L’Antitrust ha rideterminato le sanzioni per le pratiche scorrette di Trenitalia
Nel 2008 l’Agcm aveva punito Trenitalia con una sanzione complessiva di 845.000 euro 1 per cinque diverse pratiche commerciali scorrette riguardanti:
- modalità e limitazioni al rimborso del biglietto in caso di ritardo (200.000 euro);
- utilizzo di denominazioni per identificare alcune tipologie di treni, tali da fornire al consumatore informazioni errate sul rapporto qualità/prezzo del servizio (280.000 euro);
- pubblicità del programma Cartaviaggio (80.000 euro);
- informazioni inadeguate sulle tariffe Amica e Familia (280.000 euro);
- obbligo di utilizzo del call center per poter avere accesso ad alcune tipologie di servizi (5.000 euro).
Successivamente il Tar del Lazio, pur condividendo il giudizio di pratica scorretta, aveva annullato in parte la pronuncia dell’Antitrust, giudicando di minor gravità i comportamenti dell’azienda e, conseguentemente, chiedendo al’Agcm di rideterminare le sanzioni relative alle pratiche scorrette di cui ai numeri da 1 a 4 2.
Il 18 marzo 2010 l’Antitrust, sentita nuovamente Trenitalia, ha riesaminato pertanto le pratiche scorrette di Trenitalia, stabilendo una nuova sanzione complessiva pari a 473.000 euro 3.
Si tratta di un caso molto interessante in relazione alla posizione di leader del settore di Trenitalia, all’elevatissimo numero dei consumatori coinvolti, alla durata delle pratiche scorrette in esame, all’entità delle sanzioni deliberate dall’Antitrust ed anche per la modifica che l’azione dell’Antitrust ha provocato nei comportamenti di Trenitalia.
13 aprile 2010