Ostacoli al diritto di recesso: il caso Sky

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L’Antitrust condanna la società per pratiche commerciali scorrette

 

Il 23 dicembre 2011 l’Autorità garante della concorrenza ha preso in esame due pratiche commerciali messe in atto negli ultimi due anni da SKY 1.
Ostacoli al diritto di recesso. Dall’ampia istruttoria scolta dall’Autorithy è emersa l’assenza di spiegazioni chiare ed immediate sul sito internet sul modo in cui il cliente può esercitare tale diritto e informazioni volutamente oscure – sulla base di precise indicazioni della società – fornite dai call center. A questo si aggiunge l’invito ai clienti che volevano scegliere tra cessazione e disdetta del contratto a compilare un apposito modulo con i propri dati, strumento utilizzato in realtà dall’azienda per svolgere un’azione di convincimento del cliente a ritornare sulla sua decisione prima che inviasse la raccomandata. E’ mancata inoltre un’attività di informazione ai consumatori sulla necessità di inoltrare sempre una comunicazione con raccomandata invece del semplice invio di un fax o di una e mail (inizialmente accettato da Sky). L’Agcm ha altresì verificato un numero significativo di casi di ritardo nel dar corso alle richieste legittimamente inoltrate dall’utente tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, con conseguente addebito agli stessi del canone anche oltre i 30 giorni contrattualmente previsti per la disattivazione del servizio.
Assistenza tecnica. Sky mette a disposizione un numero telefonico a pagamento per inoltrare reclami o richiedere assistenza. Dall’istruttoria è emersa l’inefficienza di tale sistema, con oneri significativi a carico degli utenti (costretti qualche volta a chiamare più volte), dovuto anche al fatto che gli altri canali di comunicazione (e mail, numero verde, fax, centri di assistenza Sky service) si solo rivelati in molti casi inadeguati a risolvere i quesiti ed i problemi posti dai clienti.
In conclusione l’Antitrust ha deliberato sanzioni per complessivi 360.0000 euro che tengono conto, da un lato, di precedenti violazioni del codice del consumo da parte della società e, dall’altro, di alcune modifiche messe in atto dalla stessa Sky, a partire dal 2011, per risolvere, almeno in parte, i problemi emersi nel corso del procedimento.
 
Si segnala che quest’anno l’Antitrust ha sanzionato anche la RTI per il ritardo nella gestione delle richieste di interruzione degli abbonamenti a Mediaset premium (leggi la scheda Assoutenti ).
 
13 dicembre 2011


1 Vedi il procedimento PS5014, provvedimento n. 23012, pubblicato sul Bollettino n. 47del 2011 dell’Agcm.