Casi esemplari di pratiche commerciali scorrette di alcune società
Per un’azienda, è sicuramente importante avere un bel “biglietto da visita”, cioè rappresentare la propria attività in modo da attrarre il maggior numero di clienti possibile. Esaminando le decisioni dell’Autorità garante della concorrenza si scopre che talora l’utente si trova di fronte a situazioni molto diverse da quelle rappresentate nei volantini, depliant, quotidiani, pagine gialle etc. Vediamo assieme qualche esempio.
Un primo gruppo di casi concerne la descrizione non rispondente al vero delle caratteristiche dell’azienda. L’Agcm ha contestato in molti casi i messaggi pubblicitari nei quali si enfatizza la qualità dei servizi che la società garantisce ai propri clienti quando tali affermazioni non sono supportate dai fatti: talora la pubblicità si basa su una inesistente posizione di leader sul mercato 1, oppure su dati sul fatturato “gonfiati” 2, o su un’esperienza nel settore superiore a quella effettiva 3. Non mancano i casi in cui la pubblicità lascia intendere che gli operatori abbiano un rapporto preferenziale con grandi imprese del settore, senza che questo corrisponda al vero 4.
In un secondo gruppo possono essere ricompresi i messaggi pubblicitari tesi in cui si afferma l’esistenza di specifici riconoscimenti da parte delle pubbliche amministrazioni, attraverso accrediti 5 o convenzioni 6 inesistenti e volti solo ad avvalorare la tesi di una superiore qualità del servizio reso rispetto a quello di altri operatori concorrenti.
Un terzo gruppo riguarda la vera e propria assenza dell’autorizzazione a svolgere una determinata attività. L’Antitrust ha sanzionato diversi operatori che pubblicizzavano un servizio di taxi, mentre avevano solo la licenza per noleggio di autovettura con conducente, che ha caratteristiche diverse (ad esempio per quanto concerne le tariffe) 7. Ci sono i casi di agenzie investigative o di “security” non in possesso della necessaria autorizzazione 8, così come quella di intermediari immobiliari che non risultavano iscritti al registro delle imprese né erano in possesso di autorizzazione 9 o di un centro che non poteva effettuare l’attività di revisione autovetture 10. L’Agcm ha sanzionato anche una società che si qualificava come organismo di certificazione senza essere autorizzata dalla Banca d’Italia 11. Va infine segnalato l’utilizzo illegittimo del titolo di dottore in medicina da parte di persone che non hanno conseguito la laurea 12.
Se siete a conoscenza di casi analoghi a quelli sopra descritti, segnalateli al numero verde dell’Antitrust (800166661) o scrivete ad Assoutenti ([email protected]).
13 novembre 2010 (aggiornamento del 19 luglio 2012)