Verdi. L’Uomo, l’Artista, il Mito. Riceverai in REGALO senza alcun impegno il volume VIVA VERDI Le trame delle opere”. Il soggetto interessato avrebbe dovuto, al fine di ricevere l’omaggio, contattare un numero telefonico o compilare il form di un sito internet , indicati nei messaggi diffusi, fornendo i propri dati personali.
Attraverso i dati personali, i soggetti interessati venivano contattati telefonicamente da un call center ed informati che, in realtà, la consegna dei volumi omaggio sarebbe avvenuta esclusivamente in occasione di una visita presso il domicilio del consumatore da parte di un agente, nel corso della quale venivano presentate le pubblicazioni a pagamento, generalmente di costo molto elevato.  
L’Autorità ha definito ingannevoli i messaggi diffusi da UTET a mezzo internet e stampa, in quanto non chiariscono le reali modalità di vendita adottate. In particolare, non consentono al consumatore medio di comprendere immediatamente che la fornitura dei propri dati personali è usata dal richiedente non tanto per la consegna dell’omaggio, quanto per ottenere un appuntamento finalizzato alla vendita di un altro prodotto a pagamento, il cui prezzo e le cui condizioni di vendita sono peraltro comunicate al cliente solo in tale occasione. Pertanto, il consumatore conosce le effettive condizioni di vendita del prodotto solo attraverso una presentazione orale a domicilio, in genere assai lunga e percepita come un vero e proprio “assedio”.
Il procedimento riguarda anche  l’indebito condizionamento esercitato da UTET, in forma non episodica anche nei confronti di soggetti particolarmente vulnerabili in ragione dell’età e delle condizioni di salute, in occasione delle suddette presentazioni a domicilio delle opere a pagamento. Dall’attività istruttoria condotta dall’Autoritàrisulta, infatti, che gli agenti omettevano di rilasciare al cliente copia dell’ordine sottoscritto, non fornivano alcuna indicazione circa i termini e le modalità di recesso, ignoravano richieste di recesso per ordini non consapevolmente sottoscritti, continuando ad inviare solleciti di pagamento.     
In merito alle modalità di svolgimento delle visite a domicilio ed alla gestione dei reclami, l’attività istruttoria dell’Antitrustha, inoltre, evidenziato un sistema di gestione dei reclami (inclusi quelli con i quali il cliente disconosceva la firma apposta al modulo d’ordine) idoneo a configurare un vero e proprio ostacolo all’esercizio dei diritti contrattuali e, in definitiva, un indebito condizionamento della volontà negoziale del consumatore, che il Codice del Consumo configura come pratica commerciale scorretta in quanto aggressiva. Né risultano applicate in modo costante penali, da parte della Utet, a carico degli agenti responsabili di condotte scorrette.
In conclusione, l’Autorità ha affermato che il sistema di vendita a domicilio e di esecuzione del rapporto contrattuale adottato da UTET, preordinato a creare una pressione psicologica sui clienti ed a porre ostacoli all’esercizio del diritto di recesso, risulta idoneo a limitare considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori in relazione ai prodotti offerti, inducendoli ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbero assunto. Inoltre, tale sistema di vendita, attuato con modalità decisamente invasive, appare idoneo a coinvolgere soggetti particolarmente vulnerabili, a causa dell’età e delle condizioni di salute.  A seguito di tali valutazioni, l’Autorità ha applicato una sanzione di 150.000 euro, ridotta a 100.000 euro per le rilevanti perdite di bilancio registrate, diffidando UTET dal continuare tale pratica commerciale.
 
Se vuoi approfondire un caso analogo di pratica commerciale scorretta leggi questa scheda riguardante il sistema di vendita della ’ FMR – Art'e' .
 
28 maggio 2012



1 Vedi il procedimento PS375 – provvedimento n. 23551, pubblicato sul Bollettino dell’Agcm n. 19 del 2012.