Le comunicazioni a professionisti e ad imprese per aggiornare i propri dati: il caso del Registro italiano dei medici

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L’Antitrust sanziona la United per pubblicità ingannevole

 

Il 15 giugno 2011 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha esaminato la comunicazione inviata per posta, tra il 2010 ed il 2011, dalla United Directories ad un numero elevato di iscritti all’albo dei medici, con la quale si richiedeva la compilazione di un modulo al fine di “controllare i dati anagrafici” ivi contenuti ed eventualmente aggiornare la banca dati da loro curata, pena la cancellazione dal Registro italiano dei Medici.

Molte delle persone coinvolte hanno posto attenzione soprattutto sulla lettera di presentazione dell’iniziativa in cui si parlava di aggiornamento “gratuito”, effettuabile eventualmente anche attraverso il sito www.registrodeimedici.it (tale sito però non dava istruzione chiare al riguardo), mentre nel modulo allegato si precisava che l’utente poteva fornire “a pagamento” dati ulteriori, foto, loghi etc.

Molte persone, pensando si trattasse di una iniziativa dell’Ordine dei medici, hanno reinviato il modulo alla United e si sono rese conto di aver sottoscritto un vero e proprio contratto triennale, al costo annuo di 957 euro più iva, solo al momento di ricevere la fattura.

L’Antitrust ha giudicato ingannevole e ambigua la comunicazione in quanto non chiarisce adeguatamente il carattere oneroso dell’iniziativa, a che titolo la United avesse già “iscritto” nel proprio registro i nominativi di medici e terapisti e la natura di contratto del modulo di aggiornamento dati già parzialmente predisposto. Per questi motivi l’Agcm ha deliberato una sanzione di 100.000 euro 1.

L’Antitrust si era già interessata in passato di analoghe pratiche scorrette: vedi ad esempio le ripetute sanzioni nei confronti della società tedesca Dad – accompagnate anche dalla pubblicazione di una rettifica su un quotidiano nazionale – per le campagne pubblicitarie che prospettavano alle imprese interessate l’inserimento, a titolo gratuito, dei dati sull’attività svolta in un catalogo realizzato dalla stessa ditta, evidenziando l’esistenza di oneri solo per servizi aggiuntivi (come l’inserimento del logo dell’azienda). Alla scarsa chiarezza sui costi del servizio si aggiungeva anche l’ambiguità del nome del Registro utilizzato, che poteva facilmente con fondersi con quello ufficiale tenuto preso il Cnr 2.

 Si tratta di un fenomeno purtroppo diffuso: anche Assoutenti ha ricevuto recentemente segnalazioni su un'altra società straniera, la Avron, che invia a domicilio moduli parzialmente redatti, ai fini dell’iscrizione di un non meglio precisato Registro del mercato nazionale. Si raccomanda di prestare la massima attenzione prima di firmare qualsiasi documento di questo genere per evitare di dover pagare importi molto consistenti.

Segnalare casi analoghi a quelli descritti all’Antitrust (utilizzando il numero verde 800166661 oppure il modulo di denuncia on line disponibile sul sito www.agcm.it ) può contribuire ad evitare che altre persone possano cadere in “tranelli” messi in atto da operatori scorretti.

 

4 luglio 2011



1 Vedi il procedimento PB586, provvedimento 22510, pubblicato sul Bollettino dell’Agcm n. 24/2011.
2 Cfr. in particolare il procedimento PI6181, provvedimento n. 18344 del 2008.