Lavoro a domicilio: gli annunci di Estensione moda

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L’Antitrust punisce nuovamente l’impresa Estensione moda per pratica commerciale scorretta

 

Nel 2009, l’Antitrust aveva deliberato una sanzione di 50.000 euro nei confronti dell’impresa individuale Estensione moda per una falsa offerta di “lavoro a domicilio” riguardante l’imbustamento di materiale pubblicitario, con la prospettiva di guadagni sicuri: la persona interessata non solo doveva pagare una somma per l’acquisto di materiale ma si trovava invischiata in una “catena di S. Antonio” e costretta a procacciarsi nuovi, malcapitati, “clienti” per poter guadagnare qualcosa  1.

 

Il 10 novembre 2010 l’Autorità ha applicato un’ulteriore sanzione di 75.000 euro, dopo aver verificato che l’impresa stava continuando la medesima pratica scorretta, sia pur con un messaggio leggermente modificato. Il meccanismo è il seguente.

Estensione moda pubblica un annuncio nella sezione “Offerte di lavoro” di alcuni quotidiani locali e di un sito internet, nella forma di un avviso di ricerca di personale: “Azienda ricerca personale ovunque residente, per lavoro a domicilio di imbustamento depliant pubblicitari con ottimi margini di guadagno. Chiamaci e in 48 ore inizierai a guadagnare. Tel. 081.5888824 Cell. 3314878369”.

Coloro che rispondono all’annuncio ricevono una richiesta di versare 70 euro per ottenere il materiale pubblicitario necessario per il lavoro. In realtà si tratta solo di buste bianche e di moduli da compilare, unitamente ad alcune informazioni sull’attività dell’azienda (“si occupa di vendita per corrispondenza di abbigliamento su tutto il territorio nazionale ed internazionale. Per arricchire la propria banca dati cerca ambosessi ovunque residenti a cui affidare mansioni di piccolo segretariato, selezione trascrizione di indirizzi ed imbustamento di depliants da svolgere nel proprio domicilio, gestibile secondo le proprie esigenze”.  A questo punto è richiesto un ulteriore versamento di 45 euro per il “Piano di fattibilità”, dei quali 15 euro vanno a Estensione moda e 30 ad un collaboratore dell’impresa.

A questo punto prende avvio il meccanismo dei contatti “a catena”: un collaboratore dell’impresa contatta altri aspiranti collaboratori ai quali invia il dépliant contenente i moduli di pagamento di 15 euro ad Estensione moda e di 30 euro al collaboratore che l’ha contattato; ed i nuovi collaboratori acquisiti inizieranno, a loro volta, a cercare altri nuovi consumatori e ottenere così la somma a loro spettante 2.

 

Purtroppo queste pratiche sono molto diffuse e occorre difendere coloro che, alle prese con problemi di lavoro, possono accettare proposte analoghe. Assoutenti ha effettuato una raccolta di alcuni casi esemplari: cfr. al riguardo l’articolo “Le false offerte di lavoro” nella rubrica “La pubblicità sotto la lente Assoutenti” (leggi qui ).

30 novembre 2010



1 Vedi il procedimento PS3569 – provvedimento n. 20622 del 2009.
2 Vedi il procedimento IP79 – provvedimento n. 21729, pubblicato sul Bollettino dell’Agcm n. 44/2010.