L’Antitrust considera scorrette le modalità di vendita di alcuni prodotti editoriali della società
Il 27 ottobre 2010 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha esaminato le modalità di vendita a distanza di alcune pubblicazioni della Disney – tra il 2008 ed il 2010 – da parte della Hachette, società attiva nella commercializzazione di prodotti e servizi editoriali in fascicoli, fatti pervenire direttamente a casa del consumatore 1.
La società ha utilizzato a tale scopo diverse forme di comunicazione (telemarketing, internet e materiale pubblicitario inviato a domicilio). In particolare, sul sito internet compariva un messaggio molto attraente “Per lei fino a sei favole gratis! Giochi subito!” e, dopo aver immesso i propri dati, un altro di questo tenore ““COMPLIMENTI! Riceverà presto a casa sua GRATIS le FAVOLE DISNEY e la LIBRERIA DI TOPOLINO”; più sotto, in caratteri più piccoli, si leggeva “E, in più, in visione, 2 imperdibili volumi della collana Disney Club del Libro a condizioni eccezionali!”. Agli utenti contattati telefonicamente, gli operatori dei call center, che operavano per conto della Hachette, davano ampie assicurazioni sull’assenza di obblighi di acquisto.
In realtà, i consumatori si sono visti recapitare, oltre agli omaggi, anche due volumi a pagamento, da restituire a proprie spese per non ricevere ulteriori pubblicazioni nei mesi successivi.
L’Agcm ha contestato i seguenti aspetti:
– non era tempestivamente e adeguatamente chiarito che, assieme agli omaggi e alle copie gratuite in visione, il consumatore avrebbe ricevuto anche due libri a pagamento, da restituire a proprie spese per interrompere successivi invii da parte di Hachette: anzi, l’enfasi sull’invio gratuito di libri e sulla “libertà” del consumatore di interrompere la collezione in qualsiasi momento e senza spiegazioni, ingenerava confusione nell’utente, e poteva indurlo a credere che non ci fossero oneri (andare all’Ufficio Postale) e costi (spese di rispedizione) a suo carico;
– si affermava che i libri in visione facevano parte di una collezione, mentre in realtà veniva attivato un vero e proprio abbonamento; nel sito internet, solo sotto la voce “informazioni” erano dati chiarimenti sulla vera natura del contratto.
In conclusione, l’Antitrust ha applicato una sanzione di 120.000 euro, ridotta a 100.000 euro per la modifica dei messaggi e delle procedure decisa dalla società dopo l’apertura del procedimento (maggiore chiarezza sui costi di spedizione, attivazione di un numero verde, invio di una lettera di conferma dell’ordine con evidenziazione di tutti gli aspetti del contratto etc).
Purtroppo il fenomeno delle promozioni nel settore dell’editoria basate su “omaggi” non è isolato (vedi scheda Assoutenti sul caso della IMP). Se vuoi saperne di più sulle pratiche scorrette che si fondano su “buoni regalo” e “giochi a premio” leggi questo articolo .
16 novembre 2010