Relazione dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas per gli anni 2010-2011

897

Sintesi della relazione del 6 luglio 2011

 

  1. Il mercato dell’elettricità

La struttura del mercato ha incrementato il profilo di concorrenzialità, che emerge da alcuni anni. La quota di produzione nazionale lorda attribuita all’ ex incumbent ENEL è infatti scesa, dal 2009 al 2010, dal 30,1% al 28,1%; la quota di vendita al consumo si attesta, nel 2010, al 28,4%, mentre gli altri maggiori operatori (ENI, Edison) si attestano, ciascuno, intorno al 10-11%.

In regime di maggior tutela resta il 29,8% del totale dei clienti; tuttavia, in tale regime si collocano i due terzi dei clienti domestici, l’84,4% dei quali sono sotto il regime di maggior tutela ENEL. Specularmente, solo il 5% dei clienti domestici ha scelto il mercato libero.

Mentre nel regime di maggior tutela, dunque, l’operatore tuttora dominante è, per evidenti ragioni di continuità storica, ENEL, il mercato libero è così suddiviso fra i maggiori operatori: ENEL 19,3%, Edison 13,2%, ACEA 6%, ENI 5,9%, Sorgenia 5,3%, Eon 5,1%.

La tendenza “conservativa” dei clienti domestici è confermata dal tasso di “switching” (cambio di fornitore): nel 2010, hanno cambiato fornitore il 5,9% dei clienti, ma, sul totale di coloro che lo hanno fatto, il 12,4% sono clienti non domestici e il 4,1% domestici.

Il prezzo dell’energia elettrica (ISTAT) è disceso fino all’estate 2009, poi è rimasto stabile fino alla fine dell’anno; ha ripreso a scendere nella prima metà del 2010, poi è tornato stabile ed ha registrato un lieve calo nel I trimestre 2011; a partire da luglio, subirà un aumento dell’1,9%.

Se nel 2008 il prezzo era cresciuto del 9,7%, esso è diminuito dell’1,9% nel 2009 e del 6,8% nel 2010, praticamente annullando l’aumento del 2008. Il dato 2010 è il migliore in ambito UE (eccetto il Regno Unito), specialmente se raffrontato con il dato medio europeo, che ha registrato un aumento dell’1,8%. Nel segmento della maggior tutela, i dati 2010-I trimestre 2011 registrano una diminuzione del prezzo del 9%.

Nel corso del 2011, peraltro, si deve registrare un aumento dei costi per oneri generali di sistema, in particolare per la componente incentivi alle fonti rinnovabili (che ne costituisce l’80%), che è passata da una incidenza del 9% sul totale dei costi al 12%. 

Buona la tendenza delle rinnovabili. Nel 2033, esse incidevano per il 16% sul totale della produzione elettrica; nel 2010 sono arrivate al 25,2%. La componente tradizionale dell’idroelettrico è scesa, nel medesimo periodo, dal 77,9% di tutte le rinnovabili al 67,2%. La maggiore crescita delle altri fonti è soprattutto dovuta all’eolico, al fotovoltaico e alle biomasse-rifiuti. 

Quanto al tema della qualità del servizio, l’energia non fornita per disalimentazione a tutti gli utenti è scesa, dal 2009 al 2010, del 12% circa (del 167% dal 2003). Tuttavia, si constata una seria sperequazione territoriale: gli utenti in media tensione che hanno subito interruzioni superiori allo standard sono ne sud, dove il 30% degli utenti deve essere classificato fra i “peggio serviti”, mentre nella maggior parte delle Regioni del centro-nord tale percentuale è pari a circa il 5%.

Le penalità irrogate alle imprese di distribuzione sono state pari a 14,9 milioni di euro, contro i 10 del 2009. Tuttavia, i casi di violazione degli standard sono scesi da 28 000 a 14 000 circa (nel 2006 e 2007 erano stati 73 000 circa).

Il livello di soddisfazione degli utenti è rimasto ai livelli del 2009, un po’ superiore (dell’1%) al 2008. 

  1. Il mercato del gas 

Struttura assai diversa continua a presentare il mercato del gas. L’incumbent ENI ha infatti una posizione dominante, quando non quasi-monopolistica: nel 2010, ENI ha avuto: una quota dell’83,3% della produzione; del 39,2% delle importazioni (il secondo e terzo operatore, Edison ed ENEL, hanno avuto insieme il 32,4%; dal quarto operatore in poi, la quota è inferiore al 5% per ciascuno); il 93,8% della rete (tramite SNAM Gas); il 95,8% della capacità di stoccaggio (tramite Stogit).

