Modificati i messaggi promozionali relativi al servizio di conservazione del sangue da cordone ombelicale

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Accettati dall’Antitrust gli impegni presentati da sei società, successivamente estesi anche ad ulteriori aziende sia italiane che estere

 

Nel 2010 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto sei procedimenti nei confronti di altrettante società (Future health, Sorgente, Cryloget Regener, Smart bank,  Cryo Save e Futura Stem cells) al fine di verificare la correttezza delle informazioni presenti su internet, inserzioni e articoli su riviste, opuscoli etc in merito al servizio di conservazione del sangue da cordone ombelicale presso alcune strutture sanitarie situate in altri Paesi europei. Tale servizio è come noto finalizzato al trattamento di alcune malattie del sangue e del sistema immunitario.

Alcuni di tali messaggi promozionali presentano il servizio di conservazione come “occasione unica per proteggere nel tempo la sua salute….e…regalare a tuo figlio una vera e propria assicurazione biologica”; ed affermano che le cellule staminali da cordone ombelicale “possono curare patologie del sangue come la leucemia, i linfomi, le anemie, ma anche a seguito di una procedura differenziata possono essere utilizzate nella terapia rigenerativa dei tessuti danneggiati”…. “Conservando il cordone ombelicale e le cellule staminali in esso contenute potete decidere di custodire una preziosa risorsa per la salute futura del vostro bambino”.

L’Antitrust ha motivato tale intervento con la necessità di assicurare ai cittadini la massima chiarezza delle informazioni su rimedi o trattamenti terapeutici, fatto molto importante in un settore delicato come quello della tutela della salute: devono essere assolutamente evitate enfatizzazioni volte ad indurre l’utente (spesso sprovvisto di preparazione adeguata) a seguire determinate indicazioni senza avere un quadro esatto dello stato della ricerca medica e delle eventuali limitazioni previste dalla normativa. Nel caso dell’utilizzo a fini terapeutici del sangue cordonale, siamo in presenza di un settore in continua evoluzione, nel quale alcuni risultati sono già acclarati ma dove permangono ancora ampi spazi per la ricerca scientifica ai fini di ulteriore estensione dell’impiego delle cellule staminali cordonali.

In seguito all’apertura del procedimento, le sei società hanno presentato impegni per la modifica delle informazioni sull’argomento, volti a rendere con maggior chiarezza le informazioni per le persone interessate con riferimento, in particolare, ad un uso terapeutico più circoscritto del sangue cordonale – sulla base delle attuali conoscenze scientifiche – , alla durata del periodo di conservazione del sangue e alle limitazioni previste dalla normativa italiana per il rientro dei campioni in Italia ai fini del loro utilizzo.

Il 22 settembre ed il 5 ottobre 2011 l’Agcm ha esaminato tali impegni, ritenendoli validi a consentire al cittadino di effettuare una scelta più consapevole, e ha perciò chiuso i procedimenti senza applicare sanzioni 1.

Nell’aprile del 2012, l’Autorità ha reso noto, con un proprio comunicato stampa , di aver verificato la realizzazione degli impegni assunti e di aver ottenuto analogo miglioramento delle informazioni per le persone interessate da parte di altre nove aziende, con sede sia in Italia (BiotechSol, Cells4bank, Cord Blood Center, Famicord, InnovaStem, Smart Cells Italia) che all’estero (Bioscience Institute e In Scientia Fides di San Marino; Swiss Stem Cell Bank di Lugano).

 
24 ottobre 2011 (aggiornamento del 12 aprile 2012)


1 Vedi i provvedimenti  22806-22808 e 22858-22860 del 2011, tutte pubblicate nel Bollettino dell’Agcm n. 40 del 2011.