Quanto alla quota di vendita al mercato finale, ENI ha avuto il 24,7%, ENEL il 13,2%, Edison il 10% (ancora una volta, il secondo e il terzo insieme hanno una quota inferiore ad ENI). I primi tre operatori concentrano il 48% del mercato (tuttavia, nel 2009 la quota dei tre era pari al 54,4%).

Più equilibrato appare il settore della distribuzione, dove pure resta assai rilevante la presenza ENI: ENI 22,9%, ENEL 10,1%, Iren 6,4%, Hera 6,4%, A2A 6%. Si nota anche in questo settore, peraltro, che il secondo, terzo e quarto operatore insieme non superano ENI.

Anche sul mercato del gas si evidenzia la stessa dinamica del mercato elettrico quanto al tasso di “switching”: nel 2010 ha cambiato fornitore il 4,4% dei clienti domestici, il 5,2% dei condomini uso domestico, il 21% dei clienti da 200 000 a 2 milioni di mc, il 38,2% nella fascia da 2 a 20 milioni, il 58,1% nella fascia superiore a 20 milioni mc. In totale, ha cambiato fornitore il 4,5% del totale dei clienti. 

Tale dinamica è causata dal differenziale dei prezzi fra segmento tutelato e mercato libero. Se è vero che il prezzo medio del gas al netto delle imposte è sceso, nel 2010, del 4,8%, nel segmento tutelato dell’8,4% e sul mercato libero del 3,2%, il prezzo nel segmanto tutelato è pari a 44,73 c€/mc, contro i 30,52 sul mercato libero.

In termini dinamici, dal 2004 al 2010, il prezzo al mc è passato, per il segmento tutelato, da 33,65 c€/mc a 44,73 ( 32,9%), e, sul mercato libero, da 18,76 a 30,52 ( 62,7%)

Nel breve periodo, se si guarda ai prezzi per le famiglie, a fronte di un aumento del 9,2% nel 2008, si sono registrate, nel 2009 e 2010, diminuzioni rispettivamente pari all’1,5% e al 2,5%, con un aumento, nel triennio, pari al 4,8%, a fronte di un aumento UE del 13,6%. A partire dal 2010, infatti, l’AEEG ha agito con riduzioni delle quote a copertura dei costi di distribuzione e di trasporto.

Tuttavia, a conferma delle tensioni che agiscono nel mercato del gas, se si considera il consumo domestico tipo (1400 mc annui e riscaldamento autonomo), il prezzo pro capite è passato da 67,48 c€/mc del IV trimestre 2009 a 76,52 nel II trimestre 2011, a causa di un aumento del 13% di materie prime e imposte. 

La qualità del servizio è migliorata. Le dispersioni localizzate sono state complessivamente 176 572 nel 2009 e 149 158 nel 2010. Tuttavia, a causa di una più rigorosa disciplina delle violazioni degli standard, introdotta dall’AEEG, nel 2010 è salito il numero di casi accertati, in discesa dal 2007: 43 mila circa nel 2007, 15 mila circa nel 2009, 21 mila nel 2010 (ma, avverte l’Autorità, il raffronto 2010/anni precedenti non è omogeneo). Il maggior numero di violazioni è relativo al mancato rispetto delle fasce di puntualità.

L’indice di customer satisfaction è in leggera diminuzione: nel 2009 era pari a 91,7, nel 2010 a 91,2 (negli anni 1998-2003 si attestava stabilmente sopra 94). 

  1. Il confronto con l’Unione europea. 

ElettricitàIl 60% delle famiglie residenti (con esclusione delle seconde case), con consumo inferiore a 2500 kw/h annui, paga meno della media europea; più elevato è il prezzo per i consumi da 2500 a 5000 kw/h annui, anche a causa della forte differenza fiscale fra i vari Paesi (tuttavia, per questa classe di consumo si è registrata, fra II semestre 2010 e II semestre 2009, una diminuzione del 4%, a fronte di aumento medio UE del 5%); oltre i 5000 kw/h annui, nonostante una dimunuzione oscillante fra l’8 e il 12%, il differenziale rimane elevato.

Nel settore delle imprese, la situazione è peggiore. I prezzi risultano superiori alla media europea: per la classe di consumo da 500 a 2000 Mw/h annui, la differenza è del 26% al lordo delle imposte e del 18% al netto. 

Gas. I prezzi per le utenze domestiche al lordo delle imposte è superiore alla media europea (al netto, risulta inferiore solo per la classe minima di consumo, inferiore a 525 mc annui).

Per le imprese, i prezzi lordi sono superiori per le classi fino a 26 kmc annui; sono diminuiti del 10% per la classe da 2,63 a 26,27 Mmc annui (meno 4% per cento al livello europeo). 

  1. La tutela dei consumatori 

Numerosi sono stati, nel 2010, gli interventi dell’AEEG. Fra questi:

a)   nuovo schema di bolletta per elettricità e gas, con glossario dei termini usati;

b)   codice di condotta commerciale unico per elettricità e gas (con informazioni contrattuali che espongono distintamente i costi, informazioni al cliente circa gli effetti del passaggio al mercato libero, l’estensione al settore elettrico delle clausole contrattuali minime obbligatorie, un termine di preavviso di almeno tre mesi per le variazioni contrattuali unilateral, ecc.);

c)    l’estensione del “trova offerte” al gas e alle offerte congiunte di elettricità e gas;

d)   il potenziamento dello “sportello” per il consumatore, con una diminuzione del tempo di attesa da gennaio a marzo 2011 da 174 a 135 secondi, nonostante un aumento di circa il 50% delle chiamate;

e)   modifiche delle condizioni contrattuali per le rateizzazioni dei pagamenti del gas (rate non cumulabili, stessa periodicità della fatturazione normale, facoltà di chiedere una rinegoziazione della rateizzazione in caso di sfasamento fra la periodicità dei pagamenti ordinari e delle rate, l’obbligo del venditore di informare il cliente di tale facoltà);

f)    il varo di tre progetti con le associazioni dei consumatori, per le conciliazioni, per la qualificazione degli sportelli delle associazioni e per la divulgazione territoriale. I primi due progetti sono stati interamente finanziati dal Ministero per lo sviluppo economico per un totale di 2.291 mila euro circa; per il terzo occorre ancora un finanziamento per circa 298 mila euro. 

In questo ambito, rilevante è stata l’attività per la gestione di reclami, istanze, segnalazioni, conciliazioni e arbitrati. Il numero di reclami, istanze e segnalazioni è aumentato del 100,1%.

Nel periodo aprile 2010-marzo 2011, il 48,6% di tali comunicazioni ha riguardato il settore elettrico, mentre nell’anno precedente tale percentuale era stata del 66,3. Il 93,2% delle comunicazioni ha avuto la forma del reclamo (in numeri assoluti, per i due settori, quasi 32 mila). La maggior parte ha riguardato: i “bonus” elettrici, la fatturazione, il mercato (fra cui il cambio di fornitore), le clausole contrattuali del mercato libero e della maggior tutela, gli allacciamenti.

Quanto al settore del gas, nel medesimo periodo le comunicazioni hanno raggiunto il 46,6% del totale, triplicato rispetto all’omologo periodo precedente. Di esse, il 95,3% sono stati reclami. La maggior parte ha riguardato il “bonus” gas (quasi la metà), la fatturazione, il mercato, i contratti. 

  1. Vigilanza, controlli, sanzioni 

Nel periodo aprile 2010-marzo 2011 sono state svolte 121 verifiche ispettive, sostanzialmente in linea con gli anni precedenti, tre quarti delle quali, come negli anni precedenti, aventi ad oggetto la qualità del servizio del gas.

In materia di incentivi erogati, ma non dovuti, sono stati recuperati 185 milioni di euro.

Rilevante appare l’attività ispettiva sui tempi di risposta ai reclami degli utenti. Su 5 grandi imprese esaminate, quattro sono risultate in difetto e sono state loro applicate sanzioni per complessivi due milioni e mezzo di euro circa.

In aumento sono i procedimenti sanzionatori: nel periodo considerato dalla relazione, sono stati 177, contro i 151 del 2009 e i 113 del 2008, dei quali, rispettivamente, conclusi 94, 80 e 56. La maggior parte dei procedimenti riguardano le tariffe e le condizioni economiche, le reti e le garanzie commerciali. Fra i procedimenti conclusi, in 59 casi (i due terzi) sono state accertate violazioni. L’ammontare delle sanzioni è stato pari a circa 5,5 milioni di euro, contro i 9 milioni del periodo precedente, ciò a causa della tendenza dell’AEEG a valorizzare il metodo degli impegni.

Di particolare importanza è l’attività di vigilanza sul divieto di traslazione della cosiddetta “Robin Hood Tax”. Nel corso del 2010 sono stati conclusi 23 procedimenti, dei quali 9 con accertamento della violazione del divieto. Nei loro confronti, l’AEEG ha dato prescrizioni di presentare un piano contenente misure idonee a eliminare gli effetti prodotti dalla violazione.

 

Si segnala che il testo integrale della relazione è disponibile sul sito dell’AEEG